LAS VEGAS – Ormai ci siamo in mezzo, l’Application Economy ha già preso il sopravvento e il software sta conquistando il mondo. Si respira un’aria frizzante al Ca World di quest’anno, la consueta convention che Ca Technologies dedica a clienti, prospect, partner, analisti e giornalisti provenienti da tutto il mondo. Il filo conduttore di tutta la manifestazione è la focalizzazione su innovation e operational excellence quali vie per l’enterprise agility oggi abilitata sempre più dalla digitalizzazione, o meglio, dal software. “È questa la via per creare e cogliere nuove opportunità di business”, esordisce sul palco il Ceo Mike Gregoire. “Il ciclo di innovazione si sta sempre più assottigliando: dalla meccanica quantistica in poi, il tempo necessario per far ‘toccare con mano’ alle aziende e al grande pubblico l’innovazione tecnologica si è sempre più ridotto e, al tempo stesso, è cresciuta in modo esponenziale la possibilità di accesso a tali tecnologie (o ai servizi da esse generati)”.
Oggi il software è ovunque e rappresenta al tempo stesso il cuore pulsante e il sistema nevralgico di tutti i processi di digital transformation delle aziende; nessun settore è escluso, nessuna tipologia di azienda è ‘immune’. “Con una scalabilità crescente delle tecnologie, in tempi sempre più ridotti, la sfida dell’innovazione e della competizione si gioca oggi sulla velocità”, sottolinea Gregoire. “Dal primo Pc (1978) al primo browser Internet (1993) sono passati 15 anni; per passare dal browser a Facebook ci abbiamo messo solo 9 anni. Per la diffusione di massa degli smartphone ci è voluto pochissimo tempo e in soli 5 anni ha fatto la sua dirompente comparsa la sharing economy. Basata sul software, quest’ultima vede in Internet il veicolo numero uno delle nuove opportunità e le imprese e le persone coinvolte in questa profonda trasformazione sono numerosissime. Ogni business oggi, per poter essere ancora produttivo e competitivo, dev’essere ‘riscritto’ dal software”.
È l’application economy! Concetto che Ca ha ‘sposato’ da ormai tre anni e che l’ha portata a ridefinire ‘se stessa’ in primis. “La nostra value proposition attuale rispecchia a pieno il percorso di trasformazione che abbiamo compiuto – ci racconta Gregoire in un incontro ad hoc dedicato ai giornalisti -. Quando parliamo di metodologie Agile e di DevOps sappiamo bene cosa significa in termini di processi di trasformazione e innovazione perché li abbiamo vissuti (e li stiamo vivendo) prima di tutto ‘sulla nostra pelle’. La digital disruption tocca anche noi da vicino: nel mercato It, soprattutto nel mondo del software, stanno nascendo sempre più realtà e la ‘geografia competitiva’ sta cambiando”.
‘Off the record’ il Ceo ammette di guardare con occhio attento qualche interessante realtà che sta crescendo in alcune aree verticali, ma, sostiene, “la nostra è una realtà nata con il software, sviluppatasi su un asse temporale di oltre trent’anni, con una roadmap evolutiva sostenuta da investimenti e attività in ricerca e sviluppo. Non solo, spesso il monitoraggio delle startup (il 75% delle quali ‘muore’ entro i 5 anni, ci tiene a ribadire Gregoire) ci ha consentito di formulare importanti acquisizioni o di stringere interessanti accordi per l’integrazione tecnologica delle soluzioni più innovative che abbiamo scovato sul mercato all’interno del nostro portfolio”.
I tre pilastri: Agile management, DevOps, Security
Nell’App Economy tutto si basa sul software, “ma non tanto come strumento tecnologico in sé quanto come ‘principio ordinatore’ dell’intera azienda in grado di ‘plasmare’ i processi di innovazione e sviluppo del business”, sottolinea il Ceo dal palco del Ca World. “Ecco perché crediamo profondamente nell’Agile Development non solo sul fronte del ‘puro’ sviluppo applicativo ma come driver metodologico in grado di abilitare i percorsi trasformativi delle aziende che vogliono competere nel nuovo mondo digitale”.
L’Agile, in tutte le sue sfaccettature, rappresenta infatti uno dei tre pilastri portanti entro cui si snoda oggi l’offerta della multinazionale americana a supporto della digital transformation: “non vogliamo solo distinguerci, vogliamo essere i numeri uno in ciascuna delle aree dove sappiamo di poter offrire del valore: Agile Management, DevOps (con un focus molto attento sul fronte integrazione e quindi alla proposta di APIs), Security”, sottolinea ancora il numero uno (ferma restando la proposta in ambito Mainframe che rappresenta ancora un tassello decisamente importante).
1. Agile Management
Rientrano in questa categoria tutte le soluzioni in grado di abilitare la digital transformation delle aziende, non solo quindi quelle dedicate allo sviluppo applicativo secondo i framework metodologici oggi riconosciuti a livello globale, con un obiettivo primario che Gregoire riassume così: “plan, bluid and service the It investments using agility as a key business advantage”.
