Nata nel 1969 da un’impresa familiare, la Colorfer (www.colorfer.it) è cresciuta negli anni fino a diventare un importante polo italiano per la commercializzazione e il noleggio di carrelli elevatori, macchine utensili, compressori e utensileria.
Tra le attività dell’azienda di Telgate, in provincia di Bergamo, i servizi di post-vendita e noleggio hanno un’importanza rilevante. Come spiega Renato Dotti, responsabile It dell’azienda: “La vendita, per Colorfer, è solo il primo atto, e forse anche il meno importante, di un duraturo rapporto con il cliente”. Infatti, è la fornitura di un servizio di assistenza di qualità elevata e garantito per un lungo arco di tempo a rappresentare, nella strategia dell’azienda bergamasca, il vero differenziale competitivo dell’offerta. Per questo il servizio post vendita Colorfer si articola in quattro differenti strutture, Tecno Riparazioni, Tecno Team, Tecno Service e Tecno Manutenzioni, dotate di personale molto specializzato ed in grado di intervenire in loco, per risolvere le diverse problematiche che si possono presentare ai clienti. Per quanto riguarda invece l’attività relativa al noleggio dei carrelli elevatori, Colorfer dispone di un parco di ben 800 macchine a disposizione dei propri clienti, con una serie di proposte che vanno dal noleggio a breve per risolvere un problema immediato, a formule a lungo termine adatte ad ottimizzare la gestione operativa ed economica dell’azienda cliente.
Renato Dotti
responsabile it di Colorfer
Una solida partnership
Come si è detto, il noleggio è diventata nel tempo una componente cruciale per il business Colorfer, e ad un certo punto ci si è resi conto in azienda che il software gestionale in uso, realizzato da Zucchetti, non poteva rispondere ad alcune richieste di questa particolare attività. Ci si trovava quindi di fronte ad una scelta: sviluppare un’applicazione specifica, portando il noleggio al di fuori del gestionale, oppure personalizzare il gestionale in modo da poter gestire anche questa attività.
In questa decisione è stata subito coinvolta Zucchetti, con la quale Colorfer, per sua diretta ammissione, ha un rapporto non solo di vecchia data, ma molto stretto sul piano della collaborazione, che nel tempo ha trasformato la classica relazione cliente-fornitore in una vera e propria partnership. “Si può dire – osserva Dotti – che con Zucchetti siamo cresciuti insieme. Dopo avere usato per anni la versione precedente del prodotto, appena Gestionale 2 è stato disponibile lo abbiamo implementato e su questa piattaforma abbiamo elaborato e sviluppato insieme una serie di soluzioni per andare a rispondere a specifiche problematiche. Quando ci rendevamo conto che le nostre esigenze erano più spinte di quelle cui il gestionale poteva dare risposta, Zucchetti ci ha sostenuto nel trovare una soluzione personalizzata”.
Così è stato anche per il problema relativo al noleggio. Consultati i tecnici Zucchetti, è stata scelta la strada della personalizzazione del pacchetto in uso: “L’applicazione è nata dalle nostre esigenze e si è quindi sviluppata sulla base delle nostre problematiche, ma l’esperienza Zucchetti ci ha consentito di inserire alcune funzionalità che ci sono state proposte dal nostro parter e alle quali noi non avevamo pensato”.
Gestionale 2 è un pacchetto modulare, per cui l’azienda può acquistare i moduli di suo interesse e, nel caso intervengano successive esigenze, integrarne altri. Colorfer utilizza buona parte della soluzione e per quanto riguarda la gestione del magazzino utensileria, con 60.000 articoli un’attività che comporta sia la vendita al banco sia la preparazione e la consegna di ordini per le aziende clienti, sta anche sperimentando la tecnologia Rfid: “Abbiamo deciso di utilizzare maschere derivanti dal gestionale – precisa Dotti – e stiamo mettendo a punto la soluzione. Certo, come tutte le cose nuove sono necessari perfezionamenti, ma siamo soddisfatti dello strumento e siamo convinti della sua validità”.
I vantaggi del Thin client
Gestionale 2 è disponibile sia nella classica architettura client-server, sia in architettura Thin client e può gestire la propria base dati sia con file-system sia con un database relazionale (DbMaker). Lo scorso autunno Colorfer ha deciso di passare dall’architettura client-server, sino ad allora utilizzata, alla versione Thin client. La scelta (dettata dal desiderio di sfruttare alcuni vantaggi tipici di tale architettura che vedremo in dettaglio più avanti) comporta un lavoro di riscrittura dei programmi che richiede un certo tempo: “Per ora – osserva Dotti – ci consideriamo ancora in fase di test, ma siamo già molto soddisfatti dei risultati”.
Ricordiamo che nell’architettura Thin client l’applicazione risiede sul server e l’elaborazione viene effettuata interamente dal server stesso. Quando l’applicazione esegue un’istruzione di I-O verso il video, questa viene veicolata attraverso un canale Tcp/Ip ad un modulo installato sul computer client, che esegue la visualizzazione dell’interfaccia, sia essa a caratteri o, come è nel caso Colorfer, grafica.
L’architettura Thin client permette di sfruttare la potenza elaborativa e la sicurezza di un server Unix/Linux (attualmente in Colorfer viene utilizzato un server Unix, ma l’azienda ha in progetto di migrare verso la piattaforma Linux in tempi abbastanza brevi), consentendo contemporaneamente di sfruttare la diffusa interfaccia grafica di un client Windows. Tutte le operazioni di input-output, che costituiscono l’aspetto più pesante di qualsiasi applicazione gestionale, sono eseguite sul server stesso, per cui ne guadagna la velocità di elaborazione.
Inoltre, il paradigma Thin client comporta un enorme alleggerimento del traffico di rete: siccome dati e codice applicativo restano sul server, attraverso la rete vengono trasmesse unicamente le informazioni necessarie al client per costruire l’interfaccia. Questo aspetto risulta particolarmente prezioso nei casi in cui la velocità di connessione è critica: non solo reti locali molto cariche, quindi, ma anche connessioni remote e connessioni via Internet. E siccome Colorfer ha già attualmente 60 postazioni di lavoro distribuite in cinque sedi (e una sesta è in costruzione), tutte collegate tra loro con tecnologia Hdsl (quindi con il semplice cavo telefonico come tipologia di connessione), si comprendono i perché della scelta.
Come illustra Angelo Cian, che segue Colorfer per Zucchetti, l’installazione di una soluzione Thin client è molto semplice: “Una volta configurata una rete TcpP/Ip, l’installazione del server equivale a quella di una macchina in configurazione stand-alone, mentre sul client basta caricare il componente Thin-client, che nel caso occupa solo circa 700 Kb, e l’icona di lancio dell’applicazione”. Si tratta di un’architettura sicura sia dal punto di vista dei crash della rete (l’applicazione non si muove dal server), sia da quello dei dati (che non vengono trasmessi e quindi non possono essere alterati). Vi è infine un innegabile risparmio di risorse hardware: il compito dei computer client, dovendo svolgere un carico elaborativo estremamente ridotto, non richiede particolari risorse e può essere perfettamente svolto da un qualsiasi Pc, anche non recentissimo, “…in grado di far girare dignitosamente – come dice Cian – una piattaforma Windows a 32 bit”.