Quello del content creator è un mestiere in continua evoluzione: in un mondo in cui si trasformano i supporti mediali, si ibridano le tecnologie, mutano le aspettative del pubblico e cambia pelle la stessa professionalità dei videomaker, reattività, velocità operativa e qualità sono gli elementi che fanno la differenza quando c’è da aggiudicarsi una commessa. Lo sa bene Davide Vasta, creativo a 360 gradi, produttore di contenuti e fondatore della scuola per videomaker BrainStudios, che ha provato sul campo lo Studiobook ProArt Pro 15, fiore all’occhiello della gamma di laptop ASUS dedicata ai professionisti dell’immagine. Ecco secondo Vasta le caratteristiche che ne fanno uno strumento adatto alle esigenze di un lavoro che diventa sempre più dinamico.
In quale direzione si muovono le necessità di chi come lei fa il content creator?
Il mercato del videomaking è mutato (molto rapidamente) negli ultimi anni, ridisegnando il panorama dell’utenza in modo molto variegato. Questo mestiere, infatti, oggi non è più solo appannaggio dei professionisti. Tanti appassionati del video si sono riversati in questo mercato andando a costituire un’ampia fascia di pro-sumer. Il motivo di questo fenomeno è tutto da ricercare nell’accessibilità che ormai gli strumenti tecnici offrono, sia in termini di costo, sia di facilità di utilizzo. Se, da un lato, questo fenomeno ha messo in crisi alcuni professionisti che hanno visto minato il proprio terreno da questa nuova utenza, dall’altro ha spinto alcuni a dedicare più tempo alla sperimentazione per poter offrire alla propria clientela produzioni video di livello superiore, da un punto di vista tecnico, ma soprattutto creativo.
In questo contesto assistiamo a un duplice approccio nell’acquisto di attrezzatura. C’è chi considera che solo dispositivi molto costosi e più diffusi garantiscano la produzione video di alto livello, e chi (come me) tende a “scovare” la qualità anche in dispositivi di produzione meno scontati e sicuramente più versatili.
Che caratteristiche deve avere un laptop che permetta di personalizzare al meglio il workspace?
Nel mondo del videomaking esistono due elementi essenziali che spesso regolano l’intero iter produttivo di un video: la capacità del videomaker di lavorare in modo ottimizzato in varie location e la velocità operativa dei computer dedicati all’editing.
Fino a qualche tempo fa, infatti, i tempi di produzione di un video erano molto dilatati, e dopo la fase di ripresa c’era il tempo di completare l’editing in studio, solitamente su un computer Desktop. Oggi il mercato richiede reattività, velocità operativa e qualità, tutti aspetti che mettono spesso a dura prova i videomaker.
L’editing deve quindi essere spesso fatto in location, qualunque essa sia (e talvolta si tratta di luoghi all’aperto in mezzo alla natura), inoltre i materiali video che si elaborano sono di frequente in formato 4K, quindi molto pesanti. Il primo elemento impone necessariamente l’utilizzo di un computer portatile, ma le esigenze di calcolo richiederebbero quasi sicuramente un Pc Desktop molto potente. In sostanza, servirebbe un computer portatile con le caratteristiche di un Super Desktop: nello specifico c’è bisogno di una potente scheda grafica, processore ultra veloce, molta ram e dischi Ssd ultra veloci… tutte caratteristiche non facili da trovare in un computer portatile.
Che novità introduce Asus Studiobook ProArt Pro 15 in questo senso?
Il dispositivo rappresenta la sintesi delle necessità essenziali di chi deve lavorare in mobilità su progetti video di livello avanzato e non solo. Il processore Intel Core i7-9750 è già di per sé un “motore” incredibilmente potente, ma è grazie alla scheda grafica Nvidia Quadro Rtx5000 che si ottiene una vera “forza bruta”.
