Entro il 2020, il 40% della forza lavoro statunitense sarà rappresentata dai freelance, mentre a livello globale la metà degli occupati svolgerà la propria attività da remoto e in flessibilità; nel Nord America, l’automazione dei processi metterà a repentaglio il 47% delle mansioni professionali nell’arco dei prossimi 10 – 20 anni; ogni giorno la produttività individuale è penalizzata da interruzioni, gestione delle email e riunioni non necessarie per un totale di 4,8 ore; attualmente le facilities sono la seconda voce di spesa per le aziende, ma rimangono sottoutilizzate per il 45% e occorrerà un ripensamento degli spazi.
Con questi dati (provenienti da diverse fonti tra cui vendor, analisti e società di consulenza), Citrix (3,14 miliardi di fatturato, oltre 9mila impiegati e 330mila clienti) descrive la rivoluzione delle relazioni e degli spazi lavorativi nell’era della digitalizzazione e della app economy: “Diversi indicatori – completa il quadro Benjamin Jolivet, Country Manager di Citrix Italia e Southern & Eastern Europe – testimoniano un alto livello di infotoxicity, per cui il lavoratore viene bombardato ogni giorno da una miriade di dati per la maggioranza non pertinenti ai fini dell’attività”. E se i Big Data vengono citati tra i principali fattori di trasformazione, altri fenomeni It stanno cambiando il modo di lavorare: ad esempio, il passaggio al cloud, l’introduzione di tecnologie SaaS e il modello Bring Your Own. “Ci stiamo spostando verso il software-defined workplace – precisa Jolivet -, che permette di creare un ambiente di lavoro continuo tra persone e luoghi, liberando la collaboratività”.
“Prima – interviene Massimiliano Grassi, marketing Manager Citrix Italia – ci si aspettava che il lavoratore fosse produttivo solo in un determinato luogo: oggi si rimuovono le tirannie della location e si sfrutta il tempo degli spostamenti per lavorare”. La mobilty diventa fattore chiave del business: il 55% dei dipendenti ritiene di essere più produttivo lavorando da casa, ma solo il 27% pensa che la propria azienda fornisca gli strumenti per farlo. “Le aziende – prosegue Jolivet – sono frenate nell’aprirsi verso il digital workplace a fronte di sfide legate alla governance, alla compliance, al rischio dello shadow It, alla necessità di trasformare i processi aziendali e le applicazioni legacy in logica mobile, alla complessità di fornire all’utente un’esperienza at-the-office sempre e ovunque”.
In questo scenario, Citrix continua a fare evolvere l’offerta di Virtual Desktop Infrastructure, attraverso una piattaforma sicura e personalizzata, con accesso anytme-anywhere ad app, desktop e dati da qualsiasi dispositivo, su qualunque cloud e rete.
L’ultima novità, si chiama Citrix X1 Mouse, un dispositivo Bluetooth Low Energy con firmware custom, che abilita un'esperienza di workplace completa per le applicazioni e i desktop Windows sui dispositivi mobili Apple. Grazie alla nuova periferica, progettata per ottimizzare le soluzioni di virtualizzazione XenApp e XenDesktop, è possibile su iPhone e iPad fare operazioni di drag and drop, utilizzare fogli di calcolo, ridimensionare grafici in PowerPoint o cliccare su determinate funzionalità dell’app, proprio come se si lavorasse su un desktop. Il nuovo device offre il supporto di un mouse a piene funzioni per app mobili specifiche di Citrix tra cui Receiver, GoToMyPC, ShareConnect e WorkDesktop. I lavoratori mobili potranno così eseguire direttamente su dispositivo iOs attività complesse che altrimenti richiederebbero l’utilizzo di un laptop.