Watson IoT e Cognitive sul palco del Business Connect 2016 di IBM

Per lo sviluppo dell’IoT e dell’Industry 4.0 in Italia IBM ha creato una task force dedicata alla creazione di progetti per la fabbrica digitale, ma per la grande sfida dell’Internet of Things è nata una unità di business IBM Watson IoT con piattaforme Cloud, software e funzioni cognitive per l’IoT

Pubblicato il 19 Ott 2016

Stefano-Rebattoni-IBM

Business Connect 2016

L’IoT è una opportunità che può premiare l’Italia più di altri Paesi. Il valore del Made in Italy può trovare nell’Internet delle cose un vantaggio competitivo ben più importante di tanti altri paesi e con il Piano del Governo per l’Industry 4.0 ci sono le condizioni per recuperare una spinta verso la crescita basata su un connubio vincente tra IoT e manifattura italiana.
Ma bisogna fare in fretta e, come dice esplicitamente Stefano Rebattoni, General Manager IBM Global Technology Service, chi oggi decide di investire e di attivarsi con un piano per l’Industria 4.0 ha la possibilità di conquistare subito un vantaggio competitivo.
Rebattoni ha confermato che la scelta di dedicare l’IBM Business Connect 2016 all’IoT in the Cognitive Era arriva nel momento giusto e soprattutto porta il messaggio giusto alle imprese che stanno cercando una nuova strada per rilanciare la propria competività.

stefano-rebattoni-ibm

Rebattoni insiste sul fatto che è l’IoT oggi a guida la digital transformation e sta alla base della trasformazione delle nostre imprese verso il modello Industria 4.0.

Ma perché l’IoT è tanto importante per l’Italia? Rebattoni ricorda che l’Italia è il secondo Paese in Europa a livello di industria manifatturiera e l’IoT unitamente al Cognitive Computing permette di sfruttare al meglio le opportunità legate al piano Industry 4.0 del Governo Italiano (il cosiddetto Piano Calenda). proprio per questo IBM ha dato vita a una task force che ha lo scopo di creare un ecosistema di competenze e di partner in grado di accompagnare le imprese, con particolare attenzione alle medie e alle piccole, nello studio, nella definizione e nella implementazione di un piano per la implementazione dei processi Industry 4.0.

Industry 4.0 per la competitività e per lo sviluppo del paese

Rebattoni mette poi in evidenza che non è solo una questione di soluzioni, di tecnologie, di digitalizzazione, ma «E’ anche un problema culturale, di classe dirigente. L’Industry 4.0 pone temi importantissimi come il passaggio da una logica di prodotto a una logica di servizio, permette o in alcuni casi impone di modificare il modello di business. E’ un percorso che se da una parte permette alle imprese più intraprendenti di identificare nuovi vantaggi competitivi, dell’altro e nello stesso tempo, rappresenta un fattore di rischio per tutte le imprese che non sanno o non vogliono mettersi in discussione. E questa sensibilità e attenzione attiene prima di tutto e soprattutto alla visione strategica dell’azienda stessa».

L’Italia non gioca in retroguardia: «Ci sono aziende che hanno già avviato progetti importanti – afferma Rebattoni – e IBM sta già collaborando con diverse realtà che cambiano il modo interpretare la produzione e che abilitano nuove forme di sviluppo. Queste progettualità potranno poi trarre grandi vantaggi dal recente annuncio di oltre 200 milioni di euro di investimento per Watson IoT e Cognitive Computing presso la sede di Monaco.

Business Connect 2016 ha poi offerto la scena a diverse aziende che hanno già fatto passi e progetti concreti in questa direzione e che con l’IoT hanno iniziato a cambiare radicalmente il modo di produrre e di interpretare il business.

Partire per primi per guadagnare un vantaggio competitivo

Rebattoni ricorda ancora che occorre fare in fretta, e «Chi parte subito ha la possibilità di assicurarsi un forte vantaggio competitivo». Per molte delle realtà del nostro paese significa avere nuovi strumenti per fare leva su una competitività spendibile sui mercati internazionali pensando ad esempio alle nuove opportunità di ingaggio sui clienti che possono arrivare dal passaggio da una logica di possesso a una logica di servizio. Insomma per conquistare un vantaggio competitivo serve una road map e per definire e implementare una road map è importante entrare a far parte di un ecosistema come quello che propone IBM stessa.
Rebattoni sottolinea infine che questa rivoluzione industriale sta cambiando una serie di settori che vanno dallo Smart manufacturing, alla Smart Health, dalle Smart City alla Smart Mobility, dalla Smart Home alla Smart Building. Ma se si deve oggi fissare l’attenzione su un esempio molto concreto di come l’Industria 4.0 cambia il mercato e il rapporto con i clienti, questo esempio è rappresentato dall’automotive. In questo settore grazie ad IoT, Big Data e Cognitive si cambia il modo di progettare, il modo di produrre autoveicoli, e si cambiano radicalmente sia prodotti finiti sia il modo di metterli a disposizione dei clienti. Non è uno scenario futuribile, è già in larga misura realtà con nuove auto intelligenti che gestiscono la guida, i consumi, la sicurezza, la manutenzione e che vengono utilizzate dai clienti nella forma di servizio di mobilità.
Al Business Connect non a caso andato in scena Ollie, il self driving minivan che impara a conoscere le esigenze, i gusti, le preferenze dei passeggeri e dell’ambiente nel quale si trova a erogare il servizio di mobilità.
E’ poi Deon Newman CMO e VP Marketing di IBM Watson Internet of Things a ricordare che l’intelligenza di Ollie arriva dal Cognitive di Watson IoT ed è la dimostrazione di cosa si possa effettivamente realizzare nel momento in cui l’IoT si integra con il Cognitive Computing. Ma non c’è solo l’esempio di Ollie e dell’automotive. Sempre sul palco del Business Connect va in scena Pepper The Robot, un altro caso concreto di come l’intelligenza del Cognitive Computing possa “animare” un robot mettendolo nella condizione di leggere le informazioni che vengono fornite dalla realtà, di come sono trasformate in dati, correlate con fonti legate all’ambiente nel quale deve operare, per poi sviluppare delle azioni perché a fronte di determinate situazioni si configurino determinate risposte.

