Quattro suggerimenti per lo sviluppo delle mobile app

Da un playbook firmato Forrester, ecco i consigli per disegnare e distribuire una mobile experience ottimale, basata sull’efficacia delle app performance.

Pubblicato il 26 Ott 2016

Funzionalità, interfaccia, prestazioni sono i tre ingredienti che rendono appealing una mobile app. Se l’attenzione verso le performance cresce, anche da parte degli sviluppatori, la mobility introduce nuove sfide di progettazione. Nel playbook Building High-Performance Mobile Experiences, Forrester descrive l’approccio Idea (Identify, Design, Engineer, Analyze) per la creazione di esperienze efficaci, che inserisce la componente prestazionale ad ogni fase del ciclo.

  • Identify – Si inizia con l’identificazione dei mobile moments, che permette di rilevare le condizioni tipiche di utilizzo della app e le aspettative degli utenti. Si ragiona su una serie di punti: ad esempio, come sarà la qualità delle connessioni? Quali sono i livelli di sicurezza attesi? Qual è il tempo massimo tollerato per eseguire un task?;
  • Design – La progettazione si basa sugli scenari delineati con l’obiettivo di ottimizzare le performance: se si ipotizza discontinuità di rete, bisogna prevedere sistemi di caching per le immagini; non attivare meccanismi di autenticazione se non necessari; in caso di operazioni lunghe da completare, permettere ai sistemi di rimanere attivi su front- e back-end; garantire l’utilizzo della app anche su vecchi dispositivi, nonostante siano state studiate per sfruttare al massimo le caratteristiche avanzate dei più moderni device.
  • Engineer – Semplicità deve essere la parola d’ordine per lo sviluppo. Tra gli accorgimenti suggeriti da Forrester: in caso di operazioni lunghe, segnalare in modo trasparente all’utente il protrarsi dell’attesa e consigliare azioni alternative (ad esempio, cambiare hot-spot); offrire sempre l’opportunità di interrompere un’attività se troppo lunga; utilizzare Api ripensate per il mobile (quelle esistenti potrebbero fornire dati non necessari per la app mobile, inficiandone le performance); attenzione a includere le librerie, perché potrebbero appesantire la app con funzionalità non richieste.
  • Analyze – Infine, fuoco sulla misurazione dei risultati. I dati sulle performance andrebbero direttamente correlati alle informazioni sull’andamento del business e dell’engagement attraverso la app mobile. Bisogna permettere a utenti diversi di avere visibilità sulle performance, ormai dominio di interesse per una pluralità di stakeholders. É auspicabile un sistema di alert per la segnalazione dei cali di performance. Infine, è importante ricordare che grazie agli analytics è possibile scoprire colli di bottiglia altrimenti nascosti.

In conclusione Forrester, puntualizza la necessità di costruire, internamente all’azienda, una cultura delle performance. Spesso il business richiede all’It di focalizzarsi sull’aggiunta di feature, senza considerare l’impatto sulle prestazione dell’app. Per superare il gap di vedute, ai professionist AD&D (Application Development & Delivery) si consiglia di: includere uno sviluppatore nel team addetto al controllo delle performance; identificare e mostrare al business i quick win ottenuti dalle app performance; favorire gli incontri e il dialogo proficuo tra developers e performance professional.

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