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Smart working e Covid-19, ecco come sono cambiate le abitudini di lavoro

Sono in media 2,7 miliardi i minuti trascorsi in meeting su Teams: è uno dei risultati del Work Trend Index pubblicati da Microsoft

Pubblicato il 23 Apr 2020

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Microsoft ha pubblicato il primo Work Trend Index, che fa leva su Microsoft Graph (componente di Microsoft 365) per analizzare come lo smart working stia cambiando la produttività e il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, in uno scenario come quello attuale, determinato dalla pandemia Covid-19, in cui il mondo del lavoro e dell’educazione sta portando milioni di persone a doversi adattare a una nuova normalità.

Sicuramente, il lavoro e l’apprendimento da remoto hanno portato a scoprire nuovi modi di rimanere in contatto ed essere produttivi.

Sono 2,7 miliardi i minuti trascorsi in meeting su Teams in un giorno medio, con un aumento del 200% rispetto ai 900 milioni rilevati il 16 marzo.

Questo dato conferma la crescente richiesta di tecnologie che potenzino la comunicazione e la produttività, offrendo le massime garanzie di sicurezza. Significativo anche il dato italiano: nel nostro Paese, infatti, in un solo mese le chiamate e le riunioni su Teams sono aumentate del 775%.

183.000 tenant in 175 Paesi utilizzano Teams for Education per aiutare gli insegnanti a restare in contatto con i propri studenti attraverso le classi digitali. Microsoft ha introdotto due nuove funzionalità molto attese: la possibilità per gli organizzatori di chiudere il meeting per tutti i partecipanti e di ottenere l’elenco di chi si è unito alla riunione.

Inoltre, gli utenti sono più portati a usare la videocamera durante le riunioni digitali per sentirsi più vicini ai propri interlocutori.

La frequenza dell’utilizzo della videocamera durante le riunioni su Teams è raddoppiata rispetto a prima del lockdown e il numero totale di video call su Teams è cresciuto del 1.000% nel solo mese di marzo.

Norvegia e Paesi Bassi sono i due Paesi più propensi ad accendere la videocamera durante i meeting su Teams. Lo fa il 60% di loro.

Seguono gli Australiani (57%), gli Italiani (53%), i Cileni (52%), gli Svizzeri (51%) e gli Spagnoli (49%). La percentuale di Inglesi, Svedesi e Canadesi si attesta invece al 47%, i Messicani al 41%. In fondo alla classifica gli Indiani (22%), seguiti da Singapore (26%), Sudafrica (36%), Francia (37%), Stati Uniti (38%) e Giappone (39%).

I Paesi e i settori più colpiti hanno aumentato l’utilizzo dei dispositivi mobile e le persone stanno adottando orari di lavoro più flessibili, in favore di un miglior rapporto tra lavoro e vita privata.

A fine marzo, l’utilizzo di Teams da mobile risulta triplicato rispetto a inizio febbraio. L’aumento più significativo dell’utilizzo di Teams da mobile è stato riscontrato nei Paesi più colpiti, come Italia e Spagna, e nei settori più impattati, come l’educazione e la PA.

Nel mese di marzo, il tempo medio tra il primo utilizzo di Teams durante la giornata e l’ultimo è cresciuto di 1 ora. Questo non significa che si lavori di più ma che i lavoratori da casa riescono a organizzare la propria giornata in modo da sfruttare meglio i momenti di massima produttività, bilanciandoli con gli impegni familiari che la quarantena comporta. E ci si aspetta che i cambiamenti nel modo in cui lavoriamo e restiamo in contatto con gli altri avranno conseguenze anche dopo la fine dell’emergenza.

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