Efficiente, sicuro e affidabile, il mainframe si è reso indispensabile in ambito aziendale grazie all’indiscussa qualità delle performance dimostrate nella gestione di dati e applicazioni critici. Gli ultimi dati statistici si commentano da soli: allo secondo lo studio “The Mainframe Software Market” di Hurwitz & Associates, oltre il 70 per cento dei dati aziendali più critici continua ad essere gestito e amministrato da sistemi mainframe. Gli studi condotti da Software Strategies indicano che il 60 per cento dei mainframe MIPS installati a partire dal 2000 servono a elaborare nuovi carichi applicativi. La disponibilità di oltre 800 applicazioni Linux su System z sottolinea inoltre il fatto che il mainframe (chiamato “Big Iron”) continua a occupare una posizione fondamentale nella gestione dell’informatica aziendale. Nonostante siano ormai vent’anni che si scommette sul contrario, il mainframe continua a essere oggi più vivo che mai.
L’intenso utilizzo quotidiano del mainframe è una dimostrazione tangibile delle sue qualità, contro chi lo accusava di scarsa flessibilità e accessibilità sottolineandone una eccessiva chiusura, osservazioni peraltro rivelatesi infondate o prive di corrispondenza pratica. In realtà il mainframe ha percorso molta strada rispetto ali anni ‘80 quando si trovava rinchiuso nei data center. Ora, invece, è un sistema totalmente connesso alle altre risorse distribuite all’interno delle infrastrutture aziendali dotate di accesso al Web e sopporta un onere sempre maggiore di attività elaborative che sono nevralgiche per il business aziendale.
Le nuove tecnologie per l’hardware e il sistema operativo del mainframe IBM System z9 accrescono le loro capacità e le prestazioni, permettendo ai mainframe di soddisfare le crescenti esigenze delle aziende fondate sull’utilizzo delle tecnologie informatiche.
Ecco dieci motivi per cui è giunto il momento di prendere atto della parabola ascendente (anziché discendente) del mainframe:
1. Sicurezza: Gli attacchi esterni e le minacce rappresentate dai malware sono pressoché ignoti agli utenti di mainframe. Il motivo va ricercato nell’architettura stessa del mainframe e nelle tecnologie complementari come la IAM (Identity & Access Management) che sono state presenti nei mainframe, ma solo ora cominciano solo ora a diffondersi seriamente negli ambienti distribuiti.
2. Tutela degli investimenti: Anche le applicazioni che funzionano da più di vent’anni possono continuare a operare senza problemi sui nuovi modelli di mainframe; anzi, possono tranquillamente coesistere con le nuove applicazioni ospitate basate su Linux e Java, e persino integrarsi nelle moderne architetture SOA.
3. Elevata disponibilità: Grazie alle sue caratteristiche di progettazione, la sua capacità di auto-monitoraggio e di configurazione dei redundant system, il mainframe è in grado di soddisfare i requisiti di disponibilità più elevati, i cosiddetti “five 9’s”. Le applicazioni possono operare per anni sul mainframe in totale sicurezza senza dover subire interruzioni fuori programma.
4. Carico di lavoro e performance: I mainframe gestiscono il 90 per cento dei più grandi database presenti nel mondo. È difficile trovare un’argomentazione più convincente di questa a sostegno delle loro capacità. Il mainframe è anche molto efficiente; programmi come l’Intelligent Resource Director o il Workload Manager assicurano un utilizzo delle loro risorse pari quasi al 100%, periferiche incluse. Come ha evidenziato una analisi sul campo condotta nell’arco di 24 ore, i valori equiparabili di Intel/Windows o Unix/Risc ammontano, rispettivamente, al 5-10% e al 15-20%. I nuovi special processor appena introdotti sul mercato – quali zIIP (System z9 Integrated Information Processor) e zAAP (System z9 Application Assist Processor) per Java e IFL (Integrated Facility for Linux) – migliorano ulteriormente le performance complessive del mainframe, gestendo anche pacchetti di lavoro selezionati.
5. Interoperabilità efficente: Grazie a un maggior consolidamento e centralizzazione, le applicazioni e i dati provenienti da sistemi operativi diversi residenti su partizioni logiche (LPAR) o special processor sono portati ad un maggiore contatto. Tecnologie come gli hypersocket sono in grado di creare una connessione TCP/IP veloce tra LPAR attraverso la memoria principale in condivisione, eliminando in tal modo la necessità di dirottare i dati su una rete esterna Gigabit-Ethernet.
