Secondo quanto emerso dal rapporto G Data Security Labs,
sembra che la minaccia malware sugli smartphone tanto temuta e
pronosticata negli anni passati sia stata finora solo
un’operazione di marketing piuttosto che un reale
pericolo per tutti gli utilizzatori di questi terminali. Nel
corso del primo semestre del 2008, infatti, sono stati
identificati unicamente quarantuno virus, peraltro
indirizzati principalmente a software semilegali, quali quelli
di monitoraggio utilizzati ad esempio dai genitori per
controllare i figli o dai partner gelosi.
Il motivo per cui questo tipo di malware non ha avuto la
diffusione aspettata è da ricercarsi nel fatto che lo sviluppo
di software con queste caratteristiche per smartphone comporta
agli autori costi talmente elevati da andare contro la
filosofia che ne sta alla base: trarre profitti in breve tempo
e in modo semplice. Inoltre, la diffusione dei virus per gli
smartphone è associata all’interazione
dell’utente, che deve confermare sia
l’instaurazione di una connessione che
l’installazione, e il rischio di essere individuati è
ancora elevato.