I retroscena del buyout di Dell

La privatizzazione e il ‘supporto’ di Microsoft potrebbero diventare strategici per i piani futuri di dell che dovrà rifocalizzare e innovare il proprio modello d’offerta di client computing, guardando al mobile. A sottolinearlo
è Adrian O’Connell, Gartner Research Director, in questa esclusiva intervista concessa a ZeroUno

Pubblicato il 10 Apr 2013

“La complessa decisione di uscire dalle quotazioni della Borsa americana rappresenta per il management di Dell, compreso il suo fondatore Michael Dell, l’unica opportunità per l’azienda di compiere una svolta concreta”. È ciò che abbiamo letto nelle ultime due settimane su tutti i media internazionali e sui social network di informazione, a seguito dell’annuncio ufficiale della multinazionale riguardante la decisione di uscire definitivamente dal sistema di quotazione borsistica per tornare ad essere una società privata. Obiettivo, riorganizzare il proprio business lontano dai riflettori e dalle pressioni di Wall Street. Ma quali sono i retroscena di una decisione tanto importante quanto complessa e, immaginiamo, difficile? Lo abbiamo chiesto ad Adrian O’Connell, Gartner Research Director, il quale preferisce non commentare la decisione di Microsoft di supportare l’operazione con un prestito complessivo di 2 miliardi di dollari, anche se non nasconde che, diventando uno dei principali azionisti (che sono tre: Michael Dell, il private equity Silver Lake e Microsoft, appunto), Microsoft “pretenderà di avere voce in capitolo per quanto riguarda la roadmap evolutiva di Dell e sulle decisioni inerenti il futuro della società”.
“L’operazione di Microsoft è di natura tecnica – commenta O’Connell -. Si tratta di un prestito che non porta Microsoft a sedere nel board di Dell. Tuttavia, Dell è uno dei partner più importanti per Microsoft in diversi ambiti tecnologici, dai Pc ai sistemi per data center (normale quindi pensare che la Casa di Redmond voglia esercitare una qualche influenza nei piani evolutivi)”.
“Dell dovrà però conservare la flessibilità necessaria per operare con altri software partner, in particolare in aree tecnologiche quali l’open source (con sistemi Linux) e la virtualizzazione (in ambienti VMware), parti strategiche dell’offerta in ambito data center”, aggiunge l’analista di Gartner. “Inoltre, la scelta finanziaria di Microsoft, a mio avviso, va letta con positività perché rappresenta una buona opportunità per Dell di ‘riprendersi’ nel business dei Pc (dove Dell ha registrato cali importanti, nell’ordine del 13-14% negli ultimi trimestri fiscali), con considerevoli potenzialità anche nell’ambito dell’offerta smartphone e tablet dove entrambe le società devono ancora giocarsi le proprie chance”.
“Ma quali sono i ‘retroscena’ della privatizzazione e dell’eventuale rinnovata partnership tra Microsoft e Dell per il mercato hardware?”, chiediamo ad O’Connell. “Non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando del terzo più grande produttore di computer nel mondo, dietro soltanto ad Hp e Lenovo”, ricorda l’analista. “Una posizione che però è in bilico, soprattutto a causa del mercato mobile dove Dell non è riuscita, ad oggi, a ‘fare abbastanza’ e dove, probabilmente, sarà proprio la partnership con Microsoft a generare qualche innovazione di prodotto”.
“Guardando al mondo del client computing, soprattutto ai Pc business, è evidente che Dell abbia perso la propria posizione di leader in pochissimo tempo dovendo fare i conti, oltre che con l’aggressiva politica di ribasso dei prezzi di Lenovo, soprattutto nell’area Asia Pacific, anche con i sistemi Apple”, commenta O’Connell. “Immagino però che la politica di Dell non cambierà: la società non ha mai mirato al ‘down pricing’ e non credo lo farà ora, nonostante il complesso momento di trasformazione. Le sfide saranno difficili: la stessa Dell ha dichiarato di continuare a vedere come strategico il mercato Pc, non solo business ma anche consumer, dove la concorrenza è ancora più agguerrita”.
Quanto al mondo enterprise, O’Connell dice di avere una visione positiva del posizionamento di Dell: “Le scelte effettuate finora, comprese le acquisizioni realizzate, si sono rivelate perfettamente allineate ai trend di mercato. Dell oggi ha un consistente portafoglio tecnologico e ha ottenuto importanti risultati, soprattutto nelle aree server e networking”.
“La sfida maggiore sarà ora riuscire a stabilizzare la percezione del mercato”, conclude O’Connell. “Dell dovrà assicurare ad imprese e utenti la validità del proprio modello di business e la sua capacità di engagement del mercato. Modello che però dovrà innovare, soprattutto per il mondo del client computing dove a guidare le regole, oggi, è la mobilità”.

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