Aziende in cerca di valore. Con l’aiuto di Sap

Una metodologia di supporto alla ricerca e alla generazione del valore al centro dell’annuale Sap world tour. Presentata una soluzione frutto dell’integrazione di BusinessObjects

Pubblicato il 23 Dic 2009

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MILANO – La presentazione di una metodologia per la generazione del valore da parte delle imprese è stata al centro del recente Sap World Tour di Milanofiori. Augusto Abbarchi (nella foto in alto), attuale amministratore delegato di Sap Italia (www.sap.com/italy) – che verrà sostituito nell’incarico da Agostino Santoni a partire dal 1° gennaio 2010 (Abbarchi ricoprirà il ruolo di vice president Emea Gfo Task Force Sap AG dal 2010) – ha ricordato l’importanza, tanto più di questi tempi, che ha la capacità delle imprese di generare valore. Consapevoli di questa “importanza”, in Sap hanno allestito un’unità dedicata al tema, che si occupa di diffondere tra i clienti la metodologia Value Engineering che si articola in tre fasi – identificazione delle aree in cui è possibile creare valore, realizzazione del valore (attraverso prodotti e soluzioni o l’erogazione di servizi) e ottimizzazione – a partire da una analisi di benchmarking. Per l’approfondimento delle tre fasi della metodologia sono stati utilizzati due casi aziendali e una breve demo di una nuova soluzione.
Donatella Paschina, da un anno esatto Cio di Ermenegildo Zegna Group (www.zegna.com), ha parlato della propria esperienza nell’identificazione del valore. Con il supporto della metodologia di Sap e attraverso l’analisi dei processi della propria azienda, il Cio di Zegna ha identificato la possibilità di recuperare valore nell’area dell’amministrazione, controllo e tesoreria della propria azienda. Nel corso del progetto è stata anche individuata la possibilità di recuperare valore nella drastica riduzione dei costi provocati dai ritardi nella disponibilità di informazioni utili al management per prendere decisioni.
Testimonial per la seconda fase della metodologia (realizzazione del valore) è stato Stefano Sappino, Crm manager di Poste Italiane (www.poste.it), che ha presentato il progetto di Crm implementato in azienda, un’azienda in cui – ha detto il manager – l’It è sempre più una leva strategica per l’innovazione del business. Anche grazie all’utilizzo di tecniche e strumenti analitici e di Business Intelligence, il progetto ha consentito di “conoscere finalmente i clienti di Poste, le loro esigenze e le loro aspettative e poter così articolare un’offerta di tipo nuovo, non più limitata a pochi prodotti venduti in modo indifferenziato ma tarata sulle specificità e le tipologie dei clienti”. Tutto questo, ha spiegato Sappino, ha comportato innovazione nei processi, spostamento di ruoli e di poteri, integrazione di marketing, vendite, delivery e finance. Un gran lavoro, viste le dimensioni dell’azienda, che ha portato a notevoli risultati “senza impattare sui costi che, anche grazie alla dismissione di alcuni sistemi locali inefficienti, si sono mantenuti stabili, malgrado la crescita del perimetro di attività”. In Poste il progetto, che gestisce oltre 30 milioni di utenti, “è già operativo negli uffici più importanti ed è alla base di tutte le nuove offerte sul mercato retail e Soho (Small office/home office), che sono gestite operativamente sul front end del Crm”.
Della terza e ultima fase della metodologia (ottimizzazione del valore) si è parlato attraverso la dimostrazione di BusinessObjects Explorer, un tool di ricerca analitico prodotto dall’integrazione in Sap di BusinessObjects. Come da tradizione, il tool di BusinessObjects punta sulla semplicità d’uso: qualsiasi utente aziendale potrà sfruttare le caratteristiche di intuitività offerte dall’interfaccia utente per cercare dati e informazioni nei sistemi operazionali e in quelli di warehousing ottenendo risultati praticamente istantanei (“alla velocità del pensiero” questo lo slogan utilizzato da Sap) determinanti per la tempestività nella presa di decisioni.

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