Check Point Software Technologies annuncia l’arrivo dell’ultima release della sua software blade architecture; la release R75.40 contiene Gaia, una piattaforma unificata di sicurezza per tutte le appliance, gli open server aperti ed i gateway virtuali di Check Point, che unisce tutti i precedenti sistemi operativi legacy della società.
Con R75.40 fa infatti il suo ingresso sul mercato Gaia, un sistema operativo unificato a 64-bit che, secondo quanto dichiarato dalla società stessa, offre maggiore sicurezza ed efficienza rispetto ai suoi predecessori (Ipso per la Serie Ip e SecurePlatform-Splat per tutte le altre appliance – ndr). Il nuovo sistema operativo unificato è stato sviluppato per garantire il consolidamento delle infrastrutture di sicurezza e semplificarne la gestione.
Le aziende possono così beneficiare di un unico sistema operativo unificato per tutte le appliance, server aperti e gateway virtuali di Check Point; va sottolineato poi che Gaia è stato progettato per supportare in particolare le reti IPv4 e IPv6 con la possibilità di arrivare fino a 70 milioni di connessioni simultanee e una varietà di protocolli di routing dinamici.
Sul piano funzionale Gaia dispone di un cruscotto web che facilita le operazioni It con aggiornamenti software automatici, funzionalità di ricerca istantanea per tutte le proprietà e i comandi e un’interfaccia a stringa di comando pienamente compatibile con Ipso e Splat. Il sistema, inoltre, è stato sviluppato anche nell’ottica della facile implementazione di policy granulari e funzionalità di controllo degli accessi role-based, semplificando la gestione e la separazione delle funzioni tra utenti con diversi ruoli e privilegi.
Il software blade R75.40 include oltre 100 nuove funzionalità di protezione, in particolare per la prevenzione contro le forme moderne di malware. Prevenzione che avviene anche attraverso le informazioni derivanti dal Check Point ThreatCloud, un network collaborativo dal quale scaturiscono costantemente nuove funzionalità di sicurezza aggiunte e aggiornate ai gateway delle aziende clienti a garanzia di una difesa pressoché in real-time.
Check Point ThreatCloud raccoglie dati da un unico network mondiale di sensori di minacce, oltre che dai gateway di sicurezza che l’azienda ha installato presso i clienti, dalla ricerca Check Point e dai malware feed del settore, e li distribuisce ai gateway di sicurezza di tutto il mondo. Con oltre 250 milioni di indirizzi analizzati per la scoperta dei bot, 4.5 milioni di firme malware e 300.000 di siti infetti, ThreatCloud invia in tempo reale gli aggiornamenti delle minacce direttamente ai gateway dei clienti (anche quelle avanzate quali bot, Apt-Advanced Persistent Threats e altre forme di malware sofisticati) e rappresenta la base anche della nuova Anti-Bot Software Blade e dell’Antivirus Software Blade.
Check Point R75.40 dispone anche di SmartLog, un analizzatore di log che aiuta a trasformare i dati raccolti in informazioni di sicurezza. Grazie a funzionalità di ricerca per parola chiave (tipo Google) della durata di una frazione di secondo, gli utenti possono fare ricerche veloci su miliardi di registri individuando ‘tendenze’ dei log e modelli di comunicazione attraverso più file, utenti, gateway e aree geografiche.
Per i clienti attivi Check Point, R75.40 rappresenta un aggiornamento gratuito; oltre alle nuove funzionalità di sicurezza, la piattaforma propone un sistema di conteggio dei risultati ottenuti dal firewall, una configurazione Web proxy e la possibilità di effettuare un watermarking Dlp, ossia effettuare la Data Loss Prevention aggiungendo dei mark visibili o nascosti ai documenti quando vengono stampati o spediti via e-mail; grazie ai mark gli utenti vengono avvisati del contenuto sensibile del documento quando viene visualizzato o stampato (il tutto senza necessità di hardware aggiuntivi).