Il ray tracing e l’accelerazione hardware (funzionalità specifiche Rtx) sono in grado di elevare la qualità delle immagini a livelli inimmaginabili, e il sistema di Intelligenza Artificiale ottimizza ulteriormente i tempi di elaborazione con un processo esclusivo che riduce le attività ripetitive per una creazione più rapida dei contenuti. Due elementi poi pongono questo portatile su un livello superiore rispetto ad altri competitor: 48 Gbyte di memoria e ben 2Tb di disco Ssd. Con una quantità così ampia di memoria è possibile tenere aperti diversi software di video editing, facendoli collaborare a un medesimo progetto senza doversi preoccupare di consumare troppa memoria. Mentre i 2Tb di storage consentono una memorizzazione di progetti con svariati Gigabyte di girato, senza preoccuparsi dello spazio disponibile. Last but not least, il display 4K Uhd certificato Pantone con una gamma cromatica Adobe Rhb al 100%.
Elementi che offrono una precisione del colore incredibile sia per chi fa video sia per chi si occupa di fotografia. La incredibile luminosità del pannello, inoltre, consente di lavorare anche in condizioni di forte illuminazione (per esempio in esterni) senza sacrificare la leggibilità dello schermo.
Quali elementi fanno di questo laptop un prodotto complementare agli strumenti che si usano in studio?
La potenza di calcolo immediatamente disponibile permette di elaborare file 4K senza alcun problema, come se fossi appunto in studio. Fare lo scrubbing di video così grandi e vedere che la testina di lettura del software di montaggio video corre sulla timeline senza alcun salto è una incredibile soddisfazione. Poter infatti verificare subito la bontà delle riprese 4K realizzate con il drone, muovendosi avanti e indietro sulle clip per la ricerca del miglior taglio non ha prezzo!
Una cosa che ben sanno i videomaker che spesso si trovano a fare editing di video su computer che non hanno la potenza adeguata. Il monitor da 15 pollici, sebbene ben lontano dalle misure degli schermi dedicati alle postazioni di editing Desktop, garantisce comunque un’ottima visibilità e chiarezza dell’interfaccia del software e dei video, costituendo un ottimo compromesso tra dimensione e qualità. Completano il quadro le numerose porte di connessione che permettono di collegare velocemente e senza alcun problema diversi oggetti e periferiche esterne. Per chi come me lavora poi con i software Adobe, sapere che questo portatile ha la certificazione Isv significa poter operare con ancora maggior tranquillità. Questa certificazione, infatti, assicura che il computer funzioni senza alcun problema con applicazioni professionali delle principali società di software del mondo.
Cosa ha contraddistinto l’esperienza fatta con Asus Studiobook ProArt Pro 15?
La prima cosa degna di nota è, in assoluto, la sua incredibile potenza di calcolo, che mi ha permesso di passare spesso alla fase di editing in modalità Sde (Same Day Edit), senza dover attendere il rientro in studio per lo scaricamento dei file e la fase di montaggio. Questa peculiarità mi ha quindi consentito di mostrare quasi subito al cliente un editing grezzo di ogni giornata di lavoro, ottimizzando notevolmente la vera fase di montaggio video.
Le numerose porte di connessione mi hanno poi aiutato a connettere il portatile a varie tipologie di box esterni, come lettori di card e hard disk. Aspetto, questo, non proprio scontato, visto che in genere i portatili non sono dotati di molte porte di connessione. Altra menzione di merito va alla qualità e luminosità del monitor che, ancora una volta, mi ha permesso di mostrare ai clienti, direttamente sul set, i vari file 4K nella loro qualità e cromia originale. I 2 Tb di disco Ssd interni danno poi quella “tranquillità” che raramente (se non mai) si può trovare su un portatile, e che consente di memorizzare giga di materiali senza praticamente esaurire lo spazio di storage. Completano le mie impressioni positive la durata notevole della batteria, comoda specialmente in alcune occasioni nelle quali mi sono trovato in esterni, senza fonti di alimentazione, e la sua ergonomia e leggerezza globale.