Decidere di intraprendere un nuovo investimento richiede alle aziende un’analisi accurata del contesto e delle opportunità, un’attenta risk analysis e una strategia che guidi al miglior rendimento del capitale. Per il management, è fondamentale disporre di strumenti che consentano una valutazione quanto più concreta e attendibile, con metodologie che rendano comprensibile e giustificabile la scelta agli occhi di azionisti e potenziali investitori. Qui entra in gioco il capital budgeting, un processo che supporta il management nelle decisioni di investimento con basi solide e “matematicamente” fondate. Con il capital budgeting, si va oltre il semplice risk management: l’obiettivo non è solo comprendere e gestire i rischi, ma anche creare valore per gli azionisti.
Che cos’è il capital budgeting nella finanza aziendale
Nel mondo della finanza aziendale, il termine capital budgeting si riferisce a tutte le metodologie utilizzate per verificare se gli investimenti a lungo termine siano o meno giustificati dal costo iniziale. Situazioni come l’acquisto o la sostituzione di un impianto, lo sviluppo di nuovi prodotti, o l’avvio di un progetto di ricerca, sono tutte circostanze in cui si presenta l’opportunità di chiedersi “ne vale la pena?”. La risposta a questa domanda è fornita dai tool di capital budgeting, strumenti che aiutano a decidere quanto investire in termini di capitale e/o quali nuove attività acquisire.
In italiano, il termine capital budgeting viene spesso erroneamente tradotto come “pianificazione degli investimenti”, senza tener conto del fatto che la definizione di capital budgeting include non solo la pianificazione, ma anche il controllo, e rappresenta il sottoinsieme del processo aziendale relativo alla spesa in conto capitale. Nonostante sia una tecnica complessa, il capital budgeting consente alle aziende di affrontare i cambiamenti non solo in maniera difensiva, come si fa con la risk analysis e il risk management, ma anche in modo proattivo, per aumentare il proprio valore agli occhi di azionisti e finanziatori.
L’importanza delle fonti di finanziamento per il capital budgeting
Prima di esaminare i vari tool del capital budgeting, è essenziale precisare che i progetti eventualmente approvati saranno finanziati con risorse in eccesso, ottenute attraverso la raccolta di capitale di debito o di capitale proprio, o tramite l’utilizzo di utili non distribuiti.
Capital budgeting e classificazione dei progetti
Attraverso l’uso del capital budgeting, abbiamo la possibilità di classificare tutti i progetti di investimento. Dopo aver condotto la risk analysis per assicurare che i progetti siano a parità di rischio, il capital budgeting ci permette di ordinare i progetti in base all’indice di redditività. I progetti più meritevoli vengono poi implementati, sempre grazie al capital budgeting, fino al completo utilizzo del capitale preventivato. Infine, con il capital budgeting, si può comprendere se i progetti sono indipendenti o mutualmente esclusivi, ovvero se non possono essere accettati contemporaneamente a causa di limitazioni di budget, logistiche o strategiche.
Capital budgeting tools: come valutare la sostenibilità di un investimento
Nel panorama del capital budgeting, due metodologie spiccano per il loro frequente utilizzo: il VAN (Valore Attuale Netto), noto anche come VPN (Net Present Value) in inglese, e il TIR (Tasso Interno di Rendimento), o IRR (Internal Rate of Return) in inglese. Questi strumenti, fondamentali nel processo di capital budgeting, si basano sui flussi di cassa incrementali, ossia la differenza tra i flussi di cassa in presenza e in assenza del progetto. Sebbene VAN e TIR non presentino la stessa efficacia o lo stesso campo di applicabilità, sono strettamente interconnessi. Vediamo adesso come questi due metodi si inseriscono nel processo di capital budgeting.
