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Open source per clienti enterprise: nella community c’è la chiave dell’innovazione

Open source per l’innovazione tecnologica al servizio del business. Questo il modello dell’italiana Sourcesense, quotata dal 2020 alla Borsa di Milano, partner di grandi clienti in progetti che riguardano le applicazioni critiche. Obiettivo dichiarato: una crescita globale, anche attraverso l’acquisizione di altri operatori open all’estero

Pubblicato il 23 Set 2021

Open Source

Tecnologia open source significa soluzioni affidabili su misura, scalabili, cloud native. Il cambiamento innescato dalla visione open all’industria del software è oggi l’alternativa al vendor lock-in. Tuttavia, per i grandi clienti non è ancora facile individuare sul mercato delle risposte aperte che presentino un elevato livello di attenzione alle metodologie, alle architetture e alle pratiche.

Open source a servizio del business

Sourcesense, azienda fondata vent’anni fa in Italia e quotata dal 2020 al mercato AIM della Borsa di Milano, lavora su un modello di open source pensato per l’innovazione tecnologica al servizio del business. Cosa non facile, ma possibile, quando si dispone della capacità di assemblare ciò che serve partendo dal software (tanto) reperibile nella community. Progetti open source da prodotti open source selezionati, a cui vengono aggiunte funzionalità che migliorano la scalabilità, la sicurezza e li rendono immediatamente disponibili ai clienti. “Oggi, la quantità di software a disposizione di tutti è tale da renderne la selezione un problema già di per sé impegnativo – afferma Marco Bruni, presidente e amministratore delegato di Sourcesense – soprattutto per chi, come noi, ricerca solo componenti software di alta qualità e nativamente predisposte a diventare soluzioni adatte ai vari mercati a cui ci rivolgiamo. La standardizzazione è certamente un tema centrale nell’open source – aggiunge Bruni – ed è anche la base dell’approccio di contrasto al vendor lock-in che i clienti ci chiedono”.

Open source per il mercato enterprise

“Puntare al mercato enterprise fu naturale quando fondammo Sourcesense – dice Bruni – perché avevamo già avuto modo di conoscere e sperimentare le potenzialità dell’open source come veicolo di innovazione nelle applicazioni critiche; è questo il contesto in cui le soluzioni devono essere affidabili, sicure e ad alte prestazioni, e devono integrarsi con gli altri sistemi aziendali; è questo il contesto in cui devono assicurare a chi le adotta un vantaggio competitivo sul mercato”.

Obiettivo crescita globale

Attualmente, Sourcesense presidia circa cento tecnologie open source e affianca grandi clienti con soluzioni cloud-native sui mercati italiano e inglese. Le sedi sono Roma, Milano e Cosenza, a cui si aggiunge Londra come base di lancio verso il mercato globale. La quotazione su AIM Italia, una tappa nel percorso: “Punto di partenza e non di arrivo – rimarca Bruni – che ci offre visibilità e amplia il nostro portfolio di servizi in Italia e all’estero. Crescono anche le nostre potenzialità di crescita, che per linee esterne prevedono l’acquisizione di società operanti sul mercato cloud services ed enterprise app, ma anche quella di operatori open source su clienti enterprise in aree geografiche ancora non coperte. Parallelamente, stiamo consolidando il mercato UK delle tecnologie open source e il processo di internazionalizzazione in Europa”.

Il giro d’affari di Sourcesense è raddoppiato negli ultimi anni, in uno scenario di crescita aziendale organica che non ha visto esplodere il numero dei dipendenti (140 a luglio 2021) per effetto di quella che Bruni definisce “l’efficacia e l’efficienza di una società che offre prodotti e servizi di valore a un mercato sempre più ampio”. Un trust di lunga durata è la base della filosofia aziendale nel rapporto con i clienti, tutti di grandi dimensioni, ottanta per cento italiani, di tutti i settori, dall’industria ai servizi, dalle telco alle utility, editoria, banking, insurance, fashion, gaming e anche pubblica amministrazione. “La PA copre attualmente una quota ridotta del nostro fatturato – sottolinea Bruni – ma rappresenta anche un settore in cui vogliamo essere più presenti e dove recentemente sono emersi diversi esempi di collaborazione”.

Soluzioni, cloud service, enterprise app e consulenza

Con i progetti open source, anche servizi cloud ed enterprise app. Nelle service line di Sourcesense figurano servizi SaaS industrializzati, sia sulla base delle esperienze interne (“da ogni cliente impariamo qualcosa”) sia in risposta a situazioni specifiche. Nel caso delle app, in cloud e on-premise, entra in gioco il know-how ingegneristico per creare estensioni ai prodotti dei maggiori vendor mondiali, commercializzate a livello globale attraverso market place specializzati. “La consulenza, specialistica e metodologica sulle tecnologie che sono oggetto della nostra offerta, apre e chiude il cerchio”, afferma Marco Bruni.

Partnership con i big del mondo open

In ambito open source, le partnership hanno un’importanza organica e Sourcesense ne ha con tutti i maggiori operatori globali del mondo open, tradotte in subscription che aiutano i clienti a salvaguardare i loro investimenti in software. “Sono le partnership, assieme all’esperienza che abbiamo acquisito negli anni, a consentirci di garantire ai nostri clienti la qualità e il supporto delle più grandi firme, a corollario di tutti i servizi personalizzati che offriamo in modo diretto”.

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