I risultati di Borsa mostrano che la capitalizzazione di
Apple e Google risulta pari a
381 miliardi di euro. Le due blue chip da sole capitalizzano un
controvalore pari al 94,1% di quello di Piazza Affari che si
attesta a 404 miliardi di euro. Apple, inoltre,
si contende il primo posto della classifica S&P 500 con
Exxon Mobil e alla fine del 2010 aveva
quadruplicato il proprio valore di mercato in Borsa rispetto
all’inizio di gennaio del 2007, anno che vide il debutto
del primo iPhone.
Nonostante ciò, il titolo Apple ha visto un
calo pari al 4% nel mese di giugno 2011, il
peggiore risultato degli ultimi tre anni, anche se gli utili
della casa californiana sono aumentati del 75% nel corso degli
ultimi due trimestri fiscali e nonostante le ultime indicazioni
elaborate da Bloomberg indichino che i profitti
di Apple nel terzo trimestre potrebbero
salire del 66% a 5,4 miliardi di dollari, con
ricavi in crescita del 57% a 24,7 miliardi.
La spiegazione che ne danno alcuni analisti
americani è duplice e coincide con l’attesa per il lancio
dei nuovi prodotti – in particolare il nuovo
iPhone – e la preoccupazione che regnerebbe tra
vari investitori, preoccupati del fatto che l’inarrestabile
ascesa di Google negli
smartphone rallenti la crescita della casa di
Cupertino.
Qualche azionista, inoltre, sostiene che la precaria salute di
Steve Jobs costituisca un problema per il futuro
prossimo di Apple. Tra gli altri big, anche
Facebook registra fatturati da record: 1,6
miliardi di dollari nel primo semestre 2011 con
utili di 500 milioni, secondo fonti ufficiose
della Reuters.
La pubblicità rappresenta uno dei maggiori introiti, con stime
di circa 2 miliardi di dollari nel 2010 e con trend di
crescita previsti che le permetterebbero di
superare addirittura Google nel settore
dell’advertising. La crescita che ha subito
Facebook sarebbe favorita anche dalla mancanza
di “veri” rivali. Attualmente solo
Google+ sembrerebbe avere le carte in regola per
tentare di competere con Facebook, ma è ancora
ai primi vagiti.