6. Minore complessità e riduzione dei costi d’esercizio complessivi: Gli elementi trattati ai punti 4 e 5 incidono direttamente sulla complessità. La possibilità di utilizzare un numero minore di sistemi distinti riduce il tempo e il lavoro necessari per compiti amministrativi; inoltre, un carico amministrativo minore richiede un organico ridotto: il risultato è che il mainframe permette di abbattere i costi d’esercizio. Occorre inoltre considerare che, a causa dei dislivelli nel carico di lavoro, le architetture standard devono essere dotate di una capacità venti volte superiore alla norma. Anche dal punto di vista dei consumi energetici e dello spazio fisico occupato, il mainframe z9 vanta performance superiori ai processori Intel/Risc, secondo i calcoli di Software Strategies. Tutte queste caratteristiche sanciscono la superiorità del mainframe rispetto a piattaforme alternative dal punto di vista del TCO; molte fonti suggeriscono inoltre che il mainframe possa tenere testa alla concorrenza per quanto riguarda il TCO. In termini di costo di ownership per utente o di singola transazione, il mainframe registra in linea di massima valori di performance decisamente superiori.
7. Gestione delle emergenze: L’esperienza ultra quarantennale nel realizzare data processing center ha permesso di mettere a punto procedure collaudate, comprovate e ben documentate per la gestione delle emergenze, comprese le procedure di riavvio.
8. Scalabilità: Il mainframe offre uno varietà di prestazioni superiore a qualsiasi universal server, a partire da 26 MIPS per il modello più piccolo fino a 17.800 MIPS per i sistemi multi-path a 54 processori e, teoricamente, oltre 500.000 MIPS in caso di massima espansione in un cluster di tipo parallel sysplex. Vi è inoltre la possibilità di attivare/disattivare eventuali capacità extra in maniera trasparente agli occhi degli utenti.
9. Virtualizzazione: La virtualizzazione e la partizione, aspetti di grande attualità in ambito server UNIX, Linux e Windows, caratterizzano già da anni il mondo mainframe; l’architettura e la dotazione software dei mainframe sono state predisposte a questo scopo sin dalle origini. Nelle partizioni logiche (LPAR) possono anche essere utilizzati sistemi operativi diversi. Le altre piattaforme stanno cominciando proprio ora ad attrezzarsi per acquisire tali capacità, perciò ci vorranno alcuni anni prima che giungano al necessario stadio di maturazione.
10. Gestione centralizzata: La console centralizzata per il comando integrato del mainframe permette agli amministratori IT di monitorare e gestire in toto tutti i componenti del sistema in maniera organica, diversamente dall’approccio frammentario tipicamente utilizzato negli ambienti distribuiti.
Un nuovo fiorire di innovazioni
Purtroppo è facile dimenticare i tanti punti di forza del mainframe nel momento in cui esso viene assorbito in un ambiente elaborativo eterogeneo, come quello aziendale. Ecco perché non dobbiamo permettere che la crescente interconnettività e inclusione dei mainframe in scenari applicativi on-line porti lentamente a dimenticare i suoi tradizionali attributi di forza. Per questo motivo è importante sfruttare a fondo le nuove soluzioni tecnologiche che consentono al mainframe di svolgere in modo ottimale il suo ruolo nelle odierne, e sempre più complesse, architetture applicative.
Il motore specializzato zIIP è stato progettato come un esempio di applicazione gestionale in grado di farsi carico di alcune attività di amministrazione dati (su mainframe) o dell’amministrazione generale del sistema. Implementando i cicli più economici offerti da zIIP Special processor, il processore del mainframe si “libera” e può essere dedicato ad attività core business, mettendo quindi le risorse principali del mainframe a (quasi) totale disposizione di soluzioni strategiche per il business.
Ovviamente l’ambiente mainframe continua a essere fondamentale per l’azienda – per diverse ragioni. La tradizionale affidabilità, sicurezza e capacità di gestire volumi elevati reggono bene il confronto con le alternative. Inoltre, in un momento in cui il mainframe sta conoscendo una sorta di rinascita dal punto di vista delle innovazioni tecnologiche, la maggiore efficienza e flessibilità dei suoi processori contribuisce ad abbattere il TCO.
In sintesi: le numerose innovazioni tecnologiche e la riduzione del TCO rappresentano un’accoppiata di valore indiscutibile per la piattaforma mainframe. Per il team IT questo potrebbe significare un motivo più che valido per innamorarsi di nuovo dei maniframe.