Le pesanti conseguenze della crisi pandemica hanno nuovamente evidenziato l’importanza di migliorare la gestione del credito di filiera. Una sempre più pervasiva adozione di approcci data-driven a supporto delle decisioni strategiche, assieme a un’aumentata diffusione di tecnologie abilitanti che consentono la trasmissione in tempo reale di informazioni tra diverse entità e alle nuove dinamiche introdotte dall’Open Banking consentono oggi un radicale cambio di approccio da parte degli Istituti di Credito.
L’importanza crescente del credito di filiera
Secondo i dati dell’Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management del Politecnico di Milano, la Supply Chain Finance sta crescendo in Italia, diventando elemento strategico per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Si stima un mercato potenziale di 483 miliardi di euro di crediti commerciali. Solamente il 31% è già servito da soluzioni che consentono alle imprese di finanziare il capitale circolante facendo leva sul ruolo e le relazioni della filiera, per un valore di 150 miliardi di euro. I dati raccolti dall’Osservatorio dimostrano, di fatto, che la Supply Chain Finance è lo strumento a cui le imprese stanno rivolgendo l’attenzione, analizzando le implicazioni in un’ottica olistica di risk management.
Considerata l’attuale situazione, una migliore gestione del credito di filiera impone agli Istituti di Credito di andare oltre la valutazione del profilo di rischio della singola azienda, diventando così un partner di riferimento per le aziende che hanno deciso di ripensare la propria supply chain in un’ottica molto più strategica.
Nel corso degli ultimi anni il Supply Chain Finance ha naturalmente attirato l’attenzione di nuovi player che hanno fatto il proprio ingresso nell’arena competitiva, come è dimostrato dalla crescente presenza di FinTech specializzate nell’anticipazione del credito. Ciò accade per la natura delle FinTech stesse, capaci di offrire servizi ed ecosistemi nativamente digitali, con una elevata efficienza operativa che consente una drastica riduzione del time-to-market. Ulteriore aspetto risiede nella loro elevata capacità di raccogliere nuove informazioni grazie alle quali sviluppare motori decisionali che ne massimizzano il valore predittivo in un’ottica rischio/opportunità.
L’approccio metodologico Sopra Steria per la gestione del credito di filiera
In questo contesto, Sopra Steria propone ai propri clienti un approccio metodologico unico nel suo genere. Nel dettaglio, la metodologia prevede l’analisi di tutte le procedure di controllo relative all’organizzazione e gestione del ciclo passivo di produzione e la puntuale individuazione delle informazioni a loro associabili al fine di generare un framework di controlli qualitativi e quantitativi, esclusivi e non. Le informazioni vengono quindi elaborate al fine di generare KPI e modelli statistici previsionali fondati su informazioni esclusive generate dalla filiera.
Adottando nuove tecnologie abilitanti e decentralizzate, la metodologia porta altresì alla creazione di ecosistemi digitali qualificati e certificati in grado di favorire lo scambio di valore tra gli attori coinvolti e preservare l’integrità e l’affidabilità del contenuto scambiato.
Il credito di filiera semplifica la gestione del profilo di rischio
Di fatto, l’approccio metodologico di Sopra Steria, considerata la crescente importanza e necessità del credito di filiera, è la soluzione per creare valore all’interno dei gruppi industriali, delle filiere produttive e reti di impresa, anche di stampo consortile che prevedono all’interno della propria organizzazione specifici presidi di controllo standardizzati o standardizzabili a tutela della qualità del prodotto e/o del servizio erogato. Nel dettaglio, l’obiettivo è quello di consentire a tali entità di aumentare la tracciabilità e la trasparenza dell’organizzazione della produzione per il duplice fine di governare, orientare e controllare le scelte interne in logica “data driven” e favorire l’apertura selettiva del proprio patrimonio informativo esclusivo e dei propri modelli di analisi.
La metodologia consente altresì agli istituti di credito di monetizzare i notevoli investimenti sostenuti per adeguarsi alla PSD2, avviare nuovi modelli di business a supporto della crescita e disegnare nuove strategie di partnership con i propri clienti.
In particolare, la metodologia favorisce una nuova metrica di impiego e di supporto al working capital di filiera attraverso matrici, prive di variabili informative asimmetriche, legate alla premialità del comportamento virtuoso del cliente e non necessariamente alla sanzione del comportamento creditizio scorretto dello stesso.
In aggiunta, la metodologia consente agli istituti di credito di operare in un ecosistema mediamente più solido: ciò comporta un notevole abbattimento dei costi di acquisizione della nuova clientela, un’accelerazione delle fasi di istruttoria e delibera e un rafforzamento delle matrici di valutazione adottate in fase di monitoraggio.