Gli e-commerce hanno un problema ricorrente: la mancanza di completamento nel processo di acquisto. A fronte di questo “la tecnologia blockchain utilizzata dalle criptovalute è la principale attrazione per il settore dell’e-commerce. È uno strumento digitale che permette di validare le transazioni attraverso un sistema completamente decentralizzato e anonimo. Una blockchain è inoltre molto difficile da hackerare, dunque gli e-commerce non verranno compromessi da frodi” afferma Noelia Lázaro, Direttrice Marketing di Packlink, azienda produttrice di una piattaforma che offre diverse funzionalità volte ad automatizzare i processi logistici e agevolare l’integrazione dei negozi online.
Blockchain e criptovalute come soluzione per l’e-commerce
Secondo uno studio condotto dal Baymard Institute, il 69,82% dei clienti online abbandona il carrello prima di completarlo. Tra i motivi principali che spingono due terzi degli acquirenti a non completare l’acquisto ci sono la “mancanza di fiducia nel fornire le coordinate bancarie” (18%) e l’assenza di “metodi di pagamento alternativi” (9%). Per questi motivi, sempre più brand puntano su metodi nuovi di pagamento, come mobile wallet o piattaforme digitali.
Recentemente, una nuova modalità di pagamento sta accogliendo un sempre maggiore interesse: il 75% dei consumatori e 60% dei commercianti si dichiarano interessati a transazioni con criptovalute (fonte: “Crypto for Payments report”2022, Crypto.com & Worldpay).
Si tratta di monete digitali basate su tecnologia blockchain, ovvero un registro di contabilità condiviso e immutabile che facilita il processo di registrazione delle transazioni e la tracciabilità dei beni in una rete commerciale. Con grandi aziende, come Expedia e Microsoft, che stanno già accettando criptovalute, il livello di capitalizzazione di mercato delle due valute più utilizzate, Bitcoin ed Ethereum, ha superato 1 bilione e 200 miliardi di dollari.
Vantaggi delle criptovalute
Oggi, l’uso delle criptovalute predomina come risorsa di investimento, nella maggior parte dei casi a fini speculativi. Tuttavia, in termini di applicazione pratica, le criptovalute presentano una serie di vantaggi per il settore dell’e-commerce:
- Immediatezza. Le transazioni tramite criptovalute poggiano su blockchain che garantisce transazioni immediate, contrariamente ad altre forme di pagamento online, come bonifici bancari che possono richiedere giorni. Inoltre, richiedono solo un computer e una connessione Internet stabile, qualcosa che è ormai a disposizione di tutti.
- Riservatezza e sicurezza. La tecnologia alla base delle criptovalute è inviolabile al punto da essere più sicura delle transazioni bancarie. Grazie alla blockchain, gli acquirenti godono di anonimato finanziario che previene il rischio di attacchi informatici e garantisce maggiore protezione dei dati personali. Inoltre, le criptomonete sono difficili da riutilizzare o contraffare criptovalute e non è possibile annullare una transazione una volta completata.
- Transazioni più economiche. I trasferimenti di criptovaluta di solito offrono un costo inferiore rispetto ai bonifici bancari o ai gateway di pagamento tradizionali, generalmente intorno all’1%. In questo modo è possibile evitare commissioni per i pagamenti internazionali e può consentire un aumento dei margini o la riduzione di costi aggiuntivi al momento del pagamento.
I rischi per gli esercenti e non solo
Non mancano, però, i rischi di accettare pagamenti in criptovalute, propri di un contesto in cui le risposte regolatorie sono ancora in una fase iniziale. Tra questi, vanno considerati:
- Alta volatilità. Uno dei maggiori rischi è la volatilità dei mercati criptovalutari, favorita dalla speculazione: il valore delle monete virtuali può aumentare o diminuire vertiginosamente in poco tempo. Per esempio, il Bitcoin, ha superato i 66.000 dollari lo scorso ottobre 2021, per attestarsi attorno ai 40.000 dollari a marzo 2022. Per offrire i vantaggi delle criptovalute classiche evitando la loro volatilità, stanno prendendo piede le stablecoin, che mantengono la stabilità della valuta o commodity a cui sono ancorate.
- Assenza di un quadro giuridico . Le criptovalute sostengono di essere uno strumento di democratizzazione indipendente da governi e istituzioni finanziarie. Questa assenza di un’istituzione centrale, sebbene permetta basse commissioni e libertà del tasso di cambio, implica allo stesso tempo l’assenza di un’autorità per la gestione delle controversie. Gli utenti che possono, pertanto, trovarsi esposti a perdite economiche, per esempio in caso cessazione di attività delle piattaforme di scambio.
- Alto impatto ambientale. Una recente preoccupazione riguarda le emissioni di CO2 dovute al mining, complessi calcoli necessari a generare nuova criptovaluta e verificare la legittimità delle transazioni. Secondo il Bitcoin Electricity Consumption Index dell’Università di Cambridge, annualmente al Bitcoin si collegano consumi pari a circa 143 terawattora (TWh) di elettricità all’anno, quasi il 0.65% del consumo mondiale di elettricità, superiore a quello di paesi come Norvegia, Cile o Svizzera. Un notevole impatto ambientale che può scoraggiare l’adozione delle monete digitali da parte delle nuove generazioni.