Il fenomeno della mobility è in piena crescita ed è ormai evidente che lo smartphone è diventato il device preferito da un numero sempre maggiore di persone per reperire informazioni, consultare siti, effettuare acquisti e svariate altre azioni. ZeroUno ha incontrato Michele Albertini, Direttore Commerciale di Linkeb dal 2013, l’azienda nasce nel 2012 e, determinata a sfruttare le potenzialità della mobilità, sviluppa una soluzione dedicata alle Pmi che consente loro di costruire siti ‘mobile’, “ideati cioè con le caratteristiche necessarie perché vengano visualizzati sullo smartphone”, specifica Albertini.
“Le soluzioni presenti in Italia – spiega il manager – disegnano prima il sito per pc, poi lo adattano per lo smartphone: il risultato è spesso forzato, poco agile nell’utilizzo, e soprattutto trascura funzionalità rilevanti assenti su un computer, quali il navigatore, il Qr-code e la possibilità di telefonare”. Linkeb risolve questo problema attraverso un sistema di bottoni “Click to action”, pensati per favorire al massimo l’azione a cui rimandano e l’interazione con l’azienda: uno per chiamare, uno per attivare la mappa (aprendo automaticamente Google Maps o altre applicazioni per la navigazione), un altro ancora per accedere a un acquisto, “o anche solo a un form che richiede dati personali per attivare un coupon”, dice Albertini, specificando a questo proposito come il ruolo dello smartphone spesso non sia finalizzare l’acquisto, ma fare da canale per informarsi e decidere rispetto a una vendita che avverrà poi altrove.
“Secondo dati Google, la ricerca di prodotti e servizi che inizia sugli smartphone si conclude nel 41% dei casi con un acquisto su computer e nel 28% con un acquisto off line”, dice Albertini, che sottolinea così l’importanza di ragionare in ottica multicanale; il cliente, per arrivare all’acquisto, sfrutta tanti mezzi passando da uno all’altro, e tutti hanno un ruolo peculiare e importante. Molte Pmi ancora faticano però ad adeguarsi a questo nuovo scenario: “Il problema è soprattutto sul piano della consapevolezza. La piccola azienda italiana non sa delle potenzialità che ha a disposizione. Per questo ci sforziamo, quando vogliamo comunicare il valore di Linkeb, di sottolineare subito il fine ultimo sul piano del business, ovvero aumentare i clienti, e solo dopo spieghiamo come oggi questo significhi anche sfruttare la mobilità”. E proprio per supportare chi ha meno affinità con il digitale, una forte attenzione è posta sulla verticalizzazione per settori: la soluzione presenta infatti dei modelli di partenza che seguono le esigenze peculiari di ogni tipo di business; ciò non toglie che il sito sia modificabile tramite un pannello di controllo che consente sempre al cliente modifiche e aggiornamenti e che tra l’altro gestisce anche l’ottimizzazione del sito per Pc e tablet. A disposizione degli utenti, spiega Albertini, ci sono poi dei seminari on line: “Raccontiamo non solo come funziona tecnicamente la soluzione, ma diamo anche delle idee di marketing per poter sfruttare al meglio le possibilità che la piattaforma offre”. Infine il manager di Linkeb ricorda la recente decisione di segnalare con un’etichetta “mobile friendly” i siti ottimizzati per la navigazione da smartphone e tablet e privilegiarli nella ricerca. “Questo cambiamento all’algoritmo di Google sarà attivo dal 21 aprile – dice Albertini – e avrà un notevole impatto sui risultati di ricerca dai dispositivi mobile, garantendo ai clienti Linkeb una maggiore visibilità rispetto alle soluzioni concorrenti. In questo Linkeb è stata lungimirante: ha sviluppato la sua soluzione, sapendo cogliere le tendenze del mercato e la crescita esponenziale del mercato degli smartphone”.