Lo smartworking è legge, quale il percorso da impostare

Cresce il fenomeno dello smartworking, di recente agevolato anche sul piano normativo da nuovi articoli di legge che contribuiscono alla sua regolamentazione e legittimazione. Persistono però i freni culturali ed è importante che le aziende si muovano in modo strategico: 4Ward supporta il percorso delle imprese verso il “lavoro agile” attraverso un framework per gestire tutti i processi, dall’analisi iniziale del maturity model dell’azienda alla fase della realizzazione e del monitoraggio.

Pubblicato il 29 Mar 2016

Sempre più aziende si stanno avvicinando allo smartworking, e la strada verso il “lavoro agile” sarà anche più semplice da percorrere grazie ai 9 articoli contenuti nel ddl collegato alla legge di Stabilità 2016, che intendono regolare e conferire legittimità al “lavoro agile” (come è definito nella normativa), offrendo una guida su materie legate al diritto, alla privacy, agli infortuni e alla retribuzione.

Arianna Visentini, Ceo di Variazioni

Il workshop recentemente organizzato da 4Ward, Variazioni (società di consulenza per il tema work-life balance) e Jabra (azienda specializzata in dispositivi per la collaboration), è stata l’occasione per quantificare, sfruttando i dati di una ricerca Variazioni condotta su circa 820 smartworker e 120 manager di aziende bergamasche, i vantaggi legati a questo nuovo modello: “Nell’arco di sei mesi i lavoratori agili hanno risparmiato 37mila chilometri al giorno, più o meno quelli che servono a fare il giro del mondo, e 65,4 tonnellate di Co2”, spiega Arianna Visentini, Ceo di Variazioni, che quindi sottolinea come, evitando il tragitto casa-azienda, siano stati recuperati di media 90 minuti al giorno da ciascun lavoratore, di cui la metà è stata reinvestita in lavoro: “Questi tre quarti d’ora ‘donati’ alle imprese, considerando tutti gli smartworker coinvolti nella survey, corrispondono per le aziende a un guadagno complessivo, nei sei mesi, di 180mila euro”. Ma i vantaggi non si contano solo in termini di risparmi: migliora anche la qualità del lavoro, come hanno testimoniato Banca Popolare e Ubi Banca, presenti all’incontro, segnalando, rispetto ai progetti attualmente in atto, un effetto di immediato incremento della produttività. E tuttavia bisogna tenere presente alcune criticità: “Ci sono ancora resistenze diffuse, soprattutto sul piano culturale, in particolare da parte del middle management”, dice Leonardo Orlando, Responsabile Sviluppo Manageriale e Sistemi Retributivi di Ubi Banca; Visentini ha invece insistito sull’importanza di definire le policy che guideranno il progetto: “Per poter decollare dobbiamo prima chiarirci quali sono le condizioni, in termini di tempi e modalità di lavoro, di gestione dei task ecc., entro cui sviluppare il nostro modello di lavoro smart”.

Christian Parmigiani, Executive Vice President di 4Ward

Proprio con l’idea di aiutare a dare una struttura al percorso nasce Agile Bundle di 4Ward: “Un sistema – spiega Christian Parmigiani, Executive Vice President di 4Ward – che si basa sulle tre fasi di analisi, realizzazione e monitoraggio del progetto: analizza i prerequisiti e il maturity model dell’impresa, stabilisce gli obiettivi di produttività aziendale, definisce una strategia personalizzata, considerando elementi quali il Roi e le metriche del successo del progetto, e implementa l’architettura di riferimento dal punto di vista tecnologico”. Da quest’ultima prospettiva, grazie alla partnership con vendor quali Microsoft e Jabra, il framework descritto offre soluzioni per l’Ucc, per l’identity e il mobile device management, per la sicurezza dei dati sensibili, nonché strumenti di Enterprise Social Network per stimolare scambio di conoscenza, innovazione e creatività.

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