In occasione di 3DEXPERIENCE FORUM, Dassault Systèmes ha presentato alle imprese italiane di diversi settori la sua visione della quarta rivoluzione industriale che si declina, come ha affermato Chiara Bogo, Director of Marketing EuroMed, in quattro aree: collaborazione, smart production, customization e servitization. “In Italia questa rivoluzione trova concreta attuazione nel Piano Industria 4.0 del Governo, che rappresenta un supporto concreto al processo di digitalizzazione delle imprese e un rilancio degli investimenti in tecnologie abilitanti”, ha sottolineato Monica Menghini, Vicepresidente Esecutivo responsabile della strategia di Dassault Systèmes, ha evidenziato la visione alla base della proposta di 3DEXPERIENCE, per accompagnare le imprese verso il modello di business “piattaforma” che, a suo parere, rappresenta il futuro. Con Menghini abbiamo discusso dell’applicabilità all’Italia di questo modello, adottato dalle solite AirBnb, Uber, Amazon…, ma che sembra ancora al di fuori dalla portata delle nostre aziende. “Un tessuto industriale iper-variegato in termini di settori e di dimensione di impresa, come quello italiano, potrebbe essere avvantaggiato rispetto ad economie basate su imprese giganti e un numero limitato di settori industriali – è la sua opinione – Non saranno le grandi industrie ma le Pmi, agili, veloci e indipendenti, a trasformare l’industria italiana, anche grazie alla possibilità di prendere decisioni più velocemente”.
Il fatto che l’informatizzazione negli scorsi anni sia stata modesta nelle imprese italiane eviterebbe, a suo parere, l’ostacolo del legacy informatico, ripartendo da zero grazie al cloud. “Il cloud dovrebbe essere un imperativo spinto dal governo per portare agilità in tutti i sistemi produttivi”, sostiene Mengini secondo la quale l’altro fattore abilitante è costituito dalla disponibilità di interfacce utenti “sempre più umane” che supportano attività complesse di cui si fa carico il software senza la necessità di anni di training per le persone.
Grazie a questi strumenti l’impresa è pronta all’evoluzione del modello di business dal product thinking (aumentare la performance e la qualità del prodotto) all’experience thinking (massimizzare il valore aggiunto nell’esperienza dell’utente finale), che comporta un salto di qualità nell’approccio delle imprese. “Non è più il momento di scegliere la soluzione migliore per digitalizzare il singolo processo o il singolo reparto, ma si deve guardare il proprio business dall’alto per scegliere un sistema che consenta di partire da qualunque unità o reparto, con la certezza che tutte le soluzioni alla fine si parleranno fra loro, in una visione organica dell’impresa”, suggerisce Menghini, che sostiene : “L’ambizione che ha mosso Dessault nel proporre 3DEXPERIENCE è stata quella di potersi sovrapporre a qualunque legacy pre-esistente, ‘assorbire’ dati aziendali di qualunque provenienza, includere nuove applicazioni, diventare la business platform, senza la necessità di fare integrazione ma fungendo da cabina di pilotaggio”.
“Il rischio principale nel percorso è rinviare: per paura di uscire dal conosciuto o di buttare tutto e ricominciare da capo. Ma la filosofia di Dassault è non buttare nulla, grazie alla logica inclusiva alla base di 3DEXPERIENCE”, conclude la top manager.