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Telemedicina, come funziona l’esperimento di Bolzano | Internet 4 Things

Migliorare la qualità della vita degli anziani e contenere i costi della Sanità pubblica. Due obiettivi prioritari per il nostro Paese, che deve fare i conti…

Pubblicato il 01 Gen 2012

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Migliorare la qualità della vita degli anziani e contenere
i costi della Sanità pubblica. Due obiettivi prioritari per il
nostro Paese, che deve fare i conti con i tagli della spesa
pubblica e con l’invecchiamento della popolazione, e che è
possibile cogliere insieme grazie all’impiego delle nuove
tecnologie. Lo testimonia il successo della
sperimentazione realizzata a Bolzano nell’ambito del
progetto Abitare Sicuri – Sicheres Wohnen, frutto di una
collaborazione tra Comune, Ibm e diversi partner
locali
.


L’iniziativa ha coinvolto trenta cittadini dai 66 agli 80
anni di età, cui è stato fornito accesso all’assistenza e
all’intervento medico direttamente dalla propria casa, con
la possibilità di comunicare con gli operatori sanitari,
che

hanno monitorato a distanza lo stato di salute e i progressi
nelle attività dedicate ad incrementare il livello di attenzione
e di abilità motoria dei pazienti.


Il tutto grazie a sensori wireless e apparecchiature di
monitoraggio che generano allarmi e scenari comportamentali,
forniti via Sms, e-mail e Twitter. Questi dispositivi
hanno permesso ai pazienti di interagire con gli operatori
sanitari sulle attività quotidiane programmate
,
consentendo agli addetti di fornire suggerimenti su una serie di
attività, tra cui training fisico guidato, esercizi per allenare
le facoltà mentali o di rispondere a domande sanitarie.


Come risultato del progetto pilota, l’80% degli anziani si
è sentito più sicuro, il 66% ha migliorato la propria mobilità
grazie agli esercizi e il 50% ha imparato un nuovo modo per
interagire con gli altri attraverso la tecnologia. Il progetto
dimostra che, considerando anche i vantaggi economici derivanti
dalla prevenzione di incidenti domestici, con una soluzione di
questo tipo è possibile produrre risparmi economici fino al 31%,
migliorando al contempo la qualità di vita degli anziani, grazie
ad una maggiore indipendenza e integrazione nella
società.


Durante la sperimentazione sono stati raccolti e analizzati più
di 238.000 dati ambientali sui partecipanti e sono stati rilevati
ed elaborati 541 alert. In 128 situazioni di potenziale pericolo,
un team dedicato dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano ha
monitorato il processo a distanza ed è intervenuto. Più del 22%
dei cittadini di Bolzano ha più di 65 anni e vorrebbe vivere a
casa propria il più a lungo possibile.


«Il progetto, il primo del suo genere in Alto Adige, dà
agli anziani questa possibilità e assicura i familiari che i
loro cari siano sicuri a casa», spiega Michela Trentini,
direttrice dell’Ufficio Pianificazione del Comune di
Bolzano.


La soluzione è stata sviluppata da Ibm con il supporto di Tis
Innovation Park, che ha fornito sostegno locale. Il
sistema si basa su una rete di sensori integrati, che trasmettono
i dati riguardo l’assistito e l’ambiente
domestico
tramite un’architettura sviluppata su un
WebSphere Application Server, DB2 e MQ Telemetry Transport per
una messaggistica affidabile.


Le informazioni vengono visualizzate su un dashboard nella sala
di controllo e sui dispositivi mobili Android
dell’operatore via e-mail, Sms o Twitter. Altri partner
tecnologici sono Eurotech, Huawei e PPM.

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