Nel corso del Gartner Symposium 2017, David Cearley, Vp e Gartner Fellow ha elencato quelle che la società di ricerca ritiene essere le 10 principali tecnologie che andranno a impattare direttamente sui modelli di business aziendali, ridisegnando confini tra settori e organizzazioni interne delle imprese.
Le Top Ten Technologies per il 2017 – fonte: Gartner, ottobre 2016
Un’ondata decisiva per la rivoluzione digitale in corso che non riguarda “solo” Cio e dipartimenti IT, ma che merita tutta l’attenzione del business, nelle figure dei c-Level Executive. “Nel business digitale svaniscono i confini tra mondo fisico e reale. Nascono nuovi modelli per allineare le relazioni fisiche e digitali con dipendenti, partner e clienti. In ogni entità in rete emergono, parallele, sia una tecnologia capace di valore aggiunto digitale, sia una intelligenza intrinseca”, ha spiegato David Cearley, che chiama questa “maglia” di persone, dispositivi e contenuti in rete Intelligent Digital Mesh (IDM) e cataloga le Top 10 Technologies in 3 classi di tecnologie: abilitanti intelligenza, abilitanti digitalizzazione o abilitanti lo stesso mesh (figura).
Intelligent digital mesh: persone, dispositivi e contenuti per il business
Con l’IDM che rappresenta un “nuovo mezzo” attraverso cui l’azienda raggiunge persone, punti terminali dell’IoT o coinvolge altre organizzazioni nella sua catena del valore, il messaggio di Cearley alle persone di business e di tecnologia è forte e chiaro: “Esaminate l’impatto sul business dei Top trend tecnologici 2017 e aggiustate di conseguenza i vostri business, strategie It e modelli operativi. Se non lo farete, rischierete di cedere vantaggio competitivo a quanti lo faranno”.
- L’Intelligenza Artificiale (AI) e l’Advanced machine learning (ALM)
- Le App Intelligenti
- Le Cose Intelligenti
- La Realtà Virtuale (VR) e la Realtà Aumentata (AR)
- Il Digital Twin
- La Blockchain e i Registri contabili distribuiti
- I Sistemi conversazionali
- L’Architettura Mesh per app e servizi
- La tecnologia digitale per la Digital Business Platform
- L’Architettura adattativa per la Sicurezza
1 – L’Intelligenza Artificiale (AI) e l’Advanced machine learning (ALM)
Sono l’insieme di diverse tecnologie e tecniche come le Reti neurali, il Deep learning, il Natural language processing, che emergono dove la data science incontra la programmazione più evoluta. Con l’AI, la programmabilità muove oltre gli algoritmi tradizionali, che prescrivono l’esecuzione di un numero complesso, ma finito, di azioni: abilita una nuova generazione di sistemi in grado di capire, imparare, predire e, con Advanced machine learning, adattarsi e potenzialmente operare in modo autonomo, cambiando il proprio comportamento futuro. AI e ALM danno origine a tutta una gamma di implementazioni intelligenti, sia fisiche sia applicazioni e relativi servizi e costituiranno, di qui a 5 anni, “un campo di battaglia per fornitori di un vasto insieme di tecnologie specifiche”, afferma Cearley. Non c’è settore in cui non genereranno opportunità, ma richiedono significativi investimenti in skill non solo per mettere a punto un sistema intelligente, ma “anche solo per addestrarlo”.
2 – Le App Intelligenti
Ossia le app con un AI e ALM nel motore. Entro 10 anni, prevede Cearley, “praticamente ogni app, applicazione o servizio, avrà incorporato qualche livello di AI, un po’ come i dispositivi per i consumatori hanno oggi chip incorporati”. Le app intelligenti già disponibili vanno dai virtual private assistant che prioritizzano la posta o evidenziano contenuti e interazioni, agli smart assistant tipo financial o health adviser. È fortemente penetrata dalle app intelligenti la fascia di sales e marketing, dove le tecniche AI e ALM servono per analizzare i dati del cliente o di terze parti.
3 – Le Cose Intelligenti
Ossia gli oggetti fisici di IoT che vanno oltre l’esecuzione di attività rigidamente programmate per sfruttare le AI ed ALM loro applicate. Sono “cose” con intelligenza non ovvia, che possono esistere in versione con o senza AI e ALM: una cinepresa non è smart di suo, ma può diventarlo. Ci si può attendere un progressivo popolamento di auto autonome, ma con conducente ancora al sedile di guida, droni e robot che imparano “comportamenti sempre più avanzati e interazioni sempre più naturali con l’ambiente circostante”, spiega Cearley. Al progredire del popolamento ci si deve attendere per una “cosa” intelligente uno spostamento del modello di comportamento da autonomo a collaborativo, tra molteplici dispositivi.
