I database sono fondamentali per una strategia data-driven e per la gestione di metodologie data mining. Non a caso, la sempre maggiore disponibilità di dati e l’aumento di applicazioni come dispositivi intelligenti e device embedded hanno portato il crescere di soluzioni basate su cloud e allo stesso tempo, la necessità di gestire architetture IT in modo sempre più veloce e improntate sull’edge computing ovvero vicine a dove i dati vengono raccolti.
Per questo, l’azienda californiana Couchbase creatrice dell’omonimo database con tecnologia NoSQL ha deciso di puntare su caratteristiche cloud native, multicloud e delocalizzate in grado di offrire alte prestazioni per applicazioni business-critical e supportare le aziende nel loro percorso di trasformazione digitale.
In queste settimane, l’azienda ha introdotto sul mercato Couchbase Cloud un Database-as-a-Service (DBaaS) completamente gestito. Annunciato inizialmente nella primavera del 2020, il servizio è stato reso disponibile attualmente su Amazon Web Services e Microsoft Azure come spiegano Eric Delattre, Senior Director, Southern Europe e Fabio Gerosa, Sales Director Italy entrambi di Couchbase.
L’architettura di Couchbase
Couchbase è nata nel 2011 dalla fusione di Membase e CouchOne. Il database NoSQL basato su tecnologia open source, esiste sia nella versione per la community, che si può usare liberamente, sia nella versione enterprise multicloud che racchiude diversi servizi in grado di garantire performance e scalabilità ma anche elaborazione, ricerca ed indicizzazione dei dati. La gestione di query ha alla base N1QL un linguaggio proprietario e specifico per dati JSON molto simile a SQL. In questo modo, Couchbase Server permette di visualizzare e ottimizzare piani di query complessi per set di dati di grandi dimensioni. Inoltre, è stato sviluppato da zero come architettura cloud-nativa e per qualsiasi cloud privato, pubblico o ibrido e di conseguenza agnosticamente per qualsiasi ambiente basato su container e Kubernetes. Una data platform utile per applicazioni che richiedono la sincronizzazione dei dati in tempo reale tra i dispositivi e il cloud e che, nel supportare tutte le applicazioni business-critical, mantiene latenze inferiori al millisecondo.
L’ottimizzazione delle performance nella gestione dei dati a bassa latenza è sempre stata un punto fondamentale e di forza della tecnologia Couchbase e come spiega Eric Delattre: “Uno dei principali motivi che spinge i clienti a scegliere la tecnologia dell’azienda”. In particolare, tra le principali ragioni che i clienti indicano nella scelta, ci sono performance nel 55% dei casi ma anche replicabilità 43% e scalabilità 40%. Tra le caratteristiche più apprezzate se confrontato con altre soluzioni precedentemente utilizzate il 59% degli utilizzatori indica il linguaggio proprietario N1QL.
Couchbase: post covid, trasformazione digitale ed esperienza utente
La pandemia ha di fatto sconvolto i piani di trasformazione digitale ma allo stesso tempo, ha velocizzato e reso necessari nuovi investimenti in innovazione e modernizzazione di aziende e degli strumenti obsoleti. Questo emerge da una ricerca annuale effettuato dalla stessa azienda su un campione di 450 intervistati di diverse nazionalità tra Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia. Secondo il sondaggio, il Covid-19 ha portato a rimandare, deviare e una parte ad azzerare, i piani di trasformazione digitale nel 72% dei casi.
Allo stesso tempo, per alcune organizzazioni l’interruzione non è stata determinata dalla pandemia, ma da fattori tecnologici tra cui la complessità dell’implementazione di nuove tecnologie (24%), la mancanza di risorse o fondi (22%) e la dipendenza da tecnologie legacy (20%). Contemporaneamente anche il tasso di innovazione legato al numero di progetti guidati da un’idea originale interna all’azienda è raddoppiato rispetto all’anno precedente: dall’8% del 2019 al 14%. Infine il 55% delle organizzazioni intervistate ha apportato miglioramenti significativi all’esperienza utente.
In Couchbase c’è la convinzione che in questo momento, le imprese hanno compreso l’importanza vitale di adattare le proprie realtà al business e all’esperienza di utenti e clienti. Non solo per il 2021 ma anche per gli anni a seguire.
Couchbase è anche un database progettato per offrire ai clienti e ai dipendenti esperienze sempre più ricche e personalizzate ed è utilizzato da aziende come LinkedIn, Verizon, Viber, Cisco, Ryanair, United Airlines, Disney, General Electric. Come spiega Delattre viene impiegato per gestioni molto diverse che spaziano da tracking e logistica in tempo reale come nel caso delle spedizioni giornaliere di UPS; dalla disponibilità di voli, booking e analisi dei prezzi per Amadeus che opera nel settore viaggi fino a clienti come Lowe’s per catalogo prodotti, shopping card, promozioni e per l’identity management e content management nel caso di Sky.
Database, edge e controllo
Uno tra gli obiettivi importanti secondo Eric Delattre e Fabio Gerosa è senza dubbio “la possibilità di avere Couchbase dove i dati vengono generati e memorizzati”. Una strategia basata su edge per decentralizzare le informazioni sfruttando un meccanismo di sincronizzazione tra le parti per dialogare pensato per le applicazioni su larga scala. Lo scopo è portare l’elaborazione sul campo: vicino a dove le informazioni vengono effettivamente raccolte e in modo sicuro. Localizzazione, ma anche disaster recovery.
Couchbase Cloud fornisce un singolo pannello di controllo con una interfaccia unica per la gestione multi-cloud. La replica cross-data-center (XDCR) permette di replicare i dati da un cluster ad un altro per il ripristino di emergenze e per la localizzazione dei dati. La console di controllo risiede nel VPC del cliente per un controllo dei dati ma anche per maggiore sicurezza, tutto per ottenere prestazioni più elevate. Tra i vantaggi che offre ci sono sia la possibilità di configurare e far crescere la propria infrastruttura as a service sia il venir meno del rischio di un lock-in o rapporto di dipendenza legato al fornitore di servizi cloud.