Migliorare la qualità della vita degli anziani e contenere
i costi della Sanità pubblica. Due obiettivi prioritari per il
nostro Paese, che deve fare i conti con i tagli della spesa
pubblica e con l’invecchiamento della popolazione, e che è
possibile cogliere insieme grazie all’impiego delle nuove
tecnologie. Lo testimonia il successo della
sperimentazione realizzata a Bolzano nell’ambito del
progetto Abitare Sicuri – Sicheres Wohnen, frutto di una
collaborazione tra Comune, Ibm e diversi partner
locali.
L’iniziativa ha coinvolto trenta cittadini dai 66 agli 80
anni di età, cui è stato fornito accesso all’assistenza e
all’intervento medico direttamente dalla propria casa, con
la possibilità di comunicare con gli operatori sanitari,
che
hanno monitorato a distanza lo stato di salute e i progressi
nelle attività dedicate ad incrementare il livello di attenzione
e di abilità motoria dei pazienti.
Il tutto grazie a sensori wireless e apparecchiature di
monitoraggio che generano allarmi e scenari comportamentali,
forniti via Sms, e-mail e Twitter. Questi dispositivi
hanno permesso ai pazienti di interagire con gli operatori
sanitari sulle attività quotidiane programmate,
consentendo agli addetti di fornire suggerimenti su una serie di
attività, tra cui training fisico guidato, esercizi per allenare
le facoltà mentali o di rispondere a domande sanitarie.
Come risultato del progetto pilota, l’80% degli anziani si
è sentito più sicuro, il 66% ha migliorato la propria mobilità
grazie agli esercizi e il 50% ha imparato un nuovo modo per
interagire con gli altri attraverso la tecnologia. Il progetto
dimostra che, considerando anche i vantaggi economici derivanti
dalla prevenzione di incidenti domestici, con una soluzione di
questo tipo è possibile produrre risparmi economici fino al 31%,
migliorando al contempo la qualità di vita degli anziani, grazie
ad una maggiore indipendenza e integrazione nella
società.
Durante la sperimentazione sono stati raccolti e analizzati più
di 238.000 dati ambientali sui partecipanti e sono stati rilevati
ed elaborati 541 alert. In 128 situazioni di potenziale pericolo,
un team dedicato dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano ha
monitorato il processo a distanza ed è intervenuto. Più del 22%
dei cittadini di Bolzano ha più di 65 anni e vorrebbe vivere a
casa propria il più a lungo possibile.
«Il progetto, il primo del suo genere in Alto Adige, dà
agli anziani questa possibilità e assicura i familiari che i
loro cari siano sicuri a casa», spiega Michela Trentini,
direttrice dell’Ufficio Pianificazione del Comune di
Bolzano.
La soluzione è stata sviluppata da Ibm con il supporto di Tis
Innovation Park, che ha fornito sostegno locale. Il
sistema si basa su una rete di sensori integrati, che trasmettono
i dati riguardo l’assistito e l’ambiente
domestico tramite un’architettura sviluppata su un
WebSphere Application Server, DB2 e MQ Telemetry Transport per
una messaggistica affidabile.
Le informazioni vengono visualizzate su un dashboard nella sala
di controllo e sui dispositivi mobili Android
dell’operatore via e-mail, Sms o Twitter. Altri partner
tecnologici sono Eurotech, Huawei e PPM.