Rubriche - RFId

Tracciabilità prodotto, come l’RFID si cuce ai bottoni | Internet 4 Things

Berbrand, azienda operante nel settore della madreperla dal 2002, fa della sostenibilità e della qualità dei propri prodotti il principale punto di forza….

Pubblicato il 01 Gen 2011

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Berbrand, azienda operante nel settore della madreperla dal 2002,
fa della sostenibilità e della qualità dei propri prodotti il
principale punto di forza. Per questo, il monitoraggio e la
certificazione degli aspetti della filiera sono da sempre temi di
primario interesse. Per aumentare il grado di visibilità e
controllo proprio su tali attività di produzione dei bottoni,
Berbrand ha deciso di introdurre un nuovo sistema di
tracciabilità: tale sistema è stato sviluppato
all’interno del progetto T.O.P. (TrackingOriginalProducts)
finanziato dalla Regione Lombardia. Obiettivo del progetto, che
vede come partner il Politecnico di Milano nella struttura
dell’RFId Solution Center, il laboratorio CATTID
dell’Università La Sapienza di Roma, SAIT S.r.l., SAGE
sas, TMT Emozioni Srl, Lorad Srl, Niagara Belt e Berbrand Srl, è
lo sviluppo di un sistema di tracciabilità e certificazione
dell’originalità di prodotto basato su tecnologie di
identificazione (RFId e NFC in primis).

Nello specifico, l’applicazione – vincitrice del
Premio Innovazione ICT nelle funzioni Logistica, Operations e
Supply Chain a SMAU 2010 (tenutosi dal 20 al 22 ottobre scorso)
– prevede l’identificazione dei bottoni, confezionati
e movimentati in lotti posti in appositi sacchetti plastici
trasparenti, tramite tecnologia RFId. L’attività di
produzione dei bottoni è infatti caratterizzata da diverse fasi
di produzione, incluse numerose personalizzazioni e variabili che
comportano un elevato numero di referenze (superiore a 100.000),
di movimentazioni e di lavorazioni, eseguite anche in conto
terzi, presso laboratori distribuiti su una vasta area
geografica, dal Vietnam all’Italia. L’applicazione
prevede quindi la scrittura, durante la prima fase di produzione,
di un’etichetta RFId applicata direttamente ai sacchetti
dagli addetti alle operazioni di imballaggio delle varie unità
produttive. In questo modo è possibile tenere traccia, in primo
luogo, della posizione del lotto all’interno della filiera
ed, in secondo luogo, della storia del bottone (anche successiva
alla consegna per semplificare la gestione del post-vendita).

Terminate le lavorazioni, all’arrivo nell’unità
logistica – situata in Italia – viene eseguito un
controllo a scatola chiusa sulla correttezza del contenuto,
accompagnato da un controllo standard di tipo qualitativo su un
campione di ogni singolo lotto, evidenziando eventuali
difformità rispetto a quanto atteso, sia in entrata che in
uscita. Ogni lotto di prodotto, potrà quindi essere
identificabile fino alla conchiglia d’origine con un
semplice palmare o cellulare con tecnologia di lettura barcode o
RFId. Inoltre, il nuovo sistema consente la velocizzazione delle
operazioni di gestione della merce in ricezione/spedizione con un
abbattimento del 50% dei tempi di gestione della merce in arrivo
dalle unità produttive ed anche la velocizzazione degli
interventi legati alla logistica, registrando automaticamente i
diversi passaggi di stato e verificando la completezza delle
operazioni svolte rispetto alle pianificate, aumentando il grado
di visibilità e controllo sulla supply chain.

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