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Mobile payment, ecco i casi di successo in Europa e nel mondo | Internet 4 Things

Se in Italia le iniziative per il pagamento attraverso il cellulare sono ancora poco diffuse, all’estero diversi servizi stanno ottenendo un riscontro…

Pubblicato il 31 Mar 2011

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Se in Italia le iniziative per il pagamento attraverso il
cellulare sono ancora poco diffuse,
all’estero diversi servizi stanno ottenendo un riscontro
molto positivo.
Questo quanto emerge dalla ricerca 2010
dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment della
School of Management del Politecnico di Milano
(www.osservatori.net), che ha
affiancato all’analisi dello scenario italiano una
panoramica delle più significative esperienze a livello
globale.
In particolare, l'ambito del Mobile Remote
Payment
(in cui il pagamento di servizi avviene in
remoto tramite Sms o applicazioni ad hoc) appare caratterizzato
da una elevata turbolenza, con molti servizi che
nascono e scompaiono nel giro di pochi anni, ma si possono
identificare almeno una decina di casi di
successo
. Fra questi Plusdial, che ha
venduto dal 2002 ad oggi oltre 53 milioni di biglietti del
trasporto pubblico locale in Svezia, Finlandia, Belgio e Turchia
con punte di penetrazione di assoluto rilievo (40% dei biglietti
di corsa singola nella città di Stoccolma). In Belgio,
PingPing offre una piattaforma di servizi di
Remote Payment tra i quali risultano molto apprezzati quelli per
il pagamento della sosta via Sms: ad esempio nella città di
Anversa una sosta su due è pagata con questa modalità. Altri
casi significativi sono costituiti da Paybox in Austria,
PaybyPhone in USA e UK, Obopay in Usa, Africa e India e M-Parking
in Estonia.


In ambito Contactless (servizi in cui il
cellulare “emula” una carta di pagamento Contactless
da avvicinare ad un apposito lettore per effettuare il pagamento)
fa da padrone il Giappone, con 60 milioni di telefoni
cellulari con antenna NFC
integrata e più di 1
milione di esercenti dotati di POS Contactless
. Per
questo mercato vanno però evidenziate alcune peculiarità
significative. Nel Paese esiste infatti un’attitudine molto
avanzata da parte dei consumatori verso i pagamenti elettronici e
la tecnologia, oltre a condizioni uniche di filiera, in cui
l’operatore telefonico – oltre ad essere anche istituto
finanziario – aveva una forza contrattuale rilevante che gli ha
consentito di forzare i produttori di terminali alla
commercializzazione di numerosi modelli NFC.


Sono invece più vicine al contesto italiano – sia in termini di
predisposizione tecnologica dell’utenza sia in termini di
struttura e ruolo dei player coinvolti – altre iniziative avviate
nel 2010 in vari Paesi nel mondo che hanno visto il lancio di
progetti commerciali o pilota, come ad esempio Payez
Mobile a Nizza
, in Francia. Nata dalla collaborazione di
più player finanziari e telefonici, l’iniziativa ha
contato più di 2.500 telefoni distribuiti e 1.000
retailer coinvolti
, tra cui operatori della rete di
trasporto urbano, panettieri, bar e supermercati. Altri progetti
di successo sono Mobile Shopping a Sitges, in
Spagna – che coinvolge circa 1.500 utenti e 500
esercenti
– Visa PayWave – il progetto
recentemente promosso da Visa insieme a un operatore telefonico e
una banca a New York che consente di pagare il biglietto di
accesso alla rete metropolitana e le corse dei taxi con il
cellulare – e PingPing, in Belgio, che ha
attivato alcuni circuiti privati in campus universitari e
aziendali.
Anche in Italia nel corso del 2010 si sono osservate iniziative
interessanti in questo ambito, anche se ancora non paragonabili
in termini di adozione ai casi prima citati; nel corso
dell’anno si è registrata l’emissione di
oltre 350.000 carte Contactless e l’abilitazione di qualche
migliaio di POS
.

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