La Field Mobility sta prendendo piede rapidamente in Italia,
mentre si moltiplica il numero di applicazioni utilizzate dalle
aziende. «I terminali industriali mobili per il data
collection si usavano già 15 anni fa – afferma Ugo Mastracchio
responsabile tecnico di Motorola Enterprise Mobility Business
(ex Symbol, acquisita l’anno scorso) -, ma facevano una
cosa sola: caricare e scaricare i dati due volte al
giorno».
Oggi lo scenario è del tutto cambiato: i terminali sono sempre
connessi con diverse tecnologie radio, implementano
videocamere, telefono e capacità di elaborazione di un
computer. Spiega Mastracchio: «In Italia abbiamo avuto
diversi roll out significativi per l’applicazione di
“proof of delivery”, ovvero per dimostrare al
cliente che il prodotto è stato davvero consegnato: basta
fotografare il documento cartaceo firmato e pubblicare
l’immagine sul sito Internet ». Ma la nuova
frontiera è la gestione dell’imprevisto: oggi agli
addetti è possibile usare il GPS per ritrovare una strada
smarrita, fotografare un pacco che si è ammaccato e spedire
l’immagine al personale di back office, eseguire un
compito in mezzo al nulla senza perdere la connessione e avendo
a disposizione la banda del 3G.