Rapporto Ibm X-Force: attacchi alla sicurezza sempre più mirati e sofisticati

Il rapporto descrive phishing, spam e attacchi ai dispositivi mobili verificatisi nel 2010, mentre la sicurezza del cloud continua a evolversi

Pubblicato il 18 Apr 2011

Ibm ha pubblicato i risultati del suo rapporto annuale X-Force 2010 Trend and Risk Report, in cui si evidenzia come, nello scorso anno, le organizzazioni pubbliche e private di tutto il mondo abbiano affrontato minacce sempre più sofisticate e personalizzate.
Sulla base delle informazioni raccolte attraverso la ricerca di divulgazioni pubbliche e il monitoraggio e l’analisi giornalieri di più di 150.000 eventi di sicurezza al secondo, queste sono state le osservazioni chiave del team X-Force Research:
1) Più di 8.000 nuove vulnerabilità, un aumento del 27 percento rispetto al 2009. Anche le comunicazioni pubbliche di exploit sono salite del 21 percento dal 2009 al 2010. Questi dati indicano un panorama delle minacce in espansione, nel quale attacchi sofisticati vengono lanciati verso ambienti di calcolo sempre più complessi.
2) La crescita storicamente elevata del volume di spam si è stabilizzata con la fine dell’anno, a indicazione del fatto che gli spammer vedono meno valore nell’aumento del volume di spam, e si focalizzano invece sul bypass dei filtri.
3) Anche se nel complesso il numero di attacchi di phishing è stato significativamente minore rispetto agli anni precedenti, lo “spear phishing”, una tecnica di attacco più mirata, ha acquistato maggiore importanza nel 2010. Ciò ad indicare che i cyber-criminali si sono concentrati maggiormente sulla qualità degli attacchi, piuttosto che sulla quantità.
4) Man mano che aumenta l’adozione di smart phone e altri dispositivi mobili da parte degli utenti finali, i reparti di sicurezza IT hanno difficoltà a stabilire le giuste modalita’ di inserimento in sicurezza di questi dispositivi nelle reti aziendali. Sebbene gli attacchi contro l’ultima generazione di dispositivi mobili non siano risultati ancora predominanti nel 2010, i dati X-Force mostrano un aumento nelle divulgazioni delle vulnerabilità e degli exploit che prendono di mira tali dispositivi.

Una nuova sezione dell’X-Force Trend & Risk Report è dedicata ai trend della sicurezza e alle best practices per le tecnologie emergenti, quali i dispositivi mobili e il cloud computing.

Cloud computing: Il rapporto evidenzia un cambiamento di percezione rispetto alla sicurezza del cloud, man mano che l’adozione si evolve e la conoscenza di questo modello IT emergente aumenta. Poiché la sicurezza è tuttora considerata un ostacolo all’adozione del cloud, i fornitori di cloud devono conquistare la fiducia dei propri clienti offrendo un’infrastruttura che sia sicura ‘by design’ e abbia funzionalità di sicurezza appositamente create, in grado di soddisfare le esigenze delle applicazioni specifiche che le aziende intendono spostare sul cloud. Man mano che carichi di lavoro più sensibili si spostano sul cloud, le funzionalità di sicurezza nel cloud diventeranno più sofisticate al fine di ospitarli e gestirli nella maniera più adeguata. Per il prossimo futuro IBM prevede che il mercato spingerà il cloud verso la fornitura di servizi e competenza di sicurezza, che gli abbonati non possono permettersi di supportare internamente. Ciò potrebbe ribaltare completamente il paradigma, rendendo l’interesse per una migliore sicurezza uno stimolo all’adozione del cloud, anziché un ostacolo.

Dispositivi mobili – Le organizzazioni sono sempre più preoccupate delle implicazioni per la sicurezza creata dai dispositivi mobili personali, portati dai dipendenti in azienda. Le imprese devono assicurare il controllo dei propri dati ovunque essi si trovino, inclusi gli smart phone aziendali o di proprietà dei dipendenti. Nel 2010, X-Force ha documentato un aumento del volume di vulnerabilità divulgate nei dispositivi mobili, nonché della divulgazione di exploit che li prendono di mira. Il desiderio di fare il “jailbreak” o il “root” dei dispositivi mobili ha motivato la distribuzione di codice di exploit maturo, che è stato riutilizzato in attacchi maligni. Ciononostante, il malware non è ancora cosi’ comune sui dispositivi mobili di ultima generazione e la maggior parte dei professionisti IT ritiene che i dati che possono esservi memorizzati – e quindi la loro eventuale perdita o il loro uso improprio – costituiscano la principale minaccia per la sicurezza associata a questi dispositivi. Secondo il rapporto X-Force, le best practices per la sicurezza mobile si stanno evolvendo, con funzionalità potenziate di gestione delle password e di crittografia dei dati.

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