Metodo del valore attuale netto (VAN)
Il VAN (Valore Attuale Netto) fornisce un criterio oggettivo nel processo di capital budgeting per determinare se intraprendere o meno un progetto, tenendo conto che gli azionisti dovrebbero ottenere un rendimento congruo rispetto al profilo di rischio e i finanziatori dovrebbero essere remunerati secondo le condizioni di mercato. Se il VAN è positivo, significa che il progetto crea più valore rispetto ad altri con lo stesso livello di rischio e può quindi essere avviato. Davanti a un VAN negativo, è consigliabile considerare alternative. Se invece il VAN è nullo, indica che il progetto offre un rendimento esattamente in linea con quello di attività comparabili.
Per calcolare il VAN nel contesto del capital budgeting, si effettua la somma dei valori attuali dei flussi di cassa operativi che un progetto può generare in un dato lasso di tempo, considerati al momento della valutazione stessa. È quindi necessario effettuare un processo di attualizzazione per stimare il valore di una stessa somma ad una data di valutazione precedente a quella/e in cui essa sarà incassata. Di solito, il tasso di attualizzazione utilizzato è il costo medio ponderato del capitale (WACC), ovvero la media ponderata del rendimento richiesto dagli azionisti e della remunerazione da riconoscere ai finanziatori in termini di interessi sul debito.
Metodo del tasso interno di rendimento (TIR)
Il TIR (Tasso Interno di Rendimento), definito come il tasso di attualizzazione che rende il VAN di un progetto pari a zero, permette di determinare scientificamente il tasso di rendimento effettivo di un progetto di investimento. Inoltre, consente di valutare la convenienza del progetto rispetto ad altri che la risk analysis ha identificato come comparabili. È importante non confondere il TIR con il WACC, che è lo standard di redditività utilizzato per calcolare il VAN nel capital budgeting. Infatti, per valutare un progetto, si devono confrontare questi due valori: se il TIR è superiore al WACC, allora il progetto è considerato conveniente nel processo di capital budgeting.
Perché il VAN è meglio del TIR
Il TIR mostra delle pesanti limitazioni che lo rendono applicabile solo in un numero limitato di casi. Tre sono le principali situazioni in cui non è possibile farlo. Quando il VAN di un progetto è sempre negativo, ad esempio, quindi quando ad un investimento iniziale segue dopo un anno un’entrata e poi una uscita di cassa. Oppure quando i flussi di cassa cambiano segno 2 o più volte perché si ottengono ben due valori che rendono il VAN pari a zero. Il terzo e ultimo caso in cui il metodo del TIR fallisce è quando non c’è un valore univoco di WACC perché il costo del capitale usato nel modello di attualizzazione non è fisso. In tutte e tre le situazioni il metodo VAN è sempre utilizzabile.
Strumenti di capital budgeting per “casi particolari”
Esistono numerosi altri metodi per valutare investimenti, alcuni più accurati ma complessi, altri meno accurati ma efficaci in alcune specifiche situazioni. Ecco spiegati i tool più utili e quando lo sono.
Capital budgeting in tempi incerti
In periodi di notevole incertezza, il capital budgeting emerge come il metodo più appropriato, specialmente quando si utilizzano le opzioni reali. Le opzioni reali sono descritte come il diritto, ma non l’obbligo, di sfruttare un vantaggio associato a un’opportunità in scenari che sono pieni di variabili sconosciute. Questa tecnica di capital budgeting valorizza l’efficace gestione delle aspettative poiché, durante la valutazione di un progetto, considera sia le minacce che le opportunità, assegnando un ruolo proattivo al team di gestione.
Come gestire i colli di bottiglia
In un’azienda, quando si verifica un collo di bottiglia – una risorsa che impiega molto più tempo rispetto ad altre per completare le operazioni – i metodi di capital budgeting visti fino ad ora possono non essere sufficienti. Questi metodi, infatti, tendono a valutare i progetti di investimento individualmente, senza considerare l’effetto cumulativo su tutto il sistema aziendale. In queste situazioni, è consigliabile applicare la throughput analysis.
