Attualità

Westpole Managed Services, i criteri di scelta per il giusto provider

Grazie al remote working milioni di persone che generalmente operavano nelle sedi aziendali hanno continuato a lavorare da casa durante il lockdown. Matteo Masera, Sales & Marketing director Westpole, specializzata in Managed Services, Cloud, Security, Applications ci aiuta a capire le caratteristiche dei servizi necessari per supportare il remote working e come scegliere il giusto provider.

Pubblicato il 09 Lug 2020

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La trasformazione alla quale abbiamo assistito in questo periodo è stata facilitata dal fatto che in molte organizzazioni la pratica del remote working era già in funzione, se pure limitata a gruppi ristretti di lavoratori. Il lavoro da remoto, per essere sicuro e produttivo, richiede infatti la disponibilità di un insieme di device correttamente configurati e gestiti.

“Inizialmente i servizi da remoto si limitavano all’assistenza alla postazione di lavoro, in risposta alla chiamata al numero verde in caso di guasto o problemi di uso”, ricorda Matteo Masera, Sales & Marketing director Westpole, che da anni fornisce servizi per il remote working.

Matteo Masera, Sales & Marketing director Westpole

La postazione si è evoluta nel tempo, estendendosi dal solo Pc a diversi device mobili, con una connettività su più canali, nuovi software e applicazioni utilizzabili dai diversi dispositivi, nuove necessità in termini di sicurezza. Il concetto di difesa di perimetro aziendale è in parte superato, a causa di dati che si muovono all’interno e all’esterno, grazie a device mobili e cloud ibrido. E dunque: “Il dato va messo in sicurezza ovunque si trovi”, spiega Masera. Per affrontare la sicurezza tendendo conto anche dell’uso promiscuo dei device, il suggerimento è segmentare il dispositivo, definendo nell’ambiente mobile applicazioni aziendali protette dall’uso privato. In ogni caso va fatta la verifica del device prima di consentire l’acceso ai dati e alle applicazioni aziendali.

La sicurezza per il remote working si basa su tre pilastri: “Il controllo di sicurezza sul device, sul dato e sul perimetro aziendale – sintetizza Masera – Le scelte tecnologiche, gli strumenti utilizzati e il tipo di connettività derivano dalle policy di utilizzo dell’organizzazione, che vanno dalla totale proibizione di uso privato all’uso promiscuo”.

Perché ricorrere ai managed service

“La crescente complessità e l’espandersi dei device a disposizione del lavoratore remoto, rendono difficile gestire il servizio all’interno delle organizzazioni che dovrebbero sviluppare e aggiornare continuamente il know-how, con costi di gestione e supporto elevati”. Un’ulteriore difficoltà deriva dalla necessità di supporto continuo, per alcune realtà con una copertura 24×7, rendendo antieconomica la gestione interna. Di conseguenza la maggior parte delle organizzazioni ricorre a realtà esterne specializzate in managed service, che possono ridurre i costi di gestione e ottimizzare il servizio, distribuendo risorse e competenze su più clienti.
Alcune organizzazioni optano per una soluzione intermedia, scegliendo un servizio erogato in parte on premise, fornito da persone del provider, per garantire un supporto completo all’azienda che, a fronte di un costo certo, si può disinteressare della gestione.

I servizi di Westpole e le sue partnership

In risposta alle nuove esigenze, anche l’offerta di servizi Westpole si è evoluta, anche grazie a diverse partnership, la più recente con Apple. “Siamo fra i pochi service provider ad avere una partnership con Apple in area business per comporre postazioni mobili per una clientela sempre più esigente – dice Masera, spiegando così le due ragioni della scelta – Apple è all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e ci consente di offrire device che sembrano più onerosi ma si rivelano concorrenziali in termini di gestione e forniscono maggior valore al cliente”. Westpole può dunque offrire un servizio completo zero touch, senza che l’azienda entri in contatto con i device, che vengono spediti direttamente all’utilizzatore, configurati e gestiti totalmente da remoto, oltre a servizi e applicazioni dedicati ai remote worker, generalmente disponibili su cloud.

“Abbiamo una storia di successo di molti anni sulla gestione del cloud e l’erogazione di un servizio completo, esteso anche ai backup in remoto. In caso di furto o perdita dati si può così ricostruire immediatamente il contenuto della postazione”, aggiunge.
In termini contrattuali Westpole punta ad una modalità a canone, sulla base della postazione tipo per ogni categoria di utilizzatore. Ad esempio, per un venditore è previsto un Mac, con a bordo Webex,oltre ai servizi concordati.

“Westpole è fra i pochi fornitori di managed service in grado di mettere a disposizione sia Mac sia PC, lasciando la scelta all’azienda; inoltre può offrire, come Cisco Gold Partner, l’integrazione con i suoi sistemi di collaboration e con il suo wi-fi, oltre ai vantaggi di una partnership storica con IBM”, sottolinea Masera per ricordare quale valore possa rappresentare per l’organizzazione cliente la disponibilità di competenze su tutta filiera del remote working. E, per concludere: “WestPole si differenzia nel mercato per l’elevato grado di esperienza e know how in tutti gli ambiti tecnologici coinvolti in una soluzione di remote working che il cliente potrebbe trovare separatamente in diversi service provider: dalla rete, al datacenter, dal cloud alla sicurezza ed ovviamente nel workplace management, offrendo ai propri clienti un servizio chiavi in mano”.

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