Dopo la sessione di apertura e quelle dedicate all’IBM Public cloud e al percorso verso sistemi ibridi e multicloud e a governance dei dati e tecnologie esponenziali, alla cybersecurity e alle tecnologie esponenziali dell’evento IBM Cloud on Air, la
sezione finale è dedicata all’IBM Garage, che oltre a essere un luogo fisico, è anche “un’espressione concreta della cosiddetta open innovation”, come dichiara Patrizia Fabbri, direttore di ZeroUno.
Davide Albo, IBM Garage Sales di IBM Italia, fornisce qualche delucidazione aggiuntiva: “Si tratta di uno spazio aperto alle aziende di qualsiasi dimensione, università, startup e community, con lo scopo di guidare chiunque verso la trasformazione digitale in cloud, attraverso lo sviluppo di soluzioni enterprise e il trasferimento delle competenze. Siamo parte di una rete di 17 centri dislocati in tutto il mondo e possiamo quindi condividere le esperienze di industria in maniera globale. Lavoriamo secondo una metodologia Agile codificata e declinata in chiave IBM, che mette il cliente sempre al centro del nostro programma”.
La parola passa quindi alle aziende utenti, con due casi di successo. Il Gruppo Hera, specializzato in servizi ambientali, idrici ed energetici, sta sviluppando con IBM Garage una soluzione che permette di valutare la qualità dei rifiuti, grazie a modelli analitici, algoritmi di machine learning e funzionalità di riconoscimento delle immagini. Il progetto di Simen, che realizza impianti per costruzioni edili, è nato invece con l’obiettivo di rendere più efficiente e trasparente un’attività complessa come la partecipazione ai bandi di gara, attraverso il ricorso alla blockchain. In passato, grazie all’introduzione dei sistemi IoT, la società si era già mostrata propositiva nel cambiare i propri modelli di business; oggi, con la rivoluzione portata da blockchain che estende la condivisione dei dati a tutta la filiera delle costruzioni, si auspica una trasformazione a livello di settore.
Insomma, come sottolinea Albo, l’innovazione corre trasversalmente a tutti i settori, con un approccio multidisciplinare. Sono infatti circa 250 i clienti di varie dimensioni e Industry che si sono già affidati al modello IBM Garage per trasformare i propri processi aziendali, come riporta la Practice Manager Francesca Guccione. “Il garage – evidenzia – è il luogo emblematico dove tante startup della Silicon Valley hanno iniziato la propria attività, creando rapidamente prodotti a partire da un’idea innovativa. Il nostro obiettivo è appunto supportare le aziende nel trovare e concretizzare quel progetto vincente che permette la differenziazione sul mercato”.
Patrizia Fabbri, direttore ZeroUno, condensa i contenuti della giornata con un’espressione coniata da Gartner, “TechQuilibrium”. “Come abbiamo visto – conclude – tecnologie incredibili oggi sono alla portata di aziende con budget ridotti. La vera competitività quindi si misura nella capacità di creare il giusto mix di tecnologie esponenziali e modelli organizzativi inediti, attraverso un percorso personalizzato di innovazione. Ecco quindi la necessità di un continuo confronto con gli attori che hanno progettato e sviluppato le nuove tecnologie”.
L’ultima battuta spetta ad Alessandro La Volpe, Vice President IBM Cloud & Cognitive Software di IBM Italia, L’IBM Garage è la risposta che io do ai clienti quando ci chiedono da dove partire. Che sia un journey to cloud, che sia un percorso di trasformazione con l’adozione di tecnologie esponenziali o di modernizzazione applicativa o, ancora, che va a considerare la cybersecurity come elemento fondante di un’impalcatura tecnologica…il Garage è il luogo, fisico ma anche come metodologia, dal quale partire”.