Nata nel 1999 con la liberalizzazione del mercato energetico, Sorgenia è oggi uno dei principali player del mercato libero dell’energia in Italia con circa 500 mila clienti e impianti per la produzione di elettricità. La società opera in due ambiti specifici: approvvigionamento (generazione elettrica da un lato, importazione di elettricità e di gas dall’altro) e vendita ai clienti finali (dai consumatori domestici, alla piccola e media impresa fino alla grande industria). Non interviene invece nelle fasi intermedie della filiera energetica, quelle del trasporto e della distribuzione.
“Dal luglio 2007 ci siamo accreditati per la vendita ai clienti finali di prodotti e soluzioni per il miglioramento dell’efficienza energetica, che è diventata una mission importante all’interno delle strategie aziendali – racconta a ZeroUno Luca Martis, Cio della società -. Tutto il nostro gruppo condivide la convinzione che l’impegno di un’azienda energetica passi anche attraverso la ricerca di fonti di approvvigionamento alternative, rispettose dei principi della sostenibilità ambientale. Visione che non rimane limitata alle iniziative di marketing e comunicazione, ma che influenza in modo diretto tutte le scelte aziendali”.
Sorgenia, infatti, promuove iniziative per l’analisi e lo sviluppo di soluzioni innovative, direttamente o in collaborazione con università ed enti di ricerca nazionali e internazionali; dal 2006, la società ha costituito nella Silicon Valley un fondo di investimento di venture capital il cui obiettivo era quello di sostenere iniziative industriali che sviluppassero e utilizzassero nuove tecnologie nei campi della generazione da fonti rinnovabili, della salvaguardia ambientale e dell’efficienza energetica.
E per avvalorare ulteriormente il fatto che l’efficientamento energetico non è ‘solo’ una strategia di comunicazione, ma un vero piano industriale per la crescita e lo sviluppo della società, Martis cita alcuni interessanti risultati ottenuti: “Nel 2012 le emissioni di CO2 delle centrali a ciclo combinato di Sorgenia hanno registrato valori inferiori di circa il 29% rispetto alla media nazionale del parco termoelettrico, e questo grazie al ricorso a tecnologie innovative e ai costanti interventi per migliorare le performance ambientali degli impianti già in funzione”.
Efficienza energetica: coinvolgere il consumatore
Ma i risultati in termini di efficienza arrivano anche dai comportamenti dei clienti finali. Sorgenia si è concentrata sulla ricerca e la distribuzione di soluzioni utili per il monitoraggio dei consumi energetici e di conseguenza per ridurre la spesa a essi associata, sensibilizzando all’adozione di comportamenti virtuosi. La nostra linea di prodotti Consumo Intelligente comprende EnerGenio, TV e PC StandbyStop, Contawatt e l’ultima novità MyPresa [una multipresa associata a un’app che permette di gestire in tempo reale i consumi elettrici degli apparecchi collegati – ndr]: “Grazie all’uso di questi prodotti sono stati risparmiati, solo nel 2012, oltre 14 milioni di kWh consumati e più di 6 milioni di kg di anidride carbonica”, afferma Martis. “La tecnologia, per la nostra realtà, è un volano di innovazione e permea tutti i processi aziendali. Ancor di più dopo la decisione, da parte del business, di perseguire gli obiettivi di efficienza energetica anche attraverso il coinvolgimento diretto dei consumatori. L’It sta rispondendo a questi obiettivi con alcuni servizi aggiuntivi, per esempio la creazione di app per mobile, che ci possano aiutare ad interagire meglio con il consumatore, per esempio sul tema delle autoletture dei consumi che hanno un impatto diretto sulla qualità delle bollette che inviamo. Viene da sé che il tema dell’analisi dei Big data è tra i punti a cui prestiamo grande attenzione”.
Come già accennato, Sorgenia non può effettuare un monitoraggio end-to-end della catena energetica perché, secondo il modello del mercato libero dell’energia, le fasi di trasporto e distribuzione dell’energia sono affidate agli operatori storici che hanno il compito di comunicare all’operatore le letture.
“Solitamente, i dati da parte dei distributori di energia ci arrivano una volta al mese – confessa Martis -. Una tempistica non più compatibile con le esigenze di un mercato energetico dove, benché vi sia ancora molta confusione, è ben chiara ai clienti la nuova flessibilità di scelta e la possibilità di cambiare velocemente un fornitore in caso di insoddisfazione, soprattutto legata ai prezzi di consumo. La nostra strategia It è quindi orientata a supportare le Linee di Business (LoB) nel garantire la trasparenza e soddisfazione del cliente, ad esempio nel recuperare i dati di consumo degli utenti in modo tempestivo ed affidabile, per meglio declinare le azioni di caring e di business”.
