Tavola Rotonda di Redazione

Enterprise Mobility, istruzioni per l’uso

Ecco la sintesi di una Tavola Rotonda organizzata da ZeroUno, per discutere insieme alle aziende gli elementi chiave in grado di portare con successo device e app in azienda. Percorsi, aspettative e problemi da risolvere

Pubblicato il 04 Ott 2016

Nonostante oggi smartphone e tablet siano ormai uno strumento di lavoro diffuso in moltissime categorie professionali, manca spesso un’adozione strutturata che permetta di raggiungere veri traguardi di efficienza e innovazione. La Tavola Rotonda di redazione “Mobility: come bilanciare governance/security e user experience”, organizzata

Di questo servizio fanno parte anche i seguenti articoli:

IL DIBATTITO – Mobile in Italia, a che punto sono le aziende?

LA SOLUZIONE – MobileIron, come governare device e app

da ZeroUno in collaborazione con MobileIron, ha chiarito i punti chiave necessari a raggiungere una vera Mobile Enterprise, con le testimonianze di alcune aziende italiane.

Valentina Bucci, Giornalista di ZeroUno

“I progetti mobile link a canale mobility – ha esordito Valentina Bucci, Giornalista di ZeroUno e chariman dell’incontro – consentono di aumentare la produttività, a patto di considerare tre fattori. L’esperienza utente: se non soddisfano le aspettative, i dipendenti non utilizzeranno gli strumenti aziendali ma cercheranno autonomamente tecnologie consumer. La security: il proliferare di piattaforme, dispositivi e applicazioni, insieme all’uso promiscuo privato/professionale dei device, complica il controllo e la protezione degli end-point. La cultura aziendale: il commitment del management, con la presenza di tavoli interdisciplinari, è indispensabile per definire e promuovere un percorso di adozione organico”.

Mobility in azienda: quanto e perché

Paolo Catti, Associate Partner di P4I – Partners4Innovation

Nonostante gli ostacoli, la mobility si prospetta come un’opportunità irrinunciabile. Paolo Catti, Associate Partner di P4I – Partners4Innovation, ha riportato le stime del Politecnico di Milano su questo fenomeno: “Nel 2015, l’efficienza prodotta dall’impiego di soluzioni mobile nei processi di business valeva 10 miliardi di euro, a fronte di investimenti pari a 3 miliardi. Le iniziative di mobile enterprise costano poco, impattano meno le attività di change, sono efficaci e apprezzate, recuperano efficienza”. Catti delinea il trinomio della Mobile Enterprise: Device (che, secondo dati 2016, generano il 62% della spesa in mobility), Biz-App (31%) ed Enterprise Application Store (7%), ovvero le piattaforme per la gestione centralizzata delle applicazioni su tutto il parco dei dispositivi aziendali. “Se i device sono quasi ovunque – ha proseguito Catti -, le app si declinano spesso in progetti one-shot, senza strategie di mobility ad ampio raggio”. Ma un’iniziativa di successo sollecita le richieste di nuove applicazioni: si innesca una dinamica “senza tregua”, che va gestita. Come? “Attraverso tre leve – ha affermato Catti -: la user experience per app e device, che se ben curata abbatte i costi di change; la governance dei dispositivi attraverso gli strumenti di gestione; la sicurezza che sottende all’accoppiata app/store aziendali”. Il tutto deve trovare un’armonia: il governo non deve imbrigliare l’usabilità, a patto che si preservi la security. Il consiglio di Catti è iniziare dall’esperienza utente per derivare la strategia di governance (“Partendo dalla sicurezza, il rischio è definire un contesto di policy troppo restrittivo a discapito della user experience”).

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