Il Dipartimento di Informatica dell’Università di
Verona sta mettendo a punto sistemi “embedded”,
cioè nascosti, per misurare la salute anche a distanza. Il
progetto europeo, denominato Angel (acronimo di “Advanced
Networked embedded platform as a Gateway to
Enhance quality of Life), ha come obiettivo lo sviluppo di
sistemi embedded all’interno di strumenti medici di largo
consumo: il primo volto al controllo della luce in ambienti
chiusi ed il secondo per il monitoraggio dei parametri vitali
durante una sessione di attività fisica.
Questi sistemi dialogano con altri dispositivi attraverso
una normale connessione di rete e sono caratterizzati dal
possedere unicamente delle funzionalità specifiche, al fine di
ridurne l’ingombro, il consumo energetico ed il costo,
non rinunciando alla facilità di utilizzo e alla consistenza.
L’applicazione per il controllo della luce si basa
innanzitutto sull’utilizzo di elementi tecnologici di
ultima generazione: lampade in grado di variare intensità e
colore della luce emessa, sensori che rilevano le
caratteristiche luminose ambientali, sensori che rilevano le
persone presenti nell’ambiente e la loro esatta posizione
e il sistema che acquisisce e rielabora tutte le rilevazioni e
regola la luce delle lampade.
L’altra applicazione consente, tramite una rete di
sensori utilizzati direttamente sul corpo o sugli abiti di chi
effettua l’attività fisica, denominata Body Sensor
Network (Bsn), il prelevamento dei dati tramite una rete
wireless. In entrambi i casi le informazioni sono inviate
tramite rete wireless a un apparato chiamato gateway, collegato
da una parte con la rete di sensori e dall’altra con un
centro servizi remoto. Il progetto è seguito da più di
cinquanta ricercatori e ha già superato due verifiche
intermedie di evoluzione; la conclusione delle attività di
sviluppo è prevista per la fine del 2008.