Mobile Payment in Italia, l’infrastruttura contactless è predisposta

L’acquisto da remoto di servizi e prodotti effettuati sfruttando un device mobile cresce del 71%, ma sul fronte del contactless payment ancora non si vede un’accelerazione significativa; l’infrastruttura adatta a supportarne lo sviluppo però è pronta e l’ingresso nel mercato di grandi attori globali quali Apple, Samsung e Microsoft potrebbe fare la differenza.

Pubblicato il 30 Mag 2016

Il boom non è ancora arrivato: secondo i risultati del report presentato dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano relativo all’anno 2015, il contante resta ancora il sistema di pagamento preferito dagli italiani (corrisponde a più del 50% del totale transato) e sul piano della diffusione dei servizi il panorama è di luci e ombre.
Positiva la crescita dei sistemi di “Mobile Remote”, che consentono l’acquisto o il pagamento da remoto di prodotti e servizi tramite device mobili: si registra un +71% rispetto al 2014, pari a circa 1,7 miliardi di transato, il 10% del totale e-commerce; azioni legate, per esempio, all’acquisto di contenuti digitali o al pagamento di bollette e mezzi di trasporto stanno progressivamente diventando parte della quotidianità dei mobile surfer: nel 2015 sono state vendute 6 milioni di corse in bus e altrettante in car sharing e il transato di bollette e bollettini pagati da cellulare tocca i 57 milioni di euro, ben il 172% in più rispetto al 2014.

Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School fo Management del Politecnico di Milano

Meno reattivo il fronte del “Mobile Proximity”, ovvero dei Contactless payment (pagamenti mediante mobile Pos e carta di credito oppure telefono contactless). L’infrastruttura cresce: 1 carta su 5 e 1 Pos su 4 sono contactless; ma solo una transazione su 85 è effettuata in queste modalità, e sebbene queste operazioni siano triplicate rispetto al 2014, la svolta ancora non è arrivata. “Abbiamo una buona base infrastrutturale da cui partire, sempre più sviluppata, e supponiamo che un Pos su due sarà contactless nel giro di due o tre anni” dice Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano, che a proposito, più in generale, dello sviluppo dei pagamenti digitali in Italia aggiunge, “Per cambiare marcia e allinearci alla media europea, è a nostro avviso necessario muoversi in due direzioni: da un lato lavorare su servizi innovativi che sfruttino l’attrattiva del mobile, dall’altro mettere in atto un piano di incentivi promossi dal soggetto pubblico” (secondo il Politecnico, detrazioni fiscali e lotterie legate ad acquisti fatti con carta potrebbero avvicinare rapidamente l’Italia alla media europea). Tornando al fronte mobilità, una spinta arriverà probabilmente dall’ingresso nel mercato italiano – previsto tra fine 2016 inizio 2017 – di alcuni grandi attori globali come Apple, Samsung e Microsoft, e sarà interessante capire se anche nel nostro territorio si ripeteranno le difficoltà incontrate negli altri paesi, relative alle dinamiche competitive nella filiera (Apple sta riscontrando difficoltà nel trovare un accordo economico con gli istituti di credito in tutti i paesi) e al coinvolgimento degli utenti: per ora solo il 15% circa dei possessori di un iPhone abilitato dichiara di avere provato Apple Pay almeno una volta, a dimostrazione di quanto – a maggior ragione per altri attori senza l’esperienza del colosso americano – sarà importante curare ogni aspetto della user experience.

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