Creato dagli Stati Uniti con il chiaro e dichiarato scopo di avere una maggiore garanzia di diventare, essere e restare il leader indiscusso nell’industria globale dei semiconduttori, il CHIPS Act finora ha ammiccato solo alle Big del settore. Le ha inviate al proprio banchetto, le ha osservate e analizzate, le ha scelte e criticate, a seconda. E le ha a volte anche “sgridate”. Ora prova ad aprirsi anche ad aziende di minori dimensioni, ammettendo gli alti costi associati all’innovazione che lei stessa pretende per “sganciare” i fondi. E sapendo che sarebbe meglio, anche per l’intero Paese, garantire che le opportunità siano alla portata di tutti. Per lo meno per una questione statistica. Più ci provano, più realtà potrebbero avere delle idee vantaggiose per la Casa Bianca.
Avanti i piccoli, se con grandi idee
In soldoni, nelle scorse settimane, il governo degli Stati Uniti è tornata sul CHIPS Act stanziato 54 milioni di dollari per le piccole imprese con grandi idee. Un’opportunità nuova di finanziamento per chi, nel proprio piccolo, sta covando concetti innovativi riguardanti principalmente la metrologia.
È infatti su questa scienza della misurazione che la Casa Bianca sembra voler puntare, utilizzandola “per esplorare il merito tecnico o la fattibilità di un’idea o di una tecnologia innovativa per lo sviluppo di un prodotto o di un servizio valido da introdurre nel mercato commerciale della microelettronica”, ha dichiarato il Dipartimento del Commercio.
Assieme al National Institute of Standards and Technology (NIST), questo ente sta quindi cercando progetti “commercialmente validi” in tal senso. Può per esempio trattarsi di servizi, strumenti e strumentazioni di misura, di metrologie di produzione, di tecnologie di garanzia e provenienza o di test per la ricerca e lo sviluppo della metrologia. L’importante è che propongano un’innovazione tecnologica evidente ed efficace, promettente per il settore dei semiconduttori statunitense.
I più audaci, sono invitati a esplorare anche tecnologie come quella criogenica compatta e campionabile, o le sorgenti ultraviolette estreme compatte. Si può spaziare tra le sfide più coraggiose, tra quelle indicate come “Strategic Opportunities for US Semiconductor Manufacturing” in un documento che il NIST ha fatto girare nel 2022.
Entro giugno, le prime proposte per la leadership
Le piccole aziende che si vogliono cimentare, spaziando tra le varie tecnologie ben accolte dalla Casa Bianca, possono guardare alla modellazione e simulazione della progettazione e della produzione di semiconduttori. Oppure trovare nuovi “trucchi” per la standardizzazione di nuovi materiali e processi. Importante sarà scegliere anche con i giusti tempi, e con una programmazione ragionevole. Chi vuol provare a conquistare una parte dei 54 milioni di dollari stanziati, ha tempo fino al 14 giugno per presentare domanda, il NIST poi ne assegnerà una parte distribuendola 24 aziende.
Questi saranno solo per la prima fase del progetto per cui si potrà usufruire di sei mesi e di 283.500 dollari, per indagare la fattibilità. Con un supplemento di 6.500 dollari per l’assistenza tecnica e commerciale. Poi si passa alla fase due, quella vera e propria di ricerca e sviluppo, in cui si può ambire a ricevere ulteriori finanziamenti fino a 1,9 milioni di dollari e altri 50.000 dollari per l’assistenza tecnica e commerciale supplementare per la fase di R&S della durata di 24 mesi.