“I dipendenti di una qualsiasi impresa, pubblica o privata, operano spesso in luoghi molto diversi e pretendono un’esperienza d’uso simile a quella ‘consumer’ anche dalle soluzioni di comunicazione aziendali”, conferma Riccardo Ardemagni, amministratore delegato di Unify. “Eppure le strategie aziendali e le scelte tecnologiche non sempre seguono questi driver con conseguenze sia sulla user experience sia sulle infrastrutture (eterogenee e complesse da gestire)”.
Unify risponde a queste criticità con soluzioni disponibili attraverso tutti i canali di comunicazione (voce, video, social media o i motori di ricerca all’interno dei canali aziendali), tramite qualsiasi dispositivo (telefono, smartphone, tablet, desktop o laptop) e integrate direttamente nei flussi di lavoro dei clienti.
“La missione dell’azienda, di fatto, è unificare le diverse soluzioni di comunicazione e collaborazione adottate o pianificate dalle aziende”, commenta Ardemagni. “Approccio che sta alla base di quella che in Unify vediamo sia come visione per il futuro sia come progetto tecnologico”. È ciò che in azienda hanno chiamato Progetto Ansible, rappresentato da una piattaforma dinamica di comunicazione e collaborazione che fornisce diversi elementi fondamentali nella cosiddetta ‘collaborazione trasformativa dei team’: “Aggregazione universale dei contenuti in una singola vista – spiega ancora Ardemagni – e un’esperienza coinvolgente che, da un lato, spinge gli utenti all’adozione della tecnologia, dall’altro, facilita una più fluida integrazione dei sistemi nei processi dell’impresa. Di fatto, Ansible arriva come concreta risposta alla fortissima convergenza dei progressi tecnologici che si sta realizzando [dall’ubiquità garantita dalla mobilità allo sviluppo di nuove tecnologie quali la WebRTC, tecnologia open source che consente ai browser di effettuare comunicazioni in tempo reale, ndr], trend che secondo la nostra vision darà alle aziende l’opportunità di armonizzare i sistemi, amplificare le prestazioni dei team e migliorare in modo significativo i risultati aziendali”, conclude Ardemagni.