Derga Consulting Point of View

Domande e risposte sulle opportunità di business transformation as a service con RISE with SAP

I vantaggi dell’approccio RISE with SAP per la migrazione a SAP S/4HANA, nello scenario di una digital transformation cloud-oriented. Questo il tema dell’intervista con Fausto Casartelli realizzata da Derga Consulting in collaborazione con la redazione di Zerouno. Obiettivo: rispondere alle domande delle aziende che stanno valutando la migrazione all’ERP di ultima generazione di SAP

Pubblicato il 12 Ott 2021

sap

Fausto Casartelli, Direttore Prevendita e Innovazione di Derga Consulting, SAP Gold Partner da oltre dieci anni, risponde in un’intervista ad alcune delle domande che in molti si stanno facendo in vista del fine supporto alla suite ECC di SAP previsto a dicembre 2027. Tra gli aspetti che Casartelli sottolinea, uno va rimarcato su tutti: il passaggio alla versione SAP S/4HANA rappresenta l’opportunità di abbracciare da subito i vantaggi offerti dal cloud anche in ottica as a service. Una cosa importante visto che il cloud si avvia a diventare l’ambiente di riferimento per l’implementazione dell’ERP, nelle pmi ma non solo.

Tuttavia, la migrazione verso il digital core di SAP S/4HANA è vista con un po’ di preoccupazione da molti, spaventati all’idea di andare a mettere le mani su un sistema mission critical come il gestionale. In questo si inserisce RISE with SAP, lanciato da SAP a gennaio 2021, di fatto un approccio facilitato e cloud-oriented alla migrazione e all’implementazione di SAP. Ne parla Casartelli.

Un’azienda che implementa per la prima volta SAP S/4HANA, che vantaggi può avere da RISE with SAP?

“RISE with SAP è la proposta di SAP e dei suoi partner per avviare un processo di trasformazione organizzativa, e di conseguenza dei sistemi informativi, con l’utilizzo di SAP S/4HANA nella versione cloud di ultima generazione. Semplicità, fruibilità, mobilità, possibilità di costruire soluzioni personalizzate e la capacità di interagire con i sistemi esterni sono i concetti che vengono premiati nei quattro contributi distintivi che SAP mette a disposizione all’interno dell’offerta RISE with SAP. Il primo è quello degli strumenti e servizi integrati a supporto della migrazione, rivolto principalmente a chi ha già SAP ma non solo. Il resto è innovazione, come SAP Business Process Intelligence, cioè una ricca serie di strumenti che consentono all’azienda di confrontarsi in termini di processi con le best practice. Un altro contributo è dato dalla SAP Business Technology Platform, la tecnologia alla base del sistema gestionale SAP S/4HANA, fatta di componenti che abilitano processi di condivisione con altri sistemi, la possibilità di costruire portali o transazioni intelligenti e, ancora, quella di costruire workflow in modo semplificato. Infine, c’è uno starter pack di SAP Business Network che abilita l’integrazione con i fornitori, la mappatura dei propri asset – anche per attivare processi di manutenzione predittiva e ottimizzare il funzionamento di questi asset – e l’integrazione logistica, che consente di mappare le transazioni logistiche tra azienda, clienti e fornitori per avere costante consapevolezza dell’avanzamento delle merci.”.

Quale dovrebbe essere una roadmap corretta di migrazione a SAP S/4HANA?

Dicembre 2027 non è un vincolo, ma un’opportunità, e il pensiero va a come affrontare la conversione più che al quando. L’opportunità sta nel poter cogliere oggi, e non domani, ciò che la tecnologia mette a disposizione. La stratificazione è un problema: un mattoncino dopo l’altro, capita di trovare sistemi che sono stati costruiti a misura dell’azienda, in alcuni casi dimenticati, mentre nel frattempo le cose sono cambiate. La risposta al quando può dipendere da opportunità tattiche del momento – i sistemi obsoleti o le manutenzioni scadute per esempio – piuttosto che a esigenze di business – come l’apertura di nuove sedi – ma al di là di questo, il ragionamento è su come affrontare la conversione. Anche perché il supporto non è banale, e serve averlo nel momento giusto”.

Quali sono i vantaggi della versione in memory di SAP?

“Due i cambiamenti fondamentali e alcuni quelli collaterali. Parliamo di un database in memory che mette a disposizione l’informazione in tempo reale nelle modalità corrette. Avere un’informazione di questo tipo implica avere un’interfaccia che sia intellegibile per tutti gli utenti, motivo per cui SAP ha sviluppato l’interfaccia Fiori. I tecnicismi sono importanti, ma ancora di più lo è il processo di trasformazione che SAP sta portando avanti per uniformare tutte le sue versioni in un unico schema dove sia riconoscibile per l’utente il contenuto informativo con cui ha a che fare. Alla base di tutto, c’è la capacità di SAP di rivitalizzare le tecnologie e i processi su cui ha fondato il successo internazionale per rendere fruibili strumenti nuovi che automatizzano i processi, parlano il linguaggio dell’utente e lo mettono in condizione di offrire alternative, soluzioni e analisi predittive che aiutano l’attività quotidiana”.

Quanto è importante in questo contesto il supporto di un partner strategico?

“La scadenza del supporto alla suite ECC di SAP ha incuriosito o forse allarmato il parco installato SAP e le esigenze che incontriamo sono le più diverse. Tipicamente si tratta di capire i benefici della migrazione a SAP S/4HANA e i problemi che si possono incontrare. Derga Consulting risponde a questi interrogativi sulla base di un modello che considera tre livelli di analisi. Il primo consiste in un sanity check del sistema esistente con i tool che SAP mette a disposizione. L’introduzione di SAP S/4HANA ha cambiato alcuni processi, ha semplificato le strutture del database, ha introdotto funzionalità nuove ed eliminato funzionalità obsolete. Alla luce di questo, l’analisi tecnica è un percorso vincolante nella migrazione e noi di Derga la suggeriamo a prescindere dalla decisione sul quando migrare. Poi arriva la fase in cui l’azienda elenca le proprie criticità ed ecco il secondo livello di analisi, quello della considerazione degli elementi raccolti e della loro valutazione in una logica di best practice. Qui si tratta di cogliere e far comprendere le chiavi di volta del processo in modo che la direzione non pensi la migrazione come una tassa che l’IT impone di pagare, ma un beneficio per il business. Il terzo livello di analisi è il confronto con lo stato dell’arte aziendale e porta a disegnare una mappa di trasformazione. Chiaramente, occorrono anche un piano di lavoro e a una valutazione economica dei costi e dei benefici. Solo l’insieme di tutti questi elementi dà al cliente la fotografia esatta dello scenario, un supporto è indispensabile”.

Questo argomento è stato trattato nell’evento dedicato il 22 settembre, seguilo qui.

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