Gestire e mantenere i backup dei dati in maniera efficiente è tanto vitale quanto complesso: l’ecosistema operativo digitale mette le informazioni al centro delle priorità per qualsiasi business ma moltiplica esponenzialmente le possibili vie di attacco; i criminali informatici, dal canto loro, agiscono in maniera sempre più subdola e aggressiva. Per allinearsi a questo scenario e proteggere il business, occorre aumentarne il livello di resilienza con una governance più evoluta, flessibile e intelligente.
La sicurezza IT delle aziende italiane è sotto scacco degli hacker
Le imprese italiane sono seriamente in pericolo: i criminali informatici sferrano colpi senza soluzione di continuità e chi non ha implementato una strategia di backup dei dati avanzata rischia concretamente di andare incontro a danni irreparabili. Secondo quanto riportato nel Report “Lo scenario della cybersecurity in Italia nel 2023” redatto dall’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of management del Politecnico di Milano, nell’ultimo anno, il 74% delle grandi aziende italiane ha rilevato un aumento dei tentativi di attacco e il 12% ha avuto conseguenze concrete di tipo sia operativo che economico. Per rendersi conto della situazione, basta dare uno sguardo agli ultimi mesi: i tentativi di attacco DDoS contro Pubblica Amministrazione da parte degli hacker russi di Noname057 o Lockbit, nel 2023, sono quintuplicati rispetto all’anno precedente. Sono stati particolarmente aggressivi anche gli attacchi malware: a fare più scalpore è stato senza dubbio quello sferrato dal gruppo Monti ai danni della ASL 1 della Regione Abruzzo: attività di tutti gli ospedali del territorio completamente interrotte, oltre 500 GB di dati sensibili dei cittadini esfiltrati. E non è finita: anche i sistemi della multiutility ACEA sono stati colpiti da un ransomware del gruppo BlackBasta che ha criptato ed esfiltrato oltre 800 GB di dati, informazioni sensibili dei clienti comprese.
Perché il cloud ibrido è la soluzione ottimale per le strategie di backup dei dati
Come tutelarsi dunque da uno scenario così insidioso e imprevedibile? Il primo passo per far evolvere la strategia di data protection è, senza dubbio, implementare una dashboard centralizzata che permetta di tenere sotto controllo in modo intuitivo i backup dei dati delle virtual machine. Un ulteriore ordine di criticità da affrontare è quello legato alla difficoltà di gestire in modo dinamico l’infrastruttura dedicata. Su questo fronte, gli scenari da risolvere possono essere speculari: può succedere che l’ambiente di backup si saturi più velocemente del previsto, creando non pochi problemi, oppure al contrario può capitare di aver realizzato un’infrastruttura più grande del necessario bloccando dei fondi destinabili ad altri investimenti. Per uscire dall’impasse, serve implementare una soluzione di backup dei dati flessibile e scalabile, che con pochi click possa velocemente essere adattata alle specifiche esigenze aziendali. La chiave per ottenere questa preziosa funzionalità è, naturalmente, il cloud. Nello specifico, il cloud ibrido rappresenta l’asso nella manica per una strategia evoluta di backup dei dati per diversi motivi: offre un’agilità e una scalabilità altrimenti impensabili, consente di effettuare una strutturazione dei costi più prevedibile (ovvero sostenibile) e garantisce standard più elevati di sicurezza e conformità, offrendo un livello intrinseco di affidabilità più solido rispetto ad altri approcci operativi. Per tutti questi motivi, gli esperti concordano sul fatto che sia sempre più importante adottare un approccio di cloud ibrido consapevole, maturo e by design, costruito appositamente per sfruttarne appieno tutti i vantaggi.