Permettere di comunicare da remoto raggiungendo un’esperienza sensoriale che si avvicina molto per qualità di audio e immagine all’incontro “faccia a faccia”. La mission di LifeSize, realtà pioniera della collaborazione video in alta definizione fondata nel 2003 e acquisita da Logitech nel 2009, è racchiusa nella forza evocativa del suo brand, composto appunto dalle parole “life” e “size” che rimandano al concetto di interazione e telepresenza in “scala reale”.
Da sempre impegnata sul fronte dell’innovazione, come spiega Enrico Leopardi, Regional Director della società per il Sud Emea, l’azienda si posiziona tra i leader (“siamo secondi solo a Cisco”) della video communication & collaboration sia in ambito mobile sia sul fronte delle meeting room.
Al centro della filosofia del vendor, la tecnologia Smart Video (marchio registrato) intende mettere a disposizione degli utenti, da un’unica interfaccia intuitiva, strumenti di telepresence semplificati; tale approccio trova la sua massima concretizzazione nel terminale Lifesize Icon 600, che rende facilmente accessibili e fruibili da chiunque diverse funzionalità come l’avvio dei meeting in un solo clic o il calendar con la schedulazione delle riunioni: secondo la valutazione della società di consulenza Frost and Sullivan, questo sistema da sala garantirebbe “una user experience ottimale, basata su icone e con un design elegante”.
“In sostanza – sottolinea Leopardi, che vanta quasi venti anni di esperienza nel mondo della videoconferenza – cerchiamo di ricalcare quanto fatto da Apple introducendo sul mercato dei device estremamente semplici e user frendly, che, attraverso le icone, hanno permesso a chiunque di connettersi a Internet e utilizzare i servizi”.
Il cuore dell’offerta tecnologica dell’azienda oggi si chiama Uvc Platform, un insieme di software accessibili dall’interfaccia “intelligente” comune e disponibili come macchina virtuale o hardware, che assicurano una gamma completa di funzionalità per la telepresenza.
Ad esempio, la soluzione Uvc ClearSea permette le videoconferenze in mobilità, supportando oltre 50 dispositivi tablet e smartphone con client ottimizzati; l’applicazione Uvc Multipoint garantisce videochiamate multiutente; il software Uvc Video Center consente lo streaming e la registrazione video, trovando impiego, per esempio, nelle università per lo sviluppo dei corsi online, come suggerisce Leopardi che menziona il caso di alcuni atenei italiani clienti di Lifesize.
“La virtualizzazione – puntualizza il manager Emea – è stato un importante step evolutivo nella storia aziendale e un fattore decisivo di differenziazione sul mercato, su cui ci siamo concentrati negli ultimi due anni. Oggi mettiamo a disposizione del cliente un’infrastruttura di videoconferenza as-a-service, per cui il cliente può, per esempio, collegare più sedi senza installare componenti hardware, ma acquistando le licenze software necessarie, con la possibilità di scalare in base alle esigenze e avendo a disposizione soluzioni sempre aggiornate, evitando il rischio di obsolescenza”.
Altri elementi distintivi su cui Leopardi insiste (“ciò che differenzia strumenti di comunicazione gratuiti come Skype da soluzioni professionali”) sono l’alta qualità delle videochiamate e la gamma di funzionalità avanzate per la collaboration (per esempio, la condivisione dello schermo e il supporto multiutente), nonché la possibilità di interfacciarsi con altre tecnologie: “Lifesize – ricorda il regional director – è tra i membri fondatori dell’Ucif [Unified Communications Interoperability Forum, un’alleanza non-profit tra player di settore che promuove la compatibilità tra sistemi Uc basati su standard, ndr] e lavora a fianco di vendor come Hp e Microsoft con l’obiettivo di creare un mercato aperto per i servizi di comunicazione unificata: video, chat e così via”.
In Italia, LifeSize è presente con due sedi (Roma e Milano) e viene distribuita da Allnet.Italia; la vendita delle soluzioni è affidata al canale indiretto (partner del settore It e carrier Tlc come Fastweb o Wind). “Tra i nostri clienti – afferma Leopardi – ci sono grandi aziende, enti della Pa centrale e locale, ma anche Pmi interessate da processi di internazionalizzazione, che hanno l’esigenza di comunicare con le sedi dislocate. Nel 2012 il mercato della videoconferenza si è mantenuto stabile, mentre negli anni passati ha conosciuto crescite significative. Il 2013 dovrebbe aver segnalato ‘l’uscita dal tunnel’ grazie anche alle nuove tecnologie mobile che supportano l’alta definizione e aprono la strada a nuove opportunità di applicazione”.