2,7 miliardi di euro: è quanto gli italiani hanno speso in ecommerce per beni food & grocery l’anno scorso. Tale dato, proveniente dall’Osservatorio eCommerce B2C 2020, rappresenta una crescita pari al 70% rispetto al 2019. Si tratta di un incremento sicuramente riconducibile all’emergenza sanitaria che ha imposto il distanziamento sociale e tutta una serie di misure restrittive ai cittadini ma, parallelamente, ha contribuito ad abbattere tante reticenze sull’online.
Non bisogna dimenticare, d’altra parte, che i negozi di alimentari sono rimasti aperti, ma hanno dovuto mettere a punto varie strategie per garantire sicurezza ai propri clienti. Anche in questo caso il digitale ha avuto un ruolo di spicco permettendo di realizzare servizi innovativi quali la soluzione CoD@Casa di Sopra Steria.
Strategie data driven nel retail, come e perché
Strategie di data driven retail si diffondono sempre più in quanto consentono di sostenere nuovi modelli di business, modelli che rispecchiano l’esigenza dei clienti di compiere customer journey personalizzati, multicanale (e gestibili anche mediante canali mobile), consumatori che hanno aspettative sempre più elevate in termini di scelta e disponibilità di prodotto, che son sempre più difficili da fidelizzare e, al contrario, in caso di esperienze negative hanno accesso a tantissimi canali di comunicazione per diffondere il proprio malcontento.
Per valorizzare quindi la relazione tra brand e consumatore serve raccogliere, analizzare e sfruttare tutti i dati messi a disposizione del retailer. Diventare punti vendita data driven significa sapere profilare i propri interlocutori, segmentarli in base alle loro preferenze e riuscire perciò ad avere gli elementi per accontentarli o addirittura anticipare i loro bisogni.
Così funziona CoD@Casa di Sopra Steria
Durante la pandemia i negozi hanno dovuto far fronte a situazioni inimmaginabili: code agli ingressi, scarsità di alcune tipologie di merce prese d’assalto, necessità di gestire il distanziamento tra le persone senza deteriorare la shopping experience e quindi il rapporto con il cliente.
Sopra Steria ha supportato Coop nel gestire tutte queste problematiche sviluppando la soluzione CoD@Casa. Nata inizialmente per gestire in modo efficiente gli accessi in negozio, l’applicazione si è aperta poi ad altre opportunità di utilizzo.
“La soluzione realizzata per Coop – ha affermato Carlo Ballarino, Delivery manager di Sopra Steria – è stata pensata per prenotare il proprio accesso in negozio. Gli utenti hanno sin da subito sperimentato la comodità di evitare lunghe file alle porte dei negozi potendo fissare un orario preciso di accesso, d’altra parte i grandi punti vendita hanno potuto contare sulla possibilità di non far creare assembramenti inutili (e vietati) nei pressi degli ingressi, tutelando la salute dei consumatori”.
L’applicativo una volta superata la fase di picco della pandemia è stato utilizzato per altri servizi quali, per esempio, il click and collect, ossia promuovendo la possibilità di comperare online ma passare a ritirare in negozio la merce, rispondendo cioè a quel bisogno sempre più sentito dall’utenza di integrare i canali di acquisto. E, naturalmente, vi potranno essere molteplici altre possibilità di predisporre servizi che semplifichino le esperienze di acquisto.
Inoltre, non bisogna trascurare il fatto che l’uso di questa applicazione può fornire un importante contributo alle strategie data driven nel retail in quanto (richiedendo di effettuare check in e check out dei clienti) raccoglie dati quantitativi dei tempi di presenza in negozio, dà agli esercenti una chiara visione su giorni e orari preferiti per fare la spesa collezionando dati su una popolazione non ricorrente. Infatti, contrariamente a quanto accade con l’analisi dei dati degli utenti possessori di carte fidaty o che utilizzano le app del punto vendita (clienti già fidelizzati), le informazioni riportate da una soluzione come CoD@Casa sono relative a una platea di consumatori più vasta o comunque appartenente a tante tipologie di target.