4 – La Realtà Virtuale (VR) e la Realtà Aumentata (AR)
Sono tecnologie immersive che trasformano il modo con cui gli individui interagiscono tra loro e con sistemi software: “Le tecnologie VR ed AR si fonderanno nel mesh digitale, formando un sistema di dispositivi capaci di orchestrare un flusso di informazioni che mette app e servizi rilevanti ed iper-personalizzati a disposizione dell’utente”, afferma l’analista.
In altre parole si potrà contare su un’integrazione di tecnologie AR e VR in una molteplicità di ambienti mobili, indossabili, ricchi di sensori, che estenderà l’esperienza di applicazioni immersive oltre l’Esperienza isolata del singolo. Si potrà essere raggiunti attraverso il mesh da “stanze e spazi” diventati attivi nelle “cose” dell’IoT, che saranno in grado di lavorare remotamente con il mondo virtuale.
5 – Il Digital Twin
Il Digital Twin è il modello software di una “cosa” (che può essere un prodotto per l’utenza finale, una macchina per produrre o un impianto, purché rispondente al paradigma IoT) che, grazie ai sensori ad essa collegati, ne segue lo stato, risponde ai cambiamenti, ne può migliorare l’operatività, vi aggiunge valore. I Digital twin sono una combinazione di metadati (classificazione, composizione e struttura), condizioni (come località e temperatura), dati di un evento (a partire dal tempo di accadimento), algoritmi e regole: “Entro 3, massimo 5 anni centinaia di milioni di cose saranno rappresentate dal loro gemello digitale”, dice Cearley. Le organizzazioni useranno i digital twin per la riparazione proattiva, la pianificazione di servizi di manutenzione e di processi manufacturing, le operazioni nelle fabbriche, predire guasti nelle macchine, ecc.. Diventeranno i “proxy” per abilitare i controlli operativi da parte di manutentori e sviluppatori.
6 – La Blockchain e i Registri contabili distribuiti
La Blockchain è un database distribuito che sfrutta la tecnologia peer to peer e che rappresenta una sorta di registro contabile (ledger), dove le transazioni sono rappresentate da una lista di record, ciascuno dei quali fa riferimento a record precedenti presenti nella lista stessa garantendo la sicurezza di tutta la catena (vedi il servizio Blockchain: cos’è, come utilizzarla e come cambierà il business). Secondo Gartner, il modello Blockchain di un registro distribuito può essere applicato a diversi modelli di business; nonostante Cearley rilevi alcuni fattori critici come la mancanza di scalabilità e di piena trasparenza o il non totale allineamento con i correnti framework legali e contabili, raccomanda: “Anche se non tutte le implicazioni sono chiare, non aspettate a valutare l’impatto della blockchain: è possibile che due o più modelli di ledger distribuito finiscano con l’operare in parallelo nel vostro settore”.
7 – I Sistemi conversazionali
Il mesh digitale abbraccia una crescente molteplicità di punti finali usati dal singolo per accedere ad app e informazioni, ma anche per interagire con altri individui, comunità, PA o aziende che siano. Ci si può aspettare che i modelli di connessione evolvano oltre interfacce conversazionali tipo dispositivi dotati di microfono o chatbot, verso una “maggiore collaborazione interattiva tra dispositivi, base per una esperienza interattiva continua in ambiente digitale”.
8 – L’Architettura Mesh per app e servizi
Consente alle app, siano esse mobili, web, desktop o IoT, di collegarsi al vasto insieme di servizi di back-end per creare quella che l’utente percepisce nel suo insieme come “l’applicazione”. L’architettura incapsula servizi ed espone Api a vari livelli e oltre i confini dell’organizzazione puntando a obiettivi (tutti sulle spalle del Cio) come: bilanciare agilità e scalabilità dei servizi con la loro componibilità e riuso; ottimizzare le performance sui vari endpoint, dal desktop allo smartphone all’automobile; garantire un’esperienza utente seamless attraverso i vari canali.
9 – La tecnologia digitale per la Digital Business Platform
Fornisce i “building block” fondamentali per il business digitale. Gartner identifica 5 “punti focali”: i Sistemi informativi, la Customer Experience, gli Analytics e l’intelligence, l’IoT e gli ecosistemi digitali con cui interagire. “Ogni organizzazione avrà un qualche mix di queste 5 piattaforme tecnologiche”, che si compongono nella Digital Business Platform, il cui architetto e costruttore sarà chiaramente il Cio (vedi I 5 domini della Piattaforma Digitale per il Business).
10 – L’Architettura adattativa per la Sicurezza
Prima dei servizi cloud o di API aperte in ecosistemi digitali o di Digital twin per monitorare e controllare asset fisici, potevano bastare difese “perimetrali”. La hacker industry ha le stesse tecnologie delle aziende e punta app, contenuti, servizi aperti al mondo esterno; servono protezioni da attacchi di livello applicativo: Security-aware application design, User & entity behavior analytics, API protection, strumenti e tecniche specifici per IoT e app e thing intelligenti. Il tutto richiede un’architettura di security in grado di rimodellarsi continuamente per adattarsi alle mutevoli situazioni di rischio.