L’analisi del throughput è un approccio di capital budgeting che considera l’azienda come un unico sistema interconnesso. Questa analisi si concentra sulle variazioni incrementali della produzione, tenendo conto di come ogni singolo progetto influenzi il “flusso” di lavoro attraverso l’intera azienda. Suggerisce di dare priorità ai progetti che massimizzano il flusso attraverso il collo di bottiglia. Gli investimenti dovrebbero concentrarsi su progetti che aiutano a eliminare o ridurre le restrizioni, migliorando così l’efficienza complessiva.
Capital budgeting per budget limitati
Se una azienda ha pochi fondi da investire, desidera sapere quanto velocemente è possibile recuperarli. L’analisi del ritorno dell’investimento (Payback Period Analysis) calcola proprio questo ma non è tra le più accurate poiché non tiene conto del costo di opportunità o del tasso di rendimento che si potrebbe ottenere se non si scegliesse di portare avanti il progetto.
Confrontare progetti grazie ai capital budegting tools
Quando si confrontano progetti di investimento con una durata di vita non uniforme si utilizza il metodo del costo annuo equivalente (Equivalent Annual Cost) che calcola il costo per anno di possedere e gestire una risorsa per tutta la sua durata di vita. E’ applicabile solo per progetti con lo stesso profilo di rischio, però, e non è particolarmente preciso perché suppone che ogni progetto sarà sostituito da un progetto identico.
Budgeting tool software: addio foglio di calcolo
Il capital budgeting è fondamentale per ogni successo aziendale. Questo processo di pianificazione e gestione delle risorse finanziarie è vitale per la prospettiva futura di un’impresa. Nel contesto tecnologico attuale, il capital budgeting si avvale di numerosi strumenti finanziari avanzati, che forniscono al management soluzioni più efficienti rispetto ai fogli di calcolo tradizionali, noti per essere soggetti a errori nel 90% dei casi.
Gli ultimi anni hanno visto un’evoluzione rapida e significativa dei budgeting tool software. Grazie all’innovazione tecnologica, come l’intelligenza artificiale (AI), è ora possibile perfezionare le analisi previsionali, aumentando la precisione e l’affidabilità del capital budgeting. Inoltre, con l’adozione del cloud, i costi sono stati drasticamente ridotti.
Come scegliere l’opzione giusta
Nella selezione del tool software per il capital budgeting, la facilità d’uso riveste un ruolo fondamentale. Un’interfaccia user-friendly non richiede l’intervento di personale specializzato, traducendosi in un risparmio di tempo e risorse. Esistono soluzioni di capital budgeting che, oltre a offrire un’ottima user experience (UX), puntano molto sulla visualizzazione dei dati. Questi software permettono di rappresentare il livello di sostenibilità di un’azienda o di un progetto in modo immediato, attraverso elementi grafici o cruscotti che forniscono una panoramica rapida delle performance finanziarie.
Dal punto di vista tecnico, si possono valutare software di capital budgeting che utilizzano metodi di previsione avanzati basati sull’AI e il machine learning. Questi tool possono includere anche dati non finanziari, che possono essere cruciali per valutare un’opportunità di investimento.
Un altro aspetto da considerare nella scelta di un software di capital budgeting è la possibilità di gestire l’intera azienda in un unico sistema. Combinando strumenti per risk analysis e risk management con il CRM e la gestione dei progetti, si ottiene un unico strumento efficace per la pianificazione e la previsione del budget, l’analisi finanziaria, l’automazione dei servizi di fatturazione e la generazione di cruscotti con i principali KPI.
Data la velocità con cui le nuove tecnologie influenzano le performance dei software sul mercato, è importante assicurarsi che il fornitore scelto rilasci aggiornamenti con una frequenza di almeno due mesi. Questo garantisce che il software di capital budgeting acquistato rimanga sempre all’avanguardia.
Articolo originariamente pubblicato il 28 Ott 2020