PARMA – In ogni settore industriale aumenta la complessità degli oggetti che produciamo, e aumenta di conseguenza il numero di informazioni necessarie a progettarli e la quantità di persone coinvolte nei processi. Per questo, ridurre il concetto di “Fabbrica Digitale” a quello di automazione non è più adeguato: “Per gestire la complessità generata da quella definita come Quarta rivoluzione industriale [trasformazione che si lega alla nascita della “fabbrica intelligente”, caratterizzata da una forte capacità di configurabilità e flessibilità, dove le macchine si coordinano e interagiscono tra loro autonomamente – ndr] è necessario avere una piattaforma informatica che possa supportare tutte le funzioni: l’ideazione, la realizzazione, il supporto del prodotto una volta rilasciato al cliente” spiega Mauro Faccin, Service Business Partner Director EuroMed di Dassault Systèmes (3Ds), che durante la conferenza stampa dell’azienda francese realizzata in occasione del Mecspe 2015 (fiera di riferimento per l’industria manifatturiera), ha spiegato le potenzialità di 3DExperience, un Plm 2.0 che si propone di sfruttare la potenza della tridimensionalità per simulare il prodotto in progettazione e i principi della collaboration per ottimizzare lo scambio di informazioni tra tutti gli attori coinvolti nella progettazione stessa, nonché nelle fasi di realizzazione e vendita.
“Gli scenari che dobbiamo andare a realizzare – spiega Faccin – sono sempre più multidisciplinari e portano tante persone a lavorare insieme. Come si attiva la collaborazione tra i progettisti? Come si includono i fornitori che in maniera decentrata svilupperanno la parte di realizzazione? Infine, come si tengono sotto controllo tutte le richieste del cliente?”. Serve una piattaforma unica, capace di garantire il controllo dell’informazione, determinante per la razionalizzazione del processo produttivo: “La tecnologia ci offre strumenti eccezionali di comunicazione e collaborazione, ma dobbiamo stare attenti, soprattutto nel campo manifatturiero, a come trasferiamo la massa di informazioni con cui lavoriamo quotidianamente”, dice Faccin, che quindi prosegue: “Più dati abbiamo sotto controllo e condividiamo correttamente con la comunità che partecipa alla realizzazione, più sarà alta la qualità del prodotto, e basso il costo di realizzazione, perché saremo sempre certi che l’informazione sarà completa, aggiornata e sicura”. La duplicazione delle informazioni e il loro cattivo trasferimento tra sistemi, come spiega Faccin, è infatti la prima causa di errori di produzione; se si pensa poi ai ritmi, alle variabili, alle modifiche repentine a cui questa deve far fronte a causa della forte dinamicità del mercato attuale, il fatto che il tema sia critico risulta evidente. 3DExperience si sviluppa quindi con questa premessa: avere una fonte di dati unica a livello globale per tutto il ciclo di vita del prodotto; mettere questa fonte a disposizione di tutte le funzioni coinvolte (centri di progettazione e produzione, reparti commerciali e di marketing, clienti e fornitori sparsi in tutto il mondo) tramite sofisticati strumenti di sharing e di collaboration; grazie anche all’integrazione con i sistemi Erp, ‘smantellare’ tutti i compartimenti stagni in cui le informazioni vengono generalmente raccolte e far sì che ogni funzione le sfrutti in base alle proprie esigenze (diventa per esempio possibile preparare report e dashboard di progetto, garantire ai fornitori l’accesso ai dati necessari per agevolare gli approvvigionamenti, preparare budget e preventivi in tempi estremamente rapidi).
Il valore del 3D
Questo processo di condivisione si completa trovando “forma” nella simulazione 3D: “La tridimensionalità – spiega Faccin – è uno strumento di comunicazione feroce: non serve solo ai progettisti per visualizzare il proprio lavoro, è anche fondamentale per condividere l’idea con tutti gli altri attori, interni ed esterni all’azienda”. La “Virtual Room” a disposizione dei visitatori al Mecspe, ha dimostrato l’efficacia offerta da una realtà virtuale entro cui è possibile muoversi “esplorando” l’oggetto progettato e, tramite un puntatore, ‘tagliarlo’ in sezioni, effettuare delle misurazioni, smontare e rimontare dei pezzi. Queste potenzialità possono però disperdersi facilmente: “Se le aziende vogliono sfruttare in maniera proficua questi strumenti devono ripensare ai propri processi interni affinché si adattino alla logica della piattaforma informatica, e per far questo dovranno impostare, da subito, a una chiara pianificazione del lavoro, articolando le attività nel tempo e scegliendo immediatamente chi dovrà portarle a termine”.
Non solo industria… Dassault Sistèmes, grazie a 3DExperience, ha realizzato molti progetti anche in ambito non strettamente tecnico-industriale. Eccone alcuni:
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