Mobile e IoT

Perché le aziende devono dotarsi di un’Infrastruttura Mobile?

Garantire sul mobile gli stessi livelli di performance offerti su Pc e browser tradizionali non basta più alle aziende per mantenersi competitive: essere una mobile enterprise significa dotarsi di un’infrastruttura mobile in grado di proporre costantemente innovazione, sfruttando funzionalità come riconoscimento della posizione, video e comunicazione interattivi e servizi basati su cloud, dispositivi indossabili, IoT.

Pubblicato il 20 Nov 2017

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Secondo uno studio Aberdeen Group, Compiere il passo successivo per diventare un’organizzazione che sfrutta al meglio la tecnologia mobile, il modello della mobile enterprise (verso cui ormai tendono le aziende di ogni settore per mantenersi competitive) ha assunto negli ultimi anni un nuovo livello di complessità; aumenta il numero delle imprese che si definiscono “mobile-first”, in grado effettivamente di erogare prodotti, servizi e applicazioni che, se utilizzate su dispositivi mobili, garantiscono lo stesso livello di performance offerto su Pc e browser tradizionali, ma la sfida nel frattempo si è spostata più in là.

Per coinvolgere gli utenti moderni serve fare di più: “Sono necessari – dicono gli analisti del report – servizi e opzioni mobili migliori, in grado di sfruttare funzionalità esclusive come riconoscimento della posizione, video e comunicazione interattivi, servizi basati su cloud, dispositivi indossabili, Internet of Things, assistenti intelligenti e realtà aumentata”. È sull’adozione di queste funzionalità che si gioca ormai la partita della competitività; lo sanno bene le aziende più all’avanguardia che stanno già costruendo un’infrastruttura mobile integrando questa tecnologia di nuova generazione all’interno dei propri ecosistemi e nel dialogo che hanno con clienti e utenti interni.

Le tecnologia per la mobile enterprise

Oggi più che mai, proprio per gestire questo nuovo livello di complessità, diventa dunque importante per le imprese adottare un’infrastruttura mobile oriented intesa non solo come insieme di tecnologie in grado di rendere performanti e sicuri servizi e applicazioni “tradizionali” anche in mobilità, ma di mettere le aziende nella condizione di sviluppare e distribuire rapidamente le funzionalità (vedi riconoscimento della posizione, video e comunicazione interattivi e le altre sopra citate) che il panorama di volta in volta propone per riuscire davvero a far presa sull’experience di clienti e utenti mobili. In altre parole, poiché l’innovazione si esprime oggi moltissimo attraverso la mobilità, parlare di infrastruttura mobile significa anche e soprattutto riuscire a supportare l’innovazione. Entrando nel merito delle tecnologie che possono aiutare a concretizzare questo percorso troviamo una serie di precisi riferimenti:

  • Paas – Lo studio Aberdeen, sul piano strettamente tecnologico, cita il cloud come tema e strumento essenziale rispetto alla necessità di flessibilizzazione dell’infrastruttura: se i sistemi informativi devono evolvere rapidamente accogliendo l’innovazione, l’apertura alla nuvola è inevitabile. Per migliorare la velocità della delivery applicativa, il Paas potrebbe, in particolare, rappresentare un differenziale competitivo permettendo di programmare, rilasciare e gestire le applicazioni aziendali senza i costi e la complessità associati all’acquisto, alla configurazione e alla gestione delle risorse necessarie alle attività di sviluppo. L’ultimo report dell’Osservatorio Cloud & Ict as a Service della School of Management del Politecnico di Milano evidenzia come anche in Italia, sempre più nel Paas (crescita robusta del 45% contro una media di mercato del 24%) le aziende cercheranno quella agilità e quella velocità che consentirà loro di arrivare rapidamente sul mercato con servizi e applicazioni nuove, anche e soprattutto mobile.
  • API – Altro tema tecnologico citato dallo studio Aberdeen come strumento necessario alla costruzione dell’infrastruttura mobile “di nuova generazione” descritta, è quello delle API (Application programming interface, set di strumenti specifici disponibili al programmatore che semplificano la possibilità di dialogo tra un’applicazione e un’altra evitando ridondanze e inutili replicazioni di codice); Gartner nel report “Market Trends: APIs Accelerate CSP Success in Digital Business” conferma che sempre più si diffonderà l’utilizzo delle interfacce di programmazione con il fine, tra gli altri, di accelerare i cicli di design, sviluppo e rilascio di nuovi prodotti e servizi, peraltro con una certa riduzione dei costi grazie all’automazione dei processi (ricordiamo che vanno d’altra parte in una direzione simile, a favorire una strategia di continuo rilascio applicativo, modelli e tecnologie DevOps e Agile).
Vantaggi e casi applicativi

La ricerca Aberdeen Group, oltre a elencare i vantaggi che le organizzazioni capaci di sfruttare al meglio la tecnologia mobile possono ottenere, sottolinea come siano già molti i casi reali di aziende che hanno migliorato il proprio business grazie a funzioni mobili di nuova generazione:

  • Banche che hanno trasformato le proprie mobile app con assistenti intelligenti ad abilitazione vocale supportati da un’avanzata tecnologia di elaborazione cognitiva, funzionalità attraverso cui personalizzano le interazioni e stimolano il coinvolgimento del cliente.
  • Punti vendita al dettaglio che utilizzano servizi di localizzazione e opzioni di realtà aumentata per permettere ai clienti di ottenere facilmente informazioni sui prodotti, trovare ciò che cercano e condividere la propria esperienza con i propri contatti.
  • Aziende del settore manifatturiero che sfruttano funzioni analitiche approfondite, dispositivi IoT e collaborazione video per fornire ai tecnici tutte le conoscenze, le competenze e le informazioni necessarie a garantire un’operatività costante.

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