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Maticmind, focus security. L’acquisizione di Business-e e la partnership con Check Point Software

L’acquisizione di Business-e, già partner del vendor di sicurezza, ha portato a Maticmind tutta una serie di competenze tecnologiche specifiche sulla base delle quali il system integrator lavorerà con Check Point Software Technologies per rivolgersi al mercato con un’offerta completa di progetti per la security

Pubblicato il 21 Giu 2018

Foto di Andrea Ferrazzi di Maticmind e Massimiliano Bossi di Check Point Software

“La sicurezza delle informazioni rappresenta un tema trasversale a ogni settore, che aumenta in termini di complessità e di numerosità dei fattori di rischio al crescere della natura e del livello di adozione delle tecnologie e dei servizi ad esse collegati. Per essere efficace in uno scenario così in evoluzione è fondamentale combinare aspetti normativi ed organizzativi con una forte competenza tecnologica declinata in soluzioni e servizi a valore”, esordisce Andrea Ferrazzi, Chief Information Security Officer – Corporate & Business di Maticmind.

Questo assioma ha guidato il percorso di costruzione del nuovo portafoglio di offerta Security di Maticmind, “percorso – prosegue Ferrazzi – che ha visto un impegno importante nel conseguimento di due obiettivi, il primo rappresentato da un incremento sostanziale dei contenuti tecnici e il secondo rappresentato dalla progressiva sostituzione di un modello di business basato sul prodotto con uno più rispondente alla complessità della materia, basato sul progetto”.

Le operazioni straordinarie poste in essere nel 2017, tra cui l’acquisizione di Business-e specializzata nelle tematiche di security, hanno pertanto consentito di interpretare da subito un ruolo da primo attore nel contesto della compliance normativa, di completare lo scacchiere di tecnologie a valore di supporto ai progetti, e di proporre una linea di servizi multilivello che va dai servizi di tipo self provisioned a quelli ad elevato contenuto, passando per i servizi del nuovo Security Operation Center che verrà ospitato in una nuova struttura dedicata, fino al supporto onsite, garantito dalla capillarità della rete manutentiva sul territorio nazionale.

“Per sostenere gli obiettivi aziendali – spiega ancora il CISO – è stata ridisegnata l’organizzazione, che oggi si arricchisce di figure di estrazione squisitamente tecnica maturata nei differenti settori della sicurezza delle informazioni in affiancamento costante alla forza vendite e gruppi tecnici operativi che possono vantare risorse con le migliori certificazioni di settore, che vanno a costituire un team di oltre 130 professionisti a diverso titolo impegnati sulla materia. Ad oggi siamo in grado di gestire progetti che implicano logiche di controllo delle identità e dei dispositivi di accesso, di orchestrazione ed automazione, di analisi dei vettori di infezione applicativi e infrastrutturali, di intelligence e monitoraggio degli eventi in ottica sistemica. Tutto questo partendo dagli aspetti di governo in un approccio top down, o partendo dagli aspetti più squisitamente tecnici, in un approccio bottom-up. In pratica, possiamo guidare l’adozione dei processi, delle tecnologie e dei servizi più efficaci per costruire una risposta sartoriale per il Cliente, partendo da ogni possibile esigenza”.

La storia di Maticmind è strettamente legata alla storia delle infrastrutture tecnologiche italiane, una expertise che ha contribuito negli anni allo sviluppo delle più importanti reti di comunicazioni e dei principali Data Center nazionali. In un contesto dove il perimetro sta diventando sempre meno definito, Maticmind raccoglie di nuovo la sfida di essere un riferimento abilitante alla trasformazione, ed in chiave Security andrà a sostenere sempre più quelle logiche che possono garantire granularità dei controlli al netto del perimetro.

“Questa filosofia si rispecchia nei contenuti tecnologici di una realtà come Check Point, contenuti che ci permettono di estendere i controlli di sicurezza in contesti dematerializzati, siano essi logiche Cloud o contesti Software Defined come accade nei Data Center di nuova generazione, ambienti nei quali Maticmind conferma sistematicamente una posizione di advisor tecnologico”, specifica Ferrazzi.