Rientrano in questa categoria i recenti annunci di:
- CA Project & Portfolio Management: soluzione che integra sistemi di analisi e monitoring – utilizzando gli insight del project&portfolio management – con l’obiettivo primario di indirizzare le strategie di business, uscendo quindi dai confini dell’It;
- CA Agile Central: soluzione di Application Lifecycle Management che integra le tecnologie di Rally, l’ultima società acquisita da Ca – a luglio 2015 – ossia una piattaforma tecnologica e didattica finalizzata a ridefinire le modalità di pianificazione ed esecuzione di quanto richiesto dal business.
“La soluzione è pensata per rendere esecutive le strategie in modo pervasivo coinvolgendo tutti i livelli dell’azienda, concentrando gli sforzi su ciò che ‘è corretto’ per l’azienda”, spiega il Chief Product Officer (Cpo), Ayman Sayed. “Tutta l’offerta che ricade sotto ‘l’ombrello’ dell’Agile Management abbina tecnologie di pianificazione della strategia, degli investimenti e del portafoglio dei servizi It al know-how di esperti (Agile Coach), ecco perché va ben oltre lo sviluppo applicativo e pervade l’azienda”.
2. DevOps
Continuous delivery e agile operation per accelerare l’innovazione e far crescere il business. Questa la vision con cui Ca ha racchiuso sotto il cappello DevOps tutte quelle soluzioni pensate per accelerare lo sviluppo applicativo. Lo sviluppo di APIs è il filone portante attorno cui ruotano i nuovi annunci, perché l’App Economy non può esistere senza l’API Economy. All’interno della gamma CA API Management troviamo dunque soluzioni pensate per accelerare la creazione delle API e lo sviluppo delle mobile app, accanto alle quali trova spazio l’offerta CA Service Virtualization (da oggi disponibile anche attraverso il marketplace Microsoft Azure) ottimizzata per rendere più rapide le fasi di simulazione e test delle applicazioni.
Le novità annunciate nel portfolio CA API Management sono:
– CA Live API Creator: sistema che rende disponibile ‘live’ e in real-time tutti i dati necessari allo sviluppo applicativo di API ottimizzate per qualsiasi tipologia di applicazione e sistema (la soluzione consente agli sviluppatori di accedere, tramite una semplice interfaccia grafica, a dati provenienti da qualsiasi fonte e tipologia di database, anche legacy);
– CA Mobile App Services: prevede una serie di SDK (Software Development Kit) e API di tipo open per lo sviluppo di funzionalità critical business per le mobile app e di funzioni di backend per il mondo dell’IoT (gestione degli utenti, messaggistica affidabile e sicura), consentendo agli sviluppatori di concentrarsi sulla creazione delle interfacce utente delle app.
“Interessante evidenziare l’integrazione all’interno delle soluzioni dedicate all’API Management di strumenti di business analytics attraverso le quali monitorare le performance e il ‘successo economico’ di ogni singola API sviluppata”, evidenzia Sayed. “L’obiettivo è semplificare il lavoro dei team di sviluppo migliorando il processo di API Life Cycle Management, a partire dalla creazione, passando per il deployment e il monitoraggio, fino a giungere all’analisi e alla dismissione di un’API”.
3. Security
“L’identità è il nucleo attorno al quale ruota l’offering in termini di sicurezza”, enfatizza il Cpo, “l’obiettivo è proteggere e consolidare la cosiddetta ‘impresa ibrida’ su tutte le piattaforme: cloud, distribuite, mobile e mainframe [che nell’offering di Ca rappresenta una fetta importante, anche sul piano dell’API development and management – ndr]”.
I nuovi annunci possono essere così riassunti:
– CA Privileged Access Manager: la novità è tutta racchiusa nell’interoperabilità della gestione degli accessi privilegiati con i sistemi VMware NSX (la piattaforma di virtualizzazione delle reti VMware per il Software-Defined Datacenter). Altro importante tassello della nuova versione riguarda il miglioramento dell’efficienza operativa grazie a funzioni automatizzate che consentono l’allineamento con gli ambienti cloud e virtualizzati dinamici: quando la soluzione rileva nuove istanze virtuali emette in modo automatico apposite policy di security in tempo reale;
– CA Identity Suite: l’ultima versione appena annunciata prevede una migliore user experience (con interfacce personalizzate), intuitiva e su misura per gli utenti di tipo business. Servendosi dei nuovi Launch Pad per applicazioni web e mobile [ossia piattaforme web-based che integrano funzionalità di analisi, ricerca e content access – creating, editing and viewing – ndr], gli utenti possono eseguire tutti i processi riguardanti l’identità e la governance da un’unica console centralizzata e su qualsiasi dispositivo. Importante evidenziare l’integrazione con CA Advanced Authentication per il provisioning delle credenziali di autenticazione (la nuova funzionalità include una speciale autenticazione incrementale che obbliga l’utente a fornire maggiori prove dell’identità dichiarata nel caso in cui intraprenda un’attività segnalata come sospetta o potenzialmente rischiosa);
– CA Data Content Discovery: soluzione per la discovery e la classificazione dei dati ‘on-platform’ in grado di salvaguardare i dati dei mainframe tramite una scansione automatica; l’obiettivo è identificare dove sono ubicate le informazioni sensibili soggette a obbligo normativo, come avvengono i relativi accessi e quali soggetti sono autorizzati ad accedervi.