La crisi innescata dalla pandemia, con il ricorso massiccio al lavoro remoto nel periodo del lockdown, ha impresso un nuovo significato al legame tra smart working e digital workplace.
Smart Workplace – luogo di lavoro intelligente – è il termine chiave a definire il DNA e la ragion d’essere di Durante, marchio storico dell’ICT italiano che, sin dalla sua nascita nel 1962, ha presidiato il mercato delle telecomunicazioni.
Nella value proposition di Durante, a essere smart non è solo il lavoro, ma anche il contesto in cui si svolge: un contesto in cui lavoro da remoto, presenza in Azienda e collaborazione diventano sempre più interconnessi ed integrati, grazie a tecnologie all’avanguardia, progettate per essere a misura d’uomo e migliorare e più produttiva la vita dei lavoratori Smart.
Lo step più recente in questo percorso di introduzione d’Intelligenza nell’organizzazione del lavoro è Digiroom: un modello di gestione degli spazi che rivoluzionerà l’approccio al facility management come l’abbiamo conosciuto finora.
È Stefano Durante, CEO della società a raccontarci come.
Digiroom, la soluzione di Durante per le sale riunioni di domani
Digiroom è il frutto del ripensamento della modalità di allestimento e gestione delle sale riunioni: in un momento in cui la propensione a investire è rallentata da un cash flow non certo florido, abbiamo pensato di creare un nuovo paradigma, in cui le logiche del software as a service si applicano alla gestione degli spazi aziendali, dando vita al “Room as a Service”.
Huddle Room (da 1 a 3 persone), Staff (da 4 a 6), Executive (da 8 a 12): 3 formati standard di sala riunione, dotati delle più moderne tecnologie, dallo streaming videoconferenza in 4K, all’integrazione con i sistemi di domotica, fino alle forme più seamless di integrazione BYOD, il tutto senza alcuna spesa iniziale di set-up, ma con un semplice al canone d’uso periodico che include tutte le tecnologie, i processi dall’installazione alla manutenzione e molto di più.
Molto di più perché tutto l’hardware integrato in Digiroom è connesso in cloud, riavviabile e configurabile da remoto: ogni problema legato al singolo device o alla sala nel suo complesso viene risolto dal team Durante dedicato, nella maggior parte dei casi prima ancora che gli utenti effettuino una segnalazione, perché sono i dispositivi stessi a rilevare anomalie e comunicarle all’assistenza.
È una formula, di cui siamo molto orgogliosi, che ha un evidente vantaggio in termini di costi, poiché trasforma l’investimento strutturale CapEx in un servizio OpEx.
In uno scenario di incertezza come quello attuale, riteniamo che sia ciò di cui le aziende hanno davvero bisogno dal punto di vista funzionale e della sostenibilità economia”.
L’interoperabilità che serve allo smart workplace del futuro
“Negli ultimi mesi – sottolinea Stefano Durante – a causa del Covid-19 c’è stato un tasso di adozione forzoso delle soluzioni di collaborazione a beneficio dello smart worker per poter rimanere in contatto e continuare a lavorare con i colleghi. Questo fatto, mentre ci si avvia alla normalità, sta cambiando anche lo smart workplace. Tutte le aziende, infatti, chi più chi meno, devono fare i conti con il ritorno alla presenza fisica dei propri collaboratori.
Bisogna capire perciò come lo smart workplace – e le sale riunioni in particolare – possano e debbano rinnovarsi alla luce di questo enorme cambiamento. L’esigenza non è più solo la comunicazione da una sala riunioni a un’altra, ma anche l’interoperabilità tra vari sistemi, a prescindere dal punto di contatto”.
Di questa esigenza rinnovata di comunicazione, Durante si è fatta interprete ancora prima che il Coronavirus la rendesse evidente a tutti.
In qualità di system integrator storicamente vicino al mondo Cisco, nel 2018, ha ampliato la propria offerta di strumenti di collaboration con l’acquisizione di Pulsar IT, una delle poche realtà italiane che possa vantare 7 certificazioni Gold di Microsoft.
Grazie a questa duplice possibilità d’integrazione, nella fase di quarantena Durante ha potuto contribuire attivamente all’operatività delle PMI, offrendo loro gratuitamente per 180 giorni l’utilizzo sia di WebEx® che di Teams® – in accordo con i rispettivi vendor – e contribuendo con le competenze del proprio team alla configurazione di entrambe le soluzioni
Semplificare la user experience a prescindere da dove si lavora
Il “new normal” che stiamo vivendo impone anche di ripensare alle modalità per garantire livelli di produttività ed efficacia in una situazione mista in cui convivono smart workplace e smart working.
“Oggi – continua il CEO – chi entra in una sala riunioni deve necessariamente collegarsi con il mondo esterno: è fondamentale che questo collegamento non sia complesso, perché la complessità è una sorgente di inefficacia, frustrazione e di inefficienza a livello di costo. Durante ha voluto creare una user experience coerente e quanto più semplice possibile, integrando sistemi di domotica e di videoconferenza e costruendo un pacchetto che contiene tutto quello che serve per realizzare un meeting. Questo approccio aumenta la velocità di configurazione, riduce i tempi di formazione degli utenti e garantisce il rispetto della normativa in materia di distanziamento sociale”.
L’esempio di Space Booking in tal senso è indicativo. L’applicazione, accessibile tramite Web, iOS e Android e integrabile con i client di posta Exchange e GSuite, consente di prenotare e gestire sale riunioni, singoli desk e ambienti a capienza come mense, palestre, auditorium ecc. “Gli utenti – aggiunge Stefano Durante – possono prenotare di giorno in giorno il desk che preferiscono all’interno della propria sede, magari in co-working accanto a un collega, oppure possono prenotare una sala riunioni. Il risultato è che gli spazi comuni vengono utilizzati meglio e in maniera più efficiente e, conseguentemente, che anche l’alternanza tra smart working e lavoro presso la sede può essere organizzata con criteri più razionali”.