Con Pepper The Robot nella Smart Home e nell’Industry 4.0

Pepper the Robot si confronta sul palco di Business Connect con il giornalista David Parenzo, che sul filo dell’ironia prima dialoga con il cogni-robotguarda poi osserva stupito la lavatrice intelligente della Whirpool che si programma da sola, che si attiva nel momento migliore della giornata interpretando le tariffe elettriche e si ripara, sempre da sola programma, se necessario, l’intervento umano. Ma non basta, Parenzo guarda il cielo e poi legge le previsioni metereologiche “chirurgiche” di The Weather Channel, e sfrutta il servizio per la raccolta intelligente dei rifiuti di HERA, anche questo sviluppato grazie a Watson IoT. Tanti servizi ieri impensabili e oggi accessibili grazie all’integrazione tra IoT e Cognitive Computing e nel caso specifico di HERA di è anche un modo per muoversi nella direzione della PA 4.0 fornendo servizi concreti che permettono di risparmiare e di aumentare la qualità dei servizi ai cittadini.

Tocca poi a Deon Newman ricordare quanto sia importante riuscire a mappare il mondo che ci circonda con dei sensori per aumentare la conoscenza dell’ambiente e l’Intelligent Waste Management può rappresentare la risposta nuova a una serie di problemi sociali che insistono sull’ambiente, e che possono cambiare la qualità della vita dei cittadini e i costi per le Pubbliche Amministrazioni.

Person Centric IoT

Nir Mashkif Manager, Wearables and IoT Solutions at IBM Research porta a Business Connect il concetto di Person Centric IoT ricordando a tutti che «l’Internet delle Cose funziona solo se sa mettere la persona al centro, ad esempio con le soluzioni per l’Employee Safety , ovvero con un Pepper the Robot applicato al mondo del manufacturing nell’ambito dell’automazione industriale. Ma anche con Robot che leggono l’ambiente forti di centinaia di sensori e che interpretano la luce, il rumore, la chimica dell’aria, il movimento e tantissimi altri parametri, li confrontano grazie al Cognitive Computing con lo storico relativo a quell’ambiente e sono poi in grado di assumere decisioni e attivare azioni per dare vita a una sorta di “Guardian Angel“. Oltre al tema rilevantissimo della sicurezza c’è anche quello, non meno importante, dell’efficienza. Nir Mashkif ricorda che negli Stati Uniti si perdono 27 milioni di giorni di lavoro per ragioni legate alla organizzazione del lavoro, ovvero agli “intoppi” tra orari, disponibilità di spazi, interruzioni del servizio, mancanza all’ultimo momento degli strumenti necessari etc. Il Cognitive Computing e gli IoT Guardian Angel potrebbero benissimo controllare in forma preventiva tutto ciò che serve affinché il lavoro degli “umani” possa svolgersi senza inconvenienti, sia in termini di sicurezza sia in termini di efficienza.

La Smart Home definisce nuovi livelli di comfort

La l’IoT e il Cognitive sono anche una bella occasione per aumentare il comfort e la sicurezza nelle nostre abitazioni. Ce lo ricorda, sempre a Business Connect la SitLink di Sit Group per la gestione dell’energia nell’ambiente domestico o nella building automation. Uno strumento e una soluzione che promette di contribuire al cambiamento nel Facility and Real Estate management con una precisione chirurgica nella conoscenza di tutti gli ambienti e del loro utilizzo da parte delle persone in modo da gestire correttamente il consumo di energia, disporre di un prezioso strumento in grado di aumentare la sicurezza degli ambienti e nello stesso tempo creare un nuovo paradigma a livello di comfort.

E’ la digital transformation che entra nelle nostre case. Ma non basta, la stessa scelta di “rimanere casa” o “uscire” è come sappiamo legata anche alle previsioni metereologiche e oggi Niccolò Mascheroni, VP Global Business Development & Partnership at The Weather Company, società recentemente acquisita da IBM, ricorda alla platea di Business Connect che ciascuno di noi ha, grazie al proprio SmartPhone, “una stazione meteo” in tasca e IBM è riuscita a connettere e integrare i dati di qualcosa come 150mila stazioni meteo, migliaia di sensori aerei con tantissime altre fonti legate alla lettura di dati meteo. Grazie al Cognitive Computing di IBM Watson The Weather Company ha potuto sviluppare previsioni meteo che hanno ridotto del 52% le richieste di danni delle assicurazioni USA. E questo è solo un esempio. Mascheroni snocciola una serie di attività che sono direttamente influenzate dal meteo e dove una precisione accurata rappresenta un chiaro vantaggio competitivo. La Smart Agriculture e il Precision Farming ad esempio, il turismo naturalmente, il mondo degli spettacoli con teatri e cinema che programmano adv e promozioni in funzione delle previsioni meteo o ancora il mondo delle assicurazioni che già utilizzano questo tipo di servizi sia per la prevenzione sia per il monitoraggio e il controllo.

Ma il Business Connect 2016 è tanto altro ancora e Internet4Things ha voluto raccontarlo anche con lo storify del live tweeting che ha caratterizzato i momenti salienti di questa giornata dedicata all’IoT e al Cognitive Computing

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