MILANO – La videoconferenza è cambiata e in pochi anni siamo passati al più ampio concetto di videocomunicazione o, ancora più ampio, a quello di unified communication. “Comunque la si voglia chiamare, la telepresence è la cosa che più si avvicina ad un incontro reale ed è una tecnologia destinata a far crescere il mercato Ict”. Esordisce così Michele Dalmazzoni, country manager di Tandberg Italia e Grecia che in una recente conferenza stampa ha presentato i nuovi prodotti che la casa norvegese sta per lanciare sul mercato. “Se i concetti di risparmio di tempo, spese di trasferta e costi energetici sono ormai all’ordine del giorno e hanno di certo contribuito all’adozione delle tecnologie di videocomunicazione da parte delle aziende, affinché avvenga quella “massiccia adozione” che gli analisti prevedono per i prossimi anni – dice Dalmazzoni – sono, a nostro avviso, necessari alcuni requisiti dal punto di vista tecnologico. Si deve partire da una fondamentale semplicità di accesso delle risorse; i sistemi devono essere facili da usare ma con un livello di qualità elevato (soprattutto quando lo scambio di informazioni e di dati è un valore per l’azienda). Infine, i sistemi di videocomunicazione devono poter interoperare con qualsiasi altro dispositivo e con tutte le tecnologie presenti in azienda o disponibili sul mercato”.
“In questo senso, Tandberg può parlare di unified communication perché supporta tutte le funzionalità tipiche legate a questo concetto (instant messaging, chat, sistemi di collaboration, ecc.) e interagisce con tutte le principali tecnologie oggi disponibili”, precisa Dalmazzoni che, con queste premesse, ha presentato E20, un Video VoIP Phone che si sostituisce al tradizionale telefono da ufficio e porta la videocomunicazione direttamente sul desktop. Si tratta di un telefono tradizionale con integrati schermo video e webcam da 5 megapixel ad alta risoluzione posizionata all’altezza degli occhi. Qualità audio Cd e qualità video Dvd (con schermo LCD da 10,6 pollici) garantiscono una comunicazione che secondo l’azienda è paragonabile a quella vis-à-vis. Basato su standard riconosciuti, il video phone di Tandberg interagisce con tutti i principali dispositivi da ufficio conformi agli standard, dai telefoni alla videoconferenza fino ai sistemi di telepresenza (le chiamate effettuate dal modello E20 sono protette dallo standard di cifratura AES).
Insieme al videotelefono Tandberg ha presentato alla stampa anche Tandberg T1, un sistema di telepresenza che integra il nuovo Codec C90, un engine conforme agli standard che assicura l’alta risoluzione. Schermo LCD da 65 pollici a 1080p e fotocamera ad alta precisione per un prodotto destinato comunque solo ad aziende di grandi dimensioni.
Ma a fare la differenza sul mercato italiano sarà comunque l’E20, più facilmente adottabile dalle aziende italiane e prodotto sul quale Tandberg Italia punterà nei prossimi mesi (il videotelefono sarà disponibile nel primo trimestre 2009, ndr).“E20 rappresenta una grandissima opportunità di crescita per Tandberg in Italia – dice Dalmazzoni – perché è un prodotto adatto anche alle PMI, finora lontane da questo tipo di tecnologia. A facilitare la penetrazione del mercato italiano, a nostro avviso, anche la cambiata fruizione della rete e la disponibilità della banda larga (anche se va sottolineato che i sistemi di videocomunicazione offrono qualità buone anche con disponibilità di banda limitate). L’Italia è “il futuro” di Tandberg perché rispetto ad altri Paesi ha accusato un certo ritardo ed ora il percorso non può che essere di crescita”, sottolinea il country manager. Crescita che Tandberg affronterà anche con l’ampliamento del team e il trasferimento in una nuova sede.