BARCELLONA – “L’elemento caratterizzante la blockchain è la fiducia: fiducia che i dati in essa contenuti vengano condivisi senza poter essere modificati, corrotti, trasformati. Ma se immettiamo nella blockchain spazzatura, condivideremo in modo sicuro solo spazzatura”. Esempio semplice, ma efficace quello fatto da Gil Perez, SVP IoT & Digital Supply Chain General Manager di SAP, nel corso dell’intervista rilasciata a ZeroUno durante il SAP TechEd svoltosi a Barcellona qualche settimana fa: “La qualità dei dati che, criptati in blocchi, entrano nella catena è altrettanto importante della sicurezza di non manomissione garantita dalla tecnologia: la blockchain è sicura, ma se non siamo sicuri dei dati che vi abbiamo inserito, non abbiamo ottenuto granché”.
Come integrare blockchain nei processi di business
Who's Who
Gil Perez
La fonte del dato è quindi fondamentale: “Le soluzioni SAP sono importanti systems of records e generano una grande quantità di dati relativi alla produzione, alle transazioni nella supply chain ecc.: se questi dati [relativi a un ordine, a una fattura, a una bolla di spedizione ndr] vengono criptati e trasformati in blocchi abbiamo la certezza che l’origine dell’informazione sia attendibile. Mettiamo la tecnologia blockchain là dove il dato si crea”, chiarisce Perez.
Questo significa integrare la tecnologia blockchain nei processi di business di un’azienda ed è ciò che offre SAP con il servizio SAP Cloud Platform Blockchain, agnostico rispetto ai diversi protocolli blockchain oggi esistenti: “Nel mercato blockchain ci sono molti protocolli (Ethereum, Hyperledger ecc.), non sappiamo quale sarà vincente (e se ci sarà un vincitore) e sicuramente ne nasceranno altri in futuro: quello che noi offriamo è uno strato intermedio tra i processi di business [governati da S/4 Hana, si veda figura 1 ndr] e il nodo della blockchain alla quale l’azienda aderisce. Nello strato intermedio [una Blockchain as a Service – BaaS ndr] il dato viene criptato assicurandone l’immutabilità o quella dello smart contract in esso contenuto; l’interoperabilità tra questo strato e i sistemi aziendali è garantito tramite API”.
Il livello successivo è quello delle diverse applicazioni. Parlando di applicazioni enterprise della blockchain si fa sostanzialmente riferimento alle blockchain permissioned (dove il sistema di validazione dei blocchi non è basato sulla maggioranza dei partecipanti, ma su attori preventivamente autorizzati) perché, come ha ricordato Torsten Zube, VP Head of Blockchain di SAP, nella sessione di approfondimento sul tema: “Le aziende non sono interessate alle blockchain anonime, vogliono fare business con entità conosciute”.
Who's Who
Torsten Zube
Uno degli esempi più impattanti, e sul quale sta lavorando SAP, fatto sia da Perez sia da Zube, riguarda la polizza di carico, il documento che riporta tutte le informazioni sulle merci caricate per esempio su una nave: “Da sempre questo documento è cartaceo. Utilizzando il nostro servizio BaaS il processo può essere completamente digitale e sicuro: la polizza viene criptata nel momento in cui viene redatta e può essere condivisa, tracciata e aggiornata elettronicamente in tutti i vari passaggi senza che possano essere manomessi i passaggi precedenti”. Nel corso dell’intervento di Zube è stata fatta una demo di questa applicazione che ne ha dimostrato la semplicità di utilizzo da parte degli utenti finali (trasportatori, operatori portuali ecc.).
Ma se la tecnologia abilita nuovi processi, la questione non è certo eminentemente tecnologica.
Non è solo questione di tecnologia
Se quello che abbiamo visto è l’aspetto tecnologico dell’integrazione nei processi di business, Perez sottolinea come questo non sia che uno degli elementi che determineranno il futuro della blockchain: “In primo luogo devono crearsi ecosistemi che condividano specifici scenari applicativi perché se non si raggiunge una certa massa critica, le opportunità promesse dalla blockchain non possono avverarsi; in secondo luogo deve esserci il coinvolgimento dei business leader che devono essere convinti di questa nuova modalità di condivisione delle informazioni che determina nuovi modelli di business”.
Ma Perez ricorda anche che stiamo parlando di una tecnologia relativamente nuova, che non può rivoluzionare completamente i processi aziendali; è invece necessario effettuare sperimentazioni, cercando di capire qual è l’utilizzo migliore nella propria azienda. “Le sperimentazioni possono indirizzare differenti opportunità: ottimizzare i processi esistenti, utilizzando la blockchain per migliorare l’efficienza senza cambiare la logica che guida il processo; re-immaginare i processi esistenti, cambiando totalmente il modo in cui questi si svolgono; rivoluzionare il proprio business model, utilizzando la blockchain per essere creativi e sviluppare inimmaginabili nuovi business”.
Qual è l’impegno di SAP in questi ambiti?
Al SAP TechEd di Las Vegas dello scorso settembre, sono stati lanciati due programmi: SAP Leonardo Blockchain Co-Innovation program e SAP Leonardo Blockchain Early Access program.
Il primo è rivolto a clienti e partner per sviluppare applicazioni blockchain utilizzando il servizio SAP Cloud Platform Blockchain e all’evento spagnolo è stato annunciato che sono 27 le organizzazioni che si sono unite al programma; le sperimentazioni spaziano dall’ambito manifatturiero a quello logistico con focalizzazioni su inventory management e supply chain. “La collaborazione intorno allo stack applicativo è fondamentale perché è l’unico modo per raggiungere quella massa critica indispensabile per il successo di questo nuovo modo di fare business”, ha ribadito Zube nel suo intervento.
Il secondo programma, le cui iscrizioni si chiuderanno nel primo trimestre 2018, fornisce l’accesso a prodotti standard SAP nei quali sono già integrate funzionalità blockchain per far “toccare con mano” ai clienti SAP facilità d’uso e opportunità della tecnologia.
Chiudiamo questa fotografia dell’approccio SAP alla blockchain con quanto ricordato da Zube nel suo intervento, mentre sullo sfondo appariva una figura molto esplicativa (figura 2): “Blockchain è un tassello importante del processo di trasformazione delle imprese e del percorso verso l’innovazione, ma è solo uno dei tanti tasselli che si deve affiancare, a seconda delle esigenze, al machine learning, all’IoT, ai big data analytics ecc.”.