L’identificazione ed il tracking delle sacche
di sangue è da sempre uno degli ambiti applicativi
dell’RFId più interessanti. In questo ambito, dallo scorso
dicembre quattro ospedali italiani sono coinvolti in un progetto
pilota per il controllo di tutti gli stadi del processo
trasfusionale: Policlinico Universitario Tor Vergata di Roma,
Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo
Azienda Ospedaliera Policlinico Universitario di Bari, Azienda
USL 3 di Pistoia.
Nell’ambito della sperimentazione, che terminerà
entro l’estate, i pazienti delle strutture ospedaliere
vengono dotati di un braccialetto con tag EPC Gen2 il cui codice
identificativo è associato a sistema informativo ai dati degli
assistiti, fra cui le informazioni sanitarie ed una fotografia.
Nel caso si renda necessario effettuare una trasfusione, ai
pazienti viene prelevato un campione di sangue che, inserito in
una provetta, viene poi taggato con un altro tag EPC Gen2
contenente il codice identificativo del singolo paziente. Infine,
altri tag vengono apposti sia sul documento di richiesta del
sangue necessario alla trasfusione che sulle singole sacche di
sangue.
È stato quindi implementato un sistema per il tracking
di tutte le sacche di sangue e la corretta associazione
paziente-sacca che permette di monitorare tutte le fasi del
processo trasfusionale e garantire un elevato livello di
sicurezza sia al personale ospedaliero che ai pazienti. Ogni
ospedale registra tutti i dati relativi alle sacche di sangue su
un server che li rende visibili a qualunque utente in possesso
della corretta password ed in questo modo ogni struttura può
avere completa visibilità sui flussi di sacche di sangue
scambiate con gli altri ospedali.