Software Ibm, una macchina per profitti

Una componente sempre più rilevante e a valore aggiunto, alimentata da acquisizioni azzeccate e da grandi investimenti in R&S. Ibm amplia ancora le strategie in ambito software e guarda a nuovi ambiti.

Pubblicato il 27 Mar 2012

In Ibm il software è stato un vero e proprio “motore di trasformazione della corporation”. Così la pensa Paolo Degl’Innocenti (nella foto), vice president Software di Ibm Italia. Quello che è certo è che al software Ibm vanno ricondotti alcuni dei più brillanti indicatori del suo attuale invidiabile stato di salute. Nell’area del software si vedono i puntuali risultati positivi di una strategia che Ibm ha azzeccato, investendo nelle aree profittevoli o in crescita e disinvestendo in quelle aree mature o declinanti. A provare la bontà di questa strategia ci sono numeri concreti. Eccone alcuni.

Nel 2001 il software portava il 25% degli utili della corporation; nel 2010 il software ha portato il 44% degli utili; Ibm prevede che nel 2015 dal software verrà il 50% circa dei suoi utili. “Nel periodo 2001-2010 gli utili di Ibm provenienti dal software sono triplicati e triplicheranno ulteriormente nel periodo 2010-2015”, osserva Degli Innocenti.

Vedi alla voce: ‘Acquisizioni’

Tra gli investimenti azzeccati sono da includere quelli riguardanti le acquisizioni. Dal 2000 ad oggi Ibm ne ha messe a segno ben 116, 3/4 delle quali nel software. Tra le ultime si segnalano quelle di i2 (intelligent analytics per la prevenzione di reati e frodi) Algorithmics (software per l’analisi del rischio) e QKeanLabs nell’ambito delle soluzioni di sicurezza, che stanno avendo in Ibm una particolare evoluzione. Infatti la società ha riorganizzato tutte le attività, gli skill e le soluzioni prima distribuite sotto differenti ‘cappelli’, sotto un’unica direzione e un nuovo brand (‘Ibm Security Systems’) attivo dal 1° gennaio 2012, con l’obiettivo di “dare univocità e omogeneità di indirizzo a queste attività secondo un approccio olistico”.

Naturalmente il software Ibm non è solo acquisizioni. Le attività di sviluppo software interne impegnano oggi 35mila sviluppatori nel mondo le cui attività sono alimentate da straordinari investimenti in R&d. Come ricorda Degli Innocenti “il 53% dei 30 miliardi di dollari investiti negli ultimi 5 anni in ricerca da Ibm sono stati destinati al software”. Anche il nostro Paese gioca un proprio ruolo in questo ambito, con un migliaio di specialisti impegnati in attività sul software che hanno come riferimenti principali il ‘Software Group’ e il Laboratorio di sviluppo del software Tivoli, uno dei brand storici del software Ibm..

Gli scenari del prossimo futuro

Per l’anno in corso Ibm punta a crescere soprattutto in aree come quelle degli Analytics, del Big Data, del mobile e del Social & Collaboration. Aree nuove o emergenti, che mostrano come la società si stia preparando all’appuntamento con gli scenari del prossimo futuro, che si preannunciano particolarmente turbolenti a dar retta alle più recenti previsioni di Gartner. Secondo questa fonte infatti, entro tre anni si arriverà a un ridimensionamento dei budget direttamente gestiti dai Cio, che disporranno di una quota decisamente inferiore a quella di cui saranno responsabili i direttori marketing. Una previsione ‘impegnativa’, questa di Gartner. “Si tratterebbe – ha commentato Degli Innocenti – della conclusione di un ciclo di evoluzione dell’It aziendale e della conferma di una progressiva integrazione dell’It con il business”.

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