“Va in questa direzione, per esempio, la scelta di offrire al mercato i dispositivi intelligenti che, dal punto di vista del cliente, vuol dire avere a disposizione degli strumenti per evitare sprechi energetici e risparmiare denaro, mentre per Sorgenia significa disporre dei dati di consumo in modo più agevole e veloce – spiega Martis -. Anche se tali dati non hanno natura legale [per poter emettere le fatture servono i dati dei distributori di energia – ndr], risultano molto utili ai fini delle strategie di business”.
“In sostanza, l’Ict ha lavorato per fornire al business dati utili necessari a recuperare quegli insights che permettono di definirne le strategie e le azioni – spiega Martis -. Anche se si tratta, per ora, di dati stimati, non significa che questi non abbiano valore. Anzi, tutt’altro; sono utili non solo per noi, ma anche per il consumatore finale, per il quale abbiamo anche un’attenzione specifica in termini di trasparenza, semplicità ed efficienza. Abbiamo infatti rilasciato recentemente anche un’app, MySorgenia, disponibile per Android e iOS, che permette di comunicare l’autolettura del proprio contatore elettrico, visualizzare e scaricare le ultime fatture, mettersi in contatto con il servizio assistenza clienti attraverso la funzione ‘Fatti richiamare’ per richiedere supporto”.
Backup e storage, verso i Big data
Per prepararsi tecnologicamente a rispondere anche a queste esigenze, Sorgenia ha affrontato un percorso di revisione architetturale, insieme a Emc, sia per la parte di backup sia per quella storage, finalizzata a rendere disponibili dati e informazioni sia al business aziendale sia ai consumatori.
“Per rendere fruibili le informazioni raccolte attraverso i dispositivi di efficienza energetica e le piattaforme più evolute di Social Crm (siamo presenti e attivi sia su Facebook che Twitter), e in maniera ‘più tradizionale’ convogliate nei sistemi legacy dell’Architettura Ict, abbiamo dovuto lavorare sull’ottimizzazione degli spazi di archiviazione e sulla sicurezza e affidabilità del backup e del restore – spiega Martis -. Elementi critici per noi se pensiamo che, per legge, dobbiamo conservare tutti i dati per almeno 5 anni, in alcuni casi anche 10”.
Il progetto di evoluzione dei sistemi di backup è arrivato anche in coerenza alla strategia di business di estendere secondo la formula 24×7 (24 ore al giorno, 7 giorni su 7) il servizio di call center ed help desk. “Un servizio di questo tipo, sul piano tecnico, richiede la possibilità di eseguire dei backup quasi in tempo reale e, quindi ‘a caldo’, cioè con tutti i sistemi in funzione che non devono tuttavia risentirne in termini di performance – sottolinea Martis -. Altro elemento critico per la parte di backup è la certezza del restore: anche in questo caso deve essere rapido e incidere il meno possibile sulle performance dei sistemi e dei servizi Ict erogati al business e alla clientela”.
“Sul fronte dello storage abbiamo dovuto definire nuove architetture non solo guardando a fondamentali elementi di affidabilità e performance, ma anche a esigenze di disponibilità del dato in funzione delle necessità di business – aggiunge Martis -. Abbiamo adottato sistemi di archiviazione che consentono di classificare le informazioni in base a un tiering dei dati completamente automatizzato. Secondo la classificazione, il sistema ‘smista’ i dati in modo intelligente verso l’architettura di storage più idonea. Riusciamo così a dedicare gli spazi di archiviazione più veloci (quelli cioè più performanti che consentono un recupero dei dati in tempi molto rapidi) ai dati e ai carichi di lavoro più sensibili al fattore tempo e più utilizzati dal business, mentre indirizziamo a spazi di archiviazione meno costosi i dati cui si accede meno frequentemente”.
Sempre più verso nuovi tipi di dati
“Un sistema che assume una valenza ancora maggiore se pensiamo al fenomeno dei big data e alla necessità di poter accedere a grandi volumi di dati in tempo reale – osserva Martis -. Nel nostro caso, infatti, i big data sono caratterizzati da una enorme mole di dati che raccogliamo e che provengono non solo dai nostri sistemi, ma anche da quelli di terze parti (per esempio i distributori di energia) e direttamente dai consumatori. Il sistema di storage che abbiamo adottato ci verrà comunque in aiuto quando i big data assumeranno anche per noi la connotazione di dati destrutturati e, perciò, quando alla “V” di volume si aggiungeranno in modo rilevante le “V” di varietà e velocità. Uno scenario che non è poi così tanto lontano perché già oggi stiamo lavorando per sfruttare al meglio i dati relativi al comportamento dei consumatori, che dovremmo monitorare non più solo attraverso i dispositivi per il controllo dei consumi energetici, ma anche attraverso la crescita esponenziale che stiamo sperimentando sui canali web e dei social network”.