Il canale a valore secondo Check Point e il ruolo di Maticmind

“Abbiamo accolto con grande favore – sottolinea Massimiliano Bossi, Channel & Territory Sales Manager di Check Point Software Technologies – la volontà di Maticmind di acquisire know how sul mercato della sicurezza, perché è una decisione che va nella direzione di un cambiamento del canale molto interessante per noi: assistiamo infatti a una notevole spinta al consolidamento delle partnership tra realtà che non solo sono in grado di rivendere prodotti (che in ambienti cloud hanno sempre meno senso di esistere) ma che sanno sempre più lavorare in ottica di servizio”.

Anche se la conoscenza tra Maticmind e Check Point non è recente e quest’ultima aveva già avuto modo di apprezzare l’approccio del system integrator nel proporsi come fornitore di servizi, le due realtà non avevano mai collaborato: “Rispetto alle nostre soluzioni mancavano infatti competenze specifiche, che non si acquisiscono rapidamente ma richiedono percorsi di certificazione approfonditi e articolati. Business-e, invece, era uno dei nostri partner 4 stelle (ossia tra quelli che si collocano al vertice del programma di canale della società) e oggi ha portato le competenze sviluppate negli anni all’interno della nuova realtà”.

Il canale indiretto di vendita di Check Point sta cambiando proprio in base al bisogno dell’azienda di fare riferimento a terze parti che abbiano le seguenti caratteristiche:

  • presenza capillare sul territorio;
  • forza finanziaria;
  • competenze specifiche sulla tecnologia;
  • capacità di assecondare i bisogni dei clienti di servizi specifici di security.

“In tale ottica, oggi Maticmind – sottolinea Bossi – rappresenta un modello di riferimento: la partnership è agli albori, ma siamo certi che il potenziale che possiamo sviluppare sia davvero grande e per questo vogliamo investire in tempo e risorse. Naturalmente sappiamo che Maticmind ha un background di cooperazione con nostri competitor: quello che vogliamo fare è costruire un modello di lavoro che non crei difficoltà ad altri business, sottraendo loro quote di mercato, ma al contrario, riteniamo di poter indirizzare una serie di tematiche nuove che generino business a somma positiva per tutti”.

Le due realtà stanno iniziando una serie di attività, a partire dalla mappatura dei clienti, ossia dal mettere a fattor comune i propri riferimenti e le loro esigenze per poi costruire una proposizione di lavoro.

“Il potenziale che possiamo esprimere –continua Ferrazzi – è molto vasto. Faremo dei roadshow per i nostri clienti e organizzeremo demo di tecnologia applicata nel nostro Solution center. Riteniamo, in particolare, che quest’ultimo sia molto importante per approcciare il cliente: nel centro possiamo infatti costruire ambienti di simulazione, con repliche parziali o totali di scenari operativi del cliente. Quando la tecnologia rappresenta un elemento nevralgico attivo e pertanto direttamente coinvolto nella continuità del servizio, come nel caso delle soluzioni proposte da Check Point, diventa strategico infatti anticipare qualsiasi tipo di criticità che lo sviluppo evolutivo potrebbe comportare”.

“Credo che al di là delle tematiche più tradizionali – conclude Bossi – nel contesto della partnership con Maticmind potremo far valere due aspetti fondamentali della nostra offerta: da un lato, la nostra capacità di gestire il change management necessario per portare valore nel parco installato degli utenti finali e, dall’altro, la nostra proposizione in ambito cloud e multicloud. Check Point è una software company e mette a disposizione la propria capacità di scrittura del software per lavorare in qualsiasi tipologia di infrastruttura, privata, ibrida e con tutti i cloud pubblici in modo trasparente”.

La famiglia di soluzioni per la sicurezza in cloud Check Point CloudGuard va proprio in questa direzione, promuovendo e accompagnando l’adozione del multicloud e quell’evoluzione serverless cui stiamo assistendo.

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