I 3 elementi fondamentali per il Connected workplace secondo Samsung

Cosa significa “Verso il Connected Workplace” per Samsung? Così come sono state presentate durante gli eventi del tour, le soluzioni dell’azienda sudcoreana si distribuscono attorno a tre temi che contribuscono a ridefinire il “business ecosystem”: la mobility, il printing e il mondo del visual display.

Pubblicato il 14 Dic 2015

Visual display – “Lavorare in modo smart non significa solo agevolare la mobilità esterna all’azienda, ma anche migliorare la collaboration interna; in questo contesto prezioso è il ruolo delle meeting room”, ha detto Mauro Maconi, Technical Specialist Samsung, ricordando l’offerta Samsung in quest’ambito che consiste una serie di display touch screen che supportano la scrittura su schermo, e che si prestano a diventare la “lavagna” condivisa attraverso cui interagire e sviluppare confronti creativi (vedi la prima fotografia a sinistra) ; simile la tecnologia alla base dei totem e dei tavoli interattivi che, in modi diversi in svariati settori, soprattutto (ma non solo) laddove c’è un contatto diretto con i consumatori, diventano strumenti preziosi per “informare, intrattenere, interagire”.

Mobility – Premesse le caratteristiche di performance e di usabilità della nota gamma di smartphone e tablet Samsung (fotografia al centro), base su cui sviluppare la mobilità, l’azienda si concentra sul fronte sicurezza “e in particolare su Knox, soluzione pensata per fronteggiare il dilagante fenomeno del Byod: il software crea nel device privato un ‘secondo telefono virtuale’ per proteggere i dati enterprise, una sorta di ‘container’ gestito con policy corporate”, ha ricordato Alberto Tabori, Program Specialist Samsung.

Printing – Nel mondo mobile esiste oggi “una App per ogni esigenza”; Samsung punta a ottenere lo stesso risultato nell’universo delle multifunzioni (fotografia a destra): “Sulla nuova gamma – ha illustrato Giuseppe Martorana, Printing Pre Sales Specialist Samsung – un pannello di controllo totalmente gestito e comandato tramite sistema operativo Android; le Mfp utilizzano quindi le stesse applicazioni che si ritrovano sui device mobili, a vantaggio dell’utente, che può muoversi agilmente tra telefono, tablet e scanner, e dei sistemi informativi, che quando sviluppano una biz-app per i device mobili, ottengono immediati vantaggi anche sul fronte printing.

Ad agevolare i flussi documentali intervengono anche le soluzioni di mobile printing (ricordiamo Samsung Cloud Print, che permette anche di condividere i propri documenti in cloud) e quelle per la firma grafometrica: grazie alla tecnologia Wacom presente su smartphone e tablet Samsung, con l’apposizione della firma è possibile raccogliere alcuni parametri biometrici (legati a pressione, movimento e velocità di scrittura) in grado di rendere la firma legalmente autentica. Questo permette di virtualizzare completamente una serie di flussi commerciali e amministrativi tipicamente cartacei, con forti vantaggi sul piano della produttività aziendale e sul fronte dello stesso smart working: non ci può essere infatti lavoro in mobilità, senza che vi sia, a monte, la digitalizzazione delle informazioni necessarie alle attività proprie di ciascun ruolo aziendale.

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