Dopo la sessione di apertura, l’evento IBM Cloud on Air, realizzato da IBM e Digital360, prosegue con due sessioni dedicate, la prima, all’IBM Public Cloud e la seconda al percorso verso sistemi ibridi e multicloud. Si parte con il primo dei numerosi Business Talk della giornata, ovvero le tavole rotonde dedicate alle esperienze dirette dei clienti. A moderare delle due sessione è Patrizia Fabbri, direttore ZeroUno, con il supporto degli esperti IBM per chiarire gli approcci strategici della multinazionale e fornire qualche dettaglio sulle tecnologie.
Public cloud e modernizzazione delle applicazioni
La prima sessione riguarda la nuvola pubblica IBM e in particolare la modernizzazione delle applicazioni. In apertura l’intervento di Elena Sangalli, Public Cloud Sales Manager di IBM Italia, condensa le caratteristiche fondamentali della proposta sviluppata da Big Blue.
“I punti saldi della nostra offerta – esordisce – si riassumono in: open innovation, quindi adozione di tecnologie aperte contro il rischio di lock-in; sicurezza a 360 gradi, a livello fisico, logico, di rete e così via; attenzione alle imprese con un’offerta pensata per supportare i carichi di produzione e mission-critical”.
Un caso utente particolarmente significativo, che tocca tutti gli aspetti citati da Sangalli, è l’esperienza di Prysmian, azienda italiana specializzata nella produzione di cavi per applicazioni nel settore dell’energia e delle telecomunicazioni. La società ha sviluppato con IBM un progetto per la migrazione in cloud SAP4Hana in tutte le country. L’iniziativa ha messo in luce gli aspetti legati alla sicurezza e alla flessibilità garantita dalle tecnologie VMware.
Mondadori, storica casa editrice, rappresenta un altro caso esemplare, con un percorso verso il cloud iniziato nel 2015, che ha visto diverse evoluzioni: dallo IaaS al PaaS fino alle iniziative in ambito security e per le piattaforme di e-learning.
La sessione prosegue con un confronto tra due Technology Service Provider. HT ha investito su IBM Cloud per offrire alla sua clientela di piccole e medie imprese soluzioni in ambito Sap; BlueIt invece accompagna IBM su diversi progetti, mettendo a fattore comune non soltanto la tecnologia ma anche le competenze.
Segue l’intervento di Gianluigi Avella, Public Cloud Technical Sales Manager di IBM Italia, che fornisce gli elementi per identificare le tecnologie necessarie al viaggio sulla nuvola, portando l’attenzione sulle strategie di Big Blue.
A chiudere la sessione, insieme alla panoramica sui Cloud Native Services fornita da Simone Bonetti, Public Cloud Technical Sales di IBM Italia, il videoreportage dal campus di DATA4 a Cornaredo permette di esplorare il data center scelto da IBM per l’erogazione dei sui servizi cloud.
Cloud pubblico, tecnologie “open” e multicloud
La seconda sessione invita la platea online a riflettere sul tema delle tecnologie open source e degli ambienti multicloud.
Patrizia Fabbri e Marinella Marangi, Cloud & Cognitive Software di IBM Italia, tengono il fil rouge della tavola rotonda che mette sul piatto le esperienze di importanti realtà italiane.
Creval è arrivata a consolidare un progetto di hyperautomation: partita insieme a IBM già nel 2011 con le prime iniziative per l’orchestrazione delle risorse, la banca valtellinese ha introdotto gradualmente il cloud recuperando velocità ed efficienza. L’esperienza del MIP Politecnico di Milano riguarda l’adozione di Sap S/4Hana e il ricorso ai servizi IaaS di IBM per razionalizzare i processi, centralizzare le informazioni e pianificare la didattica rispondendo alle esigenze degli studenti e dei docenti a livello internazionale.
Si passa agli approfondimenti tecnici sulle soluzioni di Big Blue, con gli interventi di Giuseppe De Sio, Cloud Technical Sales, e Andrea Dobosz, Hybrid Cloud Technical Sales di IBM Italia. Al centro i pacchetti di funzionalità offerti dalla multinazionale per l’integrazione applicativa, la governance e l’automazione in ambienti multicloud.
Il collega Fabio Parma, Cloud Business Automation Sales, aggiunge spunti interessanti sul tema dell’automazione, completamente rivoluzionato con l’affermarsi delle tecnologie di intelligenza artificiale.
Rientra tra i topic affrontati durante la sessione, anche il timore dei knowledge worker sull’eventualità di essere sostituiti nel proprio lavoro dalle soluzioni di AI: la conclusione è che le tecnologie digitali vanno viste invece come alleate dell’uomo, in grado di potenziarne le facoltà.