Postazioni self service, addetti alle vendite competenti e soprattutto mai più code. Sono questi i fattori che, secondo una ricerca Epson realizzata su un campione di 5.000 persone in 5 paesi europei, maggiormente influenzano l’immagine del brand, e che dunque caratterizzeranno, così come ce li possiamo immaginare, i “negozi del futuro”. In particolare, il 64% del panel italiano considera essenziale la presenza in negozio di postazioni self service per la ricerca e gli ordini dei capi e percentuali simili sono legate ai pagamenti rapidi, alla minor coda e alla competenza degli addetti che si occupano del cliente.
Un posto di rilievo lo ha anche la personalizzazione dell’esperienza di acquisto (62% campione italiano, 50% europeo), preferenza di cui c’è ormai larga consapevolezza quando si tratta di vendita on line, ma che la ricerca sottolinea come esigenza che riguarda anche il contesto del negozio fisico. Una serie di spunti che dunque suggeriscono chiaramente la necessità di investire in tecnologie in grado di migliorare lo “shopping journey”, puntando soprattutto sulla mobilità.
Questa ha infatti un ruolo cruciale non solo se si pensa alla sempre maggiore attitudine dei consumatori a informarsi sui prodotti attraverso tablet e smartphone, ma anche per come può cambiare la configurazione del negozio fisico: “Se doto lo staff di tablet e applicazioni adeguate”, ha detto Camillo Radaelli, Sales Manager di Epson Italia, “questo potrebbe fornire più dettagli sui prodotti disponibili e magari sapere chi è il cliente, cosa gli piace, e proporgli delle promozioni su misura”; in sintesi, offrirgli quella competenza e quel trattamento personalizzato che ricerca. Ma la mobility entra in gioco anche come soluzione utile a ridurre le code, attraverso lo sviluppo di sistemi di pagamento in mobilità. È il caso di Sephora, catena di beauty store che a metà dello scorso anno ha deciso di introdurre in un proprio store milanese due postazioni mobili equipaggiate con stampanti Pos (gamma Intelligent Epson) che sfruttano il cloud per stampare gli scontrini direttamente dai tablet in dotazione al personale di vendita; per mezzo di un’applicazione dedicata questi possono effettuare la scansione dei codici a barre dei prodotti e inviare le informazioni alla cassa mobile, dove il cliente può pagare autonomamente: “Non solo abbiamo reso i pagamenti più rapidi”, spiega Gian Luigi Chiesa, It Manager di Sephora, “ma abbiamo eliminato tutte le casse fisse del piano stradale, recuperando spazio ora disponibile per aumentare la merce esposta”. L’investimento fatto per lo sviluppo e l’implementazione della soluzione (presto presente anche in altri negozi della catena) è già stato recuperato grazie all’incremento delle vendite che si è generato: “Nella nostra realtà – spiega Chiesa – il personale è molto interattivo; il cliente è spesso assistito nella fase di scelta dei prodotti, e ha quindi accolto positivamente e in modo naturale la possibilità che gli era data di pagare subito la merce, su proposta dello stesso venditore, senza dover affrontare